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http://www.ousia.it/content/Sezioni/Testi/BaconeAtlantide.pdf


La borghesia, affermatasi economicamente già nei secoli precedenti, reclama il proprio potere politico attraverso le rivoluzioni. Per non cadere negli stessi errori dei regnanti a cui si erano rivoltati, rimpiazzarono coi vecchi valori morali, tipici di una mentalità umanistica, una concezione di potere temporale indipendente da quello spirituale, perciò pragmatica e perfino spietata. Il rinascimento portò quindi un grande cambiamento, sia sociale che politico, e in questa situazione le utopie fioriscono, diventando addirittura un genere letterario. Le utopie di personaggi come Moro e Campanella, definibili teologiche, sentono questo cambiamento come una crisi dei valori, presentando così delle idee di stato che si basano proprio sui valori teologici, per recuperare ciò che per loro è stato perso nel rinascimento. l’utopia di Bacone invece si può definire scientifica, che come altre, può essere scaturita da uno scontento nelle forme di governo adottate nella storia, considerate fallimentari.

Nella sua opera Bacone è il protagonista, dove racconta di un lungo viaggio terminato con un naufragio su un isola non segnata sulle mappe, Bensalem. Appena arrivati incontreranno la popolazione locale che quasi immediatamente li ospiterà in alloggi adibiti ai forestieri a spese dello stato, fornendo loro tutto il necessario. Ci viene così subito presentata l’estrema cordialità della popolazione locale, tanto che di lì a pochi giorni il re stesso dell’isola andrà da loro a presentarsi, raccontando dei loro usi e la loro storia ai naufraghi. In questo colloquio Bacone scopre dal sacerdote che un tempo i grandi viaggi, riscoperti in Europa da poco, in realtà secoli prima erano molto frequenti in tutto il mondo. In Europa semplicemente caddero in disuso nel corso dei secoli; mentre in America, chiamata dalla popolazione “Atlantide”, una grande inondazione fece arretrare di secoli le conoscenze delle popolazioni relegate oramai sulle montagne. Solo Bensalem riuscì a mantenere le avanzate tecnologie di un tempo, sviluppando nei secoli conoscenze avanzatissime rispetto agli altri paesi.

Il sacerdote inoltre racconterà della spiritualità della popolazione. È strano però pensare che un opera definita prima scientifica possa includere discorsi spirituali. Bacone non ci vuole fare della sua Bensalem un isola teocratica, e questo presentare una religione all’interno del suo stato non era nemmeno un modo per evitare la censura da parte della chiesa. Bacone infatti ammette la religione come instrumentum regni, come facevano Machiavelli o Hobbes. Viene infatti usato sull’isola solo come uno strumento di controllo e una sicurezza per l’esercizio del potere.

Bacone in fine, per un fortunato caso, incontra un membro della casa di Salomone, un associazione adibita alla ricerca scientifica in ogni campo del sapere. <il fine della nostra fondazione è la conoscenza delle cause e dei segreti moti delle cose, e l’ampliamento dei confini dell’impero umano per l’effettuazione di tutte le cose possibili.> dirà a Bacone il membro con cui avrà il colloquio. “I fratelli”, è così che si chiamano,  di questo organo ricevono da tutta la popolazione il massimo rispetto, essendo questi i custodi dello scibile dell’isola e li primo motivo del suo avanzamento scientifico. Bacone propone però la separazione tra scienza e politica, creando così qualcosa che somiglia di più ad un sacerdozio, i membri infatti vivono completamente separati dalla popolazione.

Gli strumenti e i mezzi a loro disposizione, per la ricerca di tutte le discipline e le arti note all’uomo, erano più simili ai mezzi odierni che quelli dell’epoca. Verranno poi descritti a Bacone questi mezzi. Prima di tutto spiega le funzioni della “regione alta” e “regione bassa”: questi sono rispettivamente torri o pozzi profondissimi che utilizzano per la conservazione di corpi o cementi nel caso della regione bassa oppure per l’osservazione di fenomeni atmosferici per la regione alta.

Creano giardini con più piante di quelle che gli altri uomini non conoscano. E con queste ci fanno esperimenti di vario genere, ad esempio la modificazione del colore, forma e gusto dei frutti. Allo stesso modo hanno parchi con tutte le specie di animali, con i quali fanno altri esperimenti: ad esempio la resuscitazione.

Le loro industrie riescono a creare ogni tipo di macchina bellica europea potenziandola significativamente. Forse per via della maggiore conoscenza dei metalli e le diverse miscele per la polvere da sparo. Ma oltre alle armi creano mezzi di trasporto per volare e imbarcazioni simili a sottomarini.

L’organizzazione all’interno della casa di Salomone è una semplice divisione in compiti, anche se tanti. Tra quelli più importanti ci sono: I mercanti della luce, gli uomini di talento, lampade.

I mercanti della luce forse hanno il compito più peculiare del isola di Bensalem. Moltissimi anni prima del arrivo di Bacone, vi era un re sull’isola, chiamato Salomona. Vedendo che sulla sua isola la felicità e il lieto vivere regnavano, per evitare una mescolanza dei costumi o delle innovazioni che avrebbero solo fatto male a quel fiorente stato, vietò l’ingresso agli stranieri; avendo capito che in mille modi si poteva peggiorare la situazione ma in quasi nessuno si poteva migliorare. La paura maggiore però era quella di creare uno stato stolto o fuori dal mondo e dai suoi avvenimenti.  Così decreto che ogni 11 anni  in ogni parte del orbe terraquea membri della casa di Salomone raccogliessero informazioni sia sulle popolazioni sia sul loro sapere. Creò così uno stato che sapeva tutto del resto del mondo ma di cui il resto del mondo non sapeva nemmeno l’esistenza. Coloro che sono incaricati della ricerca in paesi stranieri sono proprio i mercanti della luce.

“… ne abbiamo dodici che si recano in paesi stranieri sotto il nome di altre nazioni (il nostro infatti lo teniamo segreto), i quali ci portano i libri e gli esempi compiuti da ogni parte. Noi li chiamiamo Mercanti Della Luce.”

Vengono chiamati mercanti poiché portano con se una grande quantità di metalli preziosi e denaro per poter acquistare dai vari paesi la merce che può essere di interesse a Bensalem. Si vede perciò che l’interesse per la scienza e il progresso è più grande della sete di denaro o potere.

” Ne abbiamo tre che tentano quei nuovi esperimenti che a loro sembrano utili. Questi li chiamiamo Pionieri o Minatori.”

Partendo dal materiale portato dai Mercanti della luce.

“Ne abbiamo tre che, studiando gli esperimenti dei loro colleghi, si adoperano e si danno da fare per trarre da essi cose utili e pratiche per la vita e per la conoscenza umana, sia per quanto riguarda le opere sia per quanto riguarda una semplice dimostrazione delle cause, i messi della divinazione naturale e la scoperta facile e chiara della proprietà e delle parti dei corpi. Chiamiamo questi Uomini di Talento o Benefattori”

Si vede perciò tutto il processo tecnico sull’isola che come fine ha il miglioramento della società rigorosamente attraverso la scienza.  É questa al rivalsa delle arti meccaniche, considerata da Bacone parte integrante della scienza, anche se per tutto il medioevo venne considerata meno importante, vista solo come una “scimmia” della natura. Basti pensare alla chirurgia, non praticata dal medico ma dal barbiere, essendo considerata una pratica inferiore. Eppure quando pensava a che cosa avesse cambiato il mondo, non pensava di certo alla filosofia, ma alla tecnica e  le sue tre grandi invenzioni: stampa, polvere da sparo, bussola. Però Bacone stesso ammetteva l’ambiguità della tecnica, essendo un mezzo che poteva tanto dispensare il male quanto risolverlo. Però vedeva in essa “uno spirito vitale” capace di farla crescere ed evolvere. Bacone con la sua filosofia contribuì molto all’immagine moderna della scienza, dei suoi fini e del suo potenziale.

ARTICOLO REDATTO DALL’ALLIEVO TRICARICO MARCO DELLA CLASSE IV A DEL LICEO CLASSICO