Programmi di insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche medie
e secondarie superiori

In data 15 luglio 1987, l’Autorità scolastica competente e, a nome della Conferenza Episcopale Itali.ana, i.1 Presidente Cardinale Ugo Poletti hanno firmato l’intesa sul resto dei programmi di insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche medie e secondarie  superiori
La definizione di questi testi era prevista a norma del punto 5) lettera b) n. l del Protocollo addizionale dellI’Acclordodi revisione del Concoudato lateranense del 18 feb,braio 1984 e dei numeri 1.2 e 1.3 del- la « Intesa » tra Autorità scolastica e Conferenza Episcopale Italiana, firmata il 14 dicembre 1985, per l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbllifche.
La C.E.I. ha proceduto alla compilazione di questi programmi a norma della delibera n. l della XXVI Assemblea Generale K straor- dinaria D. I testi sono stati a suo tempo elaborati, tenuto conto delle 0s- servazioni della Congregazione per il Clero e di tutti i Vescovi. Per iniziativa del Ministero i testi sono stati sot.toposti per illparere di com- petenza al Consiglio Nazionale della P.I., che ha espresso con larga maggioranza u n parere assai positivo. I n seguito sono stati presentati alla firma del Presidente della Repubblica, che li ha approvati con D.P.R. del 21 luglio 1987.
Questi programmi entreranno in vigore per tutte le classi delle scuole medie e secondarie superiori dall’anno scolastico 1987-88. Se ne raccomanda la considerazione, in particolare per l’apprezzamento degli insegnanti e l’esame dei libri di testo.
IL.MINISTRO
DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
E
IL PRESIDENTE
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA
In attuazione dei punti 1.2 e 1.3 della « Intesa » tra Autorità scola- stica e Conferenza Episcopale Italiana fimata il 4 dicembre 1985 per l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche,

danno atto
che il testo definitivo del progralmmad’insegnamento della religione cattolica nella scuola media pubblica, sul quale si è penfezionata l’in- tesa, è quello allegato al presente veiibale.
Roma, 15 luglio 1987
I1 Presidente
della Conferenza Episcopale Italiana
UGO[Card. POLETTI
I1 Ministro
della Pubblica Istruzione
FRANCA FALCUCCI

PROGRAlMMA
DI IINSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA NELLA SCUOLA MEDIA

I – Natura e finalità
1. – L’insegnamento della religione cattolica si inserisce nel quadro delle finalità della scuola media e concorre, in modo originale e specifico, alla formazione dell’uomo e del cittadino, favorendo lo svilup- po della personalità dell’alunno nella dimensione religiosa, secondo i principi enunciati nell’Accordo di revisione Concordato Latera- nense (Legge n. 121/1985), e nella successiva Intesa tra Autorità Sco- lastica e Conferenza Episcopale Italiana (D.P>R. n. 75411985)) e nel rispetto delle norme costituzionali e degli ordinamenti della scuola stabiliti dalle leggi dello Stato e in particolare dalle leggi specifidhe per la scuola media (legge 31.12.19.62)n. 1859 e successivi interventi legislativi e amministrativi).
2. – L’insegnamento della religione cattolica si svolge in contor- mità alla dottrina della Chiesa e si pone in stretta correlazione con lo sviluppo psicologico, culturale e spirituale dell’alunno, e con il suo contesto storico e ambientale. Esso sollecita nel preadolescente il risveglio degli interrogativi profondi sul senso della vita, sulla con- cezione del mondo e gli ideali che ispirano l’agire dell’nomo nella storia; nello stesso tempo offre all’alunno i riferimenti religiosi e cul-

turali essenziali, perché a quegli interrogativi egli possa trovare una consapevole risposta personalc.
3. – Attrarverso la gradualità delle mete educative, l’insegnamento della religione cattolica promuove il superamento dei modelli infan- tili, l’accostamento oggettivo al fatto cristiano, l’apprezzamento dei valori morali e religiosi e la ricferca della verità, in vista di una per- sonale maturazione della propria identità in rapporto a Dio, creatore e padre universale, e in rapporto alle realtà culturali e sociali.
4. – L’insegnamento della religione cattolica favorisce gli atteggia- menti che avviano l’alunno ad affrontare la prablematica religiosa: l’attenzione al problema di Dio e ai valori dello spirito, il gusto del vero e del bene, il superamento di ogni forma di intolleranza e di fa- natismo, il rispetto per dhi professa altre religioni e per i non cre- denti, la solidarietà con tutti e particolarmente con chi è fisicamente o socialmente svantaggiato.
5. – La stessa educazione linguistica del preadolescente trae vantaggio dall’insegnamento della religione cattolica, in quanto attraver- so l’acquisizione delle forme e delle categorie proprie del linguaggio religioso l’alunno è abilitato a comunicare sul piano dei valori fon- damentali e ad esprilmere la sua realtà interiore, anche in dialogo con differenti credenze e culture.
I1 – Obiettivi e contenuti
1. – L’attività didattica si svolge tenendo sempre presente il nu- cleo essenziale del cristianesimo: la figura e l’opera di Gesù Cristo secondo la testimonianza della Bibbia e l’intelligenza di fede della Chiesa.
2. – Attorno a questo essenziale nucleo unificatore, si presentano con serietà critica le verità e i valori che sono patrimonio della Tra- dizione cristiana: la vita delluomo come risposta a una vocazione personale di Dio creatore e padre; la Chiesa segno e strumento della comunione degli uomini con Dio e tra loro; i valori etico-religiosi del messaggio cristiano per una libertà dell’uomo che è dono di Dio e impegno personale; il compimento della vita umana e della storia « nei cieli numi e nella terra nuova D.
3. – Nell’ambito del programma annuale e dtell’intero ciclo, l’in- segnamento-svolge un piano secondo alcune direttrici costanti, che si riferiscono in modo sistematico:
– alle tappe fondamentali della storia biblica, e, in particolare, al Nuovo Testamento;

– alla storia della diffusione del cristianesimo dalle origini al nostro tempo;
– ai » che testimoniano oggi la fede e la esprimono nella co- munità cristiana e nel mondo;
– agli orientamenti del Concilio Ecumenico Vaticano 11.
Tale accostamento alle fonti e alla tradizione cristiana si svi- luppa tenendo conto dell’esperienza viva del preadolescente e della sua esigenza di confrontarsi soprattutto con valori vissuti, con per- sone ed eventi storici.
I11 – Indicazioni metodologiche
1. – L’insegnamento della religione cattolica si svolge, a partire dall’esperienza vissuta, in risposta ad esigenze fondamlentali del pre- adolescente, come documentazione diretta sulle fonti d,ella tradizione cristiana, come ricerca storica sul cristianesimo nella propria regione, in Italia e in Europa, come confronto aperto e dialogo con altre forme e tradizioni religiose culturalmente rilevanti.
2. – Anche per I’insegnalmento della religione cattolica vale la re- gola didattica generale whe considera importante il coinvol~gimento
personale di ciascun alunno, la sollecitazione a rileware i problemi, la preoccupazione di sviluppare le capacità conoscitive, l’ascolto, l’intui- zione e la contemplazione.
3. – L’insegnamento della religione cattolica si avvale a tal fine del- le tecniche e dei sussidi didattici ritenuti più valiidi, tenuto conto delle finalità e delle metodologie proprie della scuola.
IV – Scansione annuale
1. – Le indicazioni programmatiche per i singoli anni hanno va- lore di orientamento e comportano selupre alcune esigenze, quali: la necessità che la programmazione didattica tenga presenti ogni anno gli obiettivi e la visione globale dell’intero ciclo; che si tenga conto
del-le fasi $ella significativa evoluzione fisi~ips~col~giecaspirituale del preadolescente; che vengano valorizzati interessi ed esperienze emer- genti dalla vita dell’alunno, anche in connessione con i programmi del- le altre discipline.
1″ Anno
2. – Agli alunni del primo anno si propone come nucleo centrale la conoscenza della figura e dell’opera di Gesù Cristo.

3. – Tra le risposte che le grandi religioni danno alle domande fon- mentali dell’uomo, la testimonianza religiosa :documentata nella Bibbia presenta caratteri di assoluta originalità.
La storia dell’antico popolo di Israele, accostata nelle sue tappe fondamentali, e le speranze di salvezza proprie dell’uotmo di ogni telm- po trovano in Gesu di Nazareth il loro compimento.
4. – Nel proporre la vita di Gesu, si pongono in luce i lineamenti della sua personalità che meglio ne rivelano la perfetta umanità e si dà risalto all’interrogativo inquietante: Chi è mai costui? » , che con- duce alla scoperta del suo mistero di uomo-lDio.
5. – Docmento fondamentale di studio è uno dei tre Vangeli si- nottici, con opportuni riferimenti agli altri libri del Nuovo Testamento e secondo i criteri di una corretta esegesi.
6. – Si riohiamano altresì i segni e le testimonianze della fede in Cristo presenti nella Chiesa, con particolare riguardo alla storia e alla tradizione religiosa dlella propria regilone.
2″ Anno
7. – Agli alunni del secondo anno si propone, come nucleo cen- trale, di apiprafondire il significato, la vita e .la missione della Chiesa.
8. – La coscienza che l’alunno ha di se stesso e della propria cre- scita fisica, culturale e spirituale, si arricchisce nel confronto con la visione cristiana della vita, intesa come vocazione personale e re- s~ponsabileverso Dio e verso gli uojmini.
9. – Mediante la testi~monianzadocumentata della vita delle pri- me comunità cristiane e della Chiesa oggi, il preadolescente conosce gli elementi essenziali della salvezza cristiana: la parola di Dio, il sa- cramento, la comunità ecclesiale animata dal110 Spirito Santo.
10. – Fonte principale di studio il libro degli Atti degli Apostoli, con opportuni riferimenti ai Vangeli e all’Antico Testamento.
11. – L’attività didattica si arricchisce di riferimenti concreti al- le tappe fondamentali della diffusione del Vangelo in Italia, in Europa e nei continenti extraeuropei.
12. Si offre anche una prima inquadratura storica e una illu- strazione del Concilio Vaticano 11, con riferimenti ai principali do- cumenti.

3″ Anno
13. – Contenuto centrale dell’insegnarnento della religione nell’an- no conc~usivoè lo studio deli’agire umano alla luce dell’insegnamento di rCristo e della Ohiesa.
14. – Per i cristiani la vita morale è adesione libera al comanda- mento ‘nuovo dell,,amorecon il quale Cristo ha portato a colmpimento il Decalogo. Nella pr0,spettiva della legge naturale e rivellata si farà emerigere anohe il significato etico delle legislazioni ecclesiastiche e
civili.
15. – Attraverso riferimenti culturali e storici documentati si af- frontano, dal punto di vista morale e religioso, alcuni temi che in va- ria misura gli alunni avvertono) ad esemipio l’educazione affettiva e sessuale, la giustizia sociale, i diritti umani. i problemi della edifica- zione della pace nella libertà.
16. – Documento fondamentale di studio è il di~scorsodella mon- tagna » di Gesù secondo Matteo (afr. capitoli 5-7) nel contesto del Nuovo Testamento. La conoscenza della Bibbia si arricchisce di più ampi riferimenti all’Antico Testamento, in particolare ai racconti del- la creazione, al libro dell’Esodo e ad uno dei proceti.
17. – L’indagine storica e la documentazione sulle fonti si com- pleta anche con altri riferimenti al Concilio e al restante magistero della Chiesa.

IL MINISTRO
DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
E
IL PRESIDENTE
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA
In attuazione dei punti 1.2 e 1.3 della « Intesa >> tra Autorità scolastica e Conferenza Episcopale Italiana firmata ill 4 dicembre 19,85 per l’in- segnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche
danno atto
che il testo definitivo del programma d’insegnamentho della religione cattolica nelle scuole secondarie superiori pubbliche, ivi compresi i licei artistici e {gliistituti ,d’arte, sul quale si è perfezionata l’intesa, è quello allegato al presente verbale.
Roma, 15 luglio 1987
I1 Presidente
della Conferenza Episcopale Italiana
UGOCard. POLETTI
Il Ministro
della Pubblica Istruzione
FRANCAFALCUCCI
I – Natura e finalità
1. – L’insegnamento della religione cattolica nella scuola secon- daria superiore concorre a pro,muovere, insieme alle altre discipline, il pieno sviluppo della personalità degli alunni e contribuisce ad un più alto livello di conoscenze e di capacità critiche, proprio di questo grado di scuola.
Tale insegnamento è assicurato secondo l’Accordo di revisione del Concordato Lateranense fra la Santa Sede e la Repubblica Italiana e i

successivi strumenti esecutivi. Nel quadro delle !finalità dfella souola e in conformità alla dottrina della Ohiesa, l’insegnamento della reli- gione cattolica concorre a promuovere l’aoquisizione della cultura re- ligiosa per la !formazione dell’uomo e del cittadino e la conoscenza dei &principidel cattolicesimo che fanno parte del patrimonio storico del nostro paese.
2. – Con riguardo al particolare *momentodi vita degli alunni ed in vista del loro inserimento nel mondo professionale e civile, l’insegna- mento della religione cattolica offre contenuti e strumenti sipecifici per una lettura della realtà storico-culturale in cui essi vivono; viene incontro ad esigenze di verità e di ricerca sul senso della vita; con- tribuisce alla formazione d,ella coscienza morale a offre elementi per scelte consapevoli e responsdbili di fronte al iproblema religioso.
3. – I1 presente programma propone l’orientamento unitario per gli itinerari didattici che andranno diversificati a seconda dei vari in- dirizzi dell’istruzione secondaria superiore e in rapporto alle soibiettive esigenze di formazione degli studenti. Esso inoltre si svolge secondo criteri di continuità con l’insegnamento della religione cattolica nella scuola media, in modo da stabilire, negli ~biettivi,nei contenuti e nei criteri metodoloigici, una progressione ohe corrisponda ai processi di maturazione #deglialunni.
I1 – Obiettivi e contenuti
1. – Attraverso l’itinerario didattico dell’insegnamento della reli- gione cattolica gli alunni potranno acquisire una conoscenza oggettiva e sistematica dei contenuti essenziali del cattolicesimo, delle grandi linee del suo sviluppo storico, delle espressioni più significative della sua vita.
Essi saranno in particolare abilitati ad accostare in lmaniera cor- retta ed adeguata la Bibbia e i documenti principali della Tradizione cristiana; a conoscere le molteplici $orme del linguaggio religioso le specificamente di quello cattolico.
Saranno awiati a maturare capacità di confronto tra il cattoli- cesimo, le altre confessioni cristiane, le altre religioni e i vari sistemi di significato; a comlprendere e a rispettare le diverse posizioni ohe le persone assumono in materia etica e religiosa.
In tal modo gli alunni lpotranno passare gradualmente dal piano delle conoscenze a quello della consapevolezza e dell’aipprofondimento dei principi e dei valori del cattolicesimo in ordine alla loro incidenza sulla cultura e sulla vita individuale e sociale. Saranno così capaci di meglio riconoscere il ruolo del cristianesimo nella crescita civile del- la societlà italiana ed #europea.

2. – Agli dbiettivi proposti sono correlati alcuni nuclei tematici:
a ) Il problema religioso
– I lgrandi interroigativi dell’uomo che suscitano la domanda religiosa:
il senso della vita e della (morte, dell’amore, della sofferenza, della fatica, del futuro…
– I1 fatto religioso, le sue dimensioni, il linguaggio, le fonti, le sue {maggiori espressioni storiche, culturali, artistiche.
– Le motivazioni della fede cristiana in rapporto0 alle esigenze della ragione umana, ai risultati della ricerca scientifica e ai sistemi di silgnificato più rilwanti.
b ) Dio nella tradizione ebraioo-cristiana
– I tratti lfondamentali del mistero di Dio nella rivelazione dellJAntico
e del *NuovoTestamento: Creatore e Salvatore.
– I1 messianisrno ibijblico e le attese e ricerche dell’umanità.
– La testimonianza di Gesu Cristo: il suo rapporto singolare e uni- co » con Dio Padre.
C) La figura e l’opera di Gesu Cristo
– L’identità storica di Gesu nel contesto culturale #ereligioso del suo tempo.
– (La missione messianica: l’annuncio del Regno di Dio, il senso dei miracoli, l’accoglienza e l’amore verso il prossimo ed in particolare verso i piccoli, i poveri, i peccatori.
– La Pasqua di [morte e risurrezione nel suo fondamento storico e nel significato di liberazione dal male e dalla morte.
– I1 mistero di Gesu Cristo uomo-Dio e la rivelazione piena di Dio come Trinità.
d ) Il fatto cristiano nella storia
– Le origini della Chiesa da Cristo e le principali tappe della sua complessa storia.
– I segni della vita della /Chiesa (Parola-ISacramenti-Carità) e la sua presenza e ruolo nel mondo (missione).
– La Chiesa come popolo di Dio, istituzione e mistero, animata dallo Spirito Santo.
e ) Il problema etico
I tratti peculiari della morale cristiana in relazione alle proble-
matiche emergenti:
– una nuova e !più profonda comprensione della coscienza, della li- bertà, della logge, dell’autorità;
– l’affermazione dell’inalienabile dignità della persona umana, del va- lore, della vita, dei diritti umani del primato della carità;

– I1 significato dell’amore umano, del lavoro, del bene comune, del- l’impegno per una promozione dell’uomo nella !giustizia e nella verità;
– il futuro dell’uomo e della storia verso i cieli nuovi e la terra n.uova ».
f ) Fonti e linguaggio
– La Bibbia come documento fondamentale della tradizione ebraico- cristiana: le sue coordinate geografiche, storiche e culturali; la iden- tità letteraria; il messaiggi.0 religioso.
– Lo specifico linguaggio con oui la religione cattolica si esprime: segni e s i ~ b o l i ,preghiera e proifessione di fede, feste e arte, reli- giosità popolare.
1. – Agli insegnanti è affidato il compito di definire e attuare la programmazione in coerenza con le finalità, gli obiettivi e i contenuti di insegnamento della religione cattolica, in rapporto alle .esigenze e alle caratteristiohe del processo ~formativodell’adolescente e del gio- vane, e tenendo conto degli approcci diversi e dei contrilbuti offerti dalle altre discipline di insegnamento.
2. – Nel rislpetto dell’unitarietlà del quadro di riferimento (natura, finalità, obiettivi e contenuti dell’insegnamento della religione catto- lica) !è possjbile una pluralità di modelli attuativi che tengano conto d i prospettive diverse e insieme complementari: la prospettiva biblica, teologico-sist,ematica, antropologica, storica.
3. – ,Nel processo didattico saranno avviate tmolt~pliciattività: come il reiperimento e la corretta utilizzazione di documenti piblici, ecclesiali, storico-culturali), la ricerca individuale e di lg~uppo(a carat- tere disciplinare, multidisciplinare e interdisciplinare), il confronto e il dialogo con altre corifefessionicristiane, con le religioni non cristiane e con sistemi di significato non religiosi.
4. – E’ opportuno che l’esigenza *diassicurare riferimenti chiari e fondati.vi circa i contenuti della religione cattolica e nello stesso tem- po di stimolare la partecipazione attiva degli alunni, trovi il giusto equilibrio nell’impostazione di,dattica, tenendo presenti anche i limiti di tempo a disposizione per lo svolgimento del ,programma.
5. – Negli istituti e nelle scuole magistrali, il presente programma dovrà essere svolto tenendo conto dei compiti educativi che anohe in materia religiosa potranno essere affidati ai futuri insegnanti della scuola materpa ed elementare (cfr. D.P.R. n. 751/1985 punti 2.6 e 4.4).

Pertanto, i programmi saranno integrati in modo che gli alunni degli istituti e delle scuole magistrali possano essere in grado di:
– conoscere in mo,do approfondito i relativi programmi di religione cattolica della scuola elementare, e gli orientamenti delle specifiche e autonome attività educative di religione cattolica della scuola pub- blica materna;
– utilizzare metodi e tecniche di programmazione, di insegnamento, di valutazione dell’insegnamento della religione cattolica propri di questi gradi di scuola, con attenzione alle esigenze della disciplina e a quelle specifidhe dei bambini e dei fanciulli.
A,tal fine l’insagnamento della religione cattolica sarà coordinato con quello delle discipline ipedaggogidhe, psicologiche, sociologiohe pre- viste dai programmi e con le attività di tirocinio.
IV – Scansione
1. – Tenuto conto della articolazione dei corsi di studio della scuola
secondaria superiore è opportuno ohe:
– nei bienni iniziali si privilegi una esposizione dei contenuti in forma
propositiva e globale, con attenzione alle problematiche esistenziali; – nelle classi successiv~eai bienni si privilegi l’analisi e l’intenpreta-
zione delle tematiche proposte.
2. – Per i bienni viene lproposta la conoscenza dei seguenti argo- menti:
– le più profonde domande sul senso della vita in prospettiva religiosa;
– le molteplici e varie maniifestazioni dell’esperienza religiosa, gli ele- menti fondamentali dhe la lqualificano e la rilevanza della religione cattolica nella storia $dellasocietà e della cultura italiana;
– le grandi linee della storia biblica e l’ori~ginedella religione cristia- na. La conoscenza delle /fontiessenziali, particolarmente della Bibbia;
– la figura di Gesu Cristo: la sua vicenda storica, il messaggio e l’ope-
ra, il .mistero. !La sua ilmportanza e significato per la storia del- l’umanità e la vita di ciascuno.
3. – per le classi successive ai bienni iniziali viene proposta la conoscenza dei seguenti argomenti:
– I1 problema di Dio: la ricerca dell’uamo, la via » delle religioni, le questioni del rapporto fede-ragione, ~fede-scienza,fede-cultura. L’apporto specifico della rivelazione biblico-cristiana con particolare riiferimento alla testimnoianza di Gesu Cristo.
– La ~Ghiesacome luogo dell’esperienza di salvezza in Cristo: la sua azione nel mondo, i segni della sua vita (,Parola-Sacramenti-Carità);

i momenti peculiari e significativi della sua storia; i tratti della sua identità di popolo di Dio, istituzione e mistero.
– I1 contributo del cristianesimo alla riflessione sui problemi etici più significativi per la esistenza personale e la convivenza sociale e la sua praposta di soluzione sulla linea edell’autentica crescita dell’uo- lmo e della sua int,egrale salvezza D.