Il colore, nelle varie epoche e nelle diverse culture, ha assunto significati e simbologie differenti.

Attraverso i colori, possiamo individuare caratteristiche generali.


Nei secoli del Basso Medioevo si diffonde l’uso dei colori, poiché si considerava accentuassero il valore simbolico della luce e della bellezza interiore. Iniziarono ad utilizzare i colori per colorare i tessuti e mentre nei secoli precedenti al Mille ci si limitava ad utilizzare i tre colori “polari” (bianco, nero e rosso), presenti in tutte le civiltà, dal 1200 in poi l’uso degli altri colori diviene sempre più diffuso nell’arte figurativa, nelle miniature, nell’araldica e nel costume, sia femminile sia maschile.

 

 

I colori avevano un significato allegorico ben preciso:

  • Il rosso veniva indossato nel Medioevo come segno di potere ultraterreno, ma significava anche protezione: il filo rosso per difendersi dalle streghe e collane di corallo rosso per allontanare le malattie. A volte lo si usava perché era il colore delle vesti della Vergine Maria. Era spesso indossato dai ricchi ed era il colore dei re, identificato con le virtù regali del valore e della vittoria in guerra, inoltre, era il simbolo del fuoco. Nel Rinascimento indicava un elevato status sociale, regalità e contraddistingueva gli uomini della giustizia. Infatti, veniva indossato dai giudici, dai magistrati reali, dal cancelliere del re; indicava posizioni di comando nel governo. Era simbolo di potere e prestigio. Nella Chiesa, il rosso era un simbolo di autorità, del sangue di Cristo, del martirio. Poteva anche simboleggiare però il satanico e il colore delle fiamme dell’inferno.
  • L’arancione veniva usato nel Rinascimento dai contadini e dalle persone della classe media, cercando di imitare i rossi usati dalle classi superiori.
  • Il giallo nel Medioevo solitamente si collega a significati negativi. Negli affreschi medioevali indossavano il giallo i traditori, i musulmani e gli ebrei. Quando il giallo vira verso il verde simboleggia la follia, infatti i buffoni medioevali sono sempre rappresentati con costumi giallo-verdi. Nel tardo Medioevo il giallo era un colore armonioso che esprimeva l’equilibrio tra il rosso della giustizia e il bianco della compassione. Nel Rinascimento il giallo veniva indossato obbligatoriamente dalle prostitute e a Venezia, gli ebrei erano tenuti a cucire un cerchio giallo sul vestito.
  • Il verde nel Rinascimento veniva usato dai giovani, soprattutto nel mese di maggio. Indicava castità ed era il simbolo dell’amore e della gioia.
  • Il blu nel tardo Medioevo sostituì il rosso reale nel mantello della Vergine Maria e in araldica. Era il colore più usato tra il tredicesimo e il quattordicesimo secolo. Si indossava per indicare fedeltà. Il blu veniva associato all’oscurità e al male, successivamente alla luce. Nell’Occidente diviene sinonimo di regalità: principi, sovrani, nobili usano il blu per le cerimonie e per eventi importanti. A partire dalla fine del dodicesimo secolo, la chimica inizia ad utilizzare, per la tintura degli abiti, oltre all’indaco, molto costoso, il guado, una pianta facilmente coltivabile in Europa. Questo blu diviene pertanto la tinta più ambita perché permette la tenuta del colore, requisito fondamentale per un abito destinato ai ricchi e ai nobili. Nel Rinascimento il blu chiaro era tipico di una giovane donna da marito. In Inghilterra, il blu era il colore tradizionale della servitù. Nella sfera sacra, indaco o blu profondo significavano Castità.
  • Il viola veniva indossato, durante il Rinascimento, dalla famiglia dei Medici a Firenze. Fin dall’antichità era il colore dei re e degli imperatori, ma per lo più inesistente in epoca rinascimentale e medievale a causa della quasi estinzione della lumaca usata per realizzare la porpora imperiale, che scompare nel 1453.
  • Il marrone nel Rinascimento indicava un abito modesto e religioso. Il beige era il colore delle povertà. In Inghilterra, abiti marrone opaco erano indossati dalle classi inferiori.
  • Il grigio nel Medioevo era il colore dell’abbigliamento dei contadini. Nel Rinascimento indica, come il marrone, un abito modesto e religioso ed era il colore della povertà. Gli abiti grigi erano per le classi inferiori.
  • Il nero nel Medioevo veniva indossato da un amante malinconico. Colore usato dai contadini.  Nel 1200 il nero era il colore della penitenza e del lutto, utilizzato per l’avvento e la Quaresima. Nel Rinascimento, con la promulgazione di leggi che proibivano abiti e tessuti troppo costosi, il nero divenne prima in Italia, poi in Europa il colore tipico di una eleganza composta e austera. Ancora nel 1400 i colori del lutto sono il blu e il grigio, mentre il nero verrà molto usato in età controriformistica, anche senza connessione all’idea del lutto. Implicava serietà e lutto. Era il colore dell’abbigliamento di nobili e ricchi, rappresentava raffinatezza e distinzione. Era indossato dai ministri del re come segno della loro sottomissione alla volontà del sovrano. Simboleggiava anche la sconfitta, l’umiliazione e l’umiltà. Nel quattrocento, il nero cominciò a suggerire eleganza, importanza, raffinatezza e grande dignità, e i mercanti iniziarono a indossarlo regolarmente. Se veniva indossato da persone in lutto era segno di tristezza e malinconia. Era un colore costoso da produrre, quindi indicava la distinzione sociale e non era indossato dalle classi inferiori. Era il colore tradizionale di Venezia, cui era attribuita pietà e virtù. Un colore di alta moda nella metà del 1500. In Inghilterra invece veniva indossato dalle donne di classe inferiore.
  • Il bianco nel tardo Medioevo veniva indossato per indicare la purezza e l’innocenza e veniva usato nelle feste della Vergine. Era simbolo di compassione e in Francia era il colore del lutto. Nel Rinascimento indicava purezza per le donne e castità per gli uomini.

 Il simbolismo del colore, durante il periodo rinascimentale e medioevale, ha molto in comune con il simbolismo del colore oggi: non è costante, ma differisce a secondo delle varie culture e delle situazioni specifiche. 

Il problema principale per gli studiosi del Rinascimento e del Medioevo è il fatto che non solo c’erano più riferimenti simbolici per lo stesso colore, ma diversi sistemi si contraddicevano reciprocamente. È però possibile vedere che alcuni colori sono stati considerati più preziosi e avevano significati più rilevanti rispetto ad altri.


Articolo redatto dall’alunna Fiandesio Giorgia della classe 3^A del Liceo Classico


Sitografia:

http://www.cultor.org

http://www.accademiafabioscolari.it