103.038 sponsor

3 Settembre 1999

Le 18 industrie italiane della serie A di

calcio raccolgono sponsorizzazioni per

circa 101,5 miliardi di lire. Secondo un

recente studio commissionato dal suo

presidente, il F.C. Barcelona (c.d. Barça),

che non ha mai avuto abbinamenti al

di fuori di quello tecnico (oggi Nike),

vale sul mercato delle sponsorship 25

miliardi a stagione, pari ad un quarto

dell’intera serie A e record assoluto nel

mondo. In base ad un altrettanto recente

sondaggio il 98% dei 103.038 soci, che

ogni 4 anni tirano i conti della gestione

in assemblea, ha detto “no” a pubblicità

sulla maglia blu-granata. E c’è di più. Lo

stesso campione ha risposto per il 92%

“no” all’ingresso del club in Borsa per

un valore di 2.936.583.000.000 di lire,

l’equivalente di una manovrina finanziaria

del governo italiano e 1.200 miliardi

in più di quelli proposti da Rupert

Murdoch per comprare il Manchester

United, il che vuol dire per ogni azione

del Barça posseduta un prezzo di scambio

di 28.500.000 lire.

Il presidente Josep Lluis Nunez non

può che assecondare le volontà degli

azionisti di questa cassaforte del pallone.

Stadio. Il Nou Camp è del Barça, vale

a dire dei 103.038 soci. Sopra l’erba del

terreno il calcio, sotto il cemento delle

tribune anche un esclusivo concerto di

violoncello.

Prodotto. Di qualità: ci devono essere

per ogni partita 4 o 5 giocate, anche

brevi ma rapide, che fanno applaudire

gli avversari. Budget annuo. Si aggirano

sui 200 miliardi di lire (campagna acquisti

compresa) i costi di gestione del club,

coperti per il 74,30% dalla sola televisione.

Diritti tv. Sono stati ceduti alla

società Via Digital per 160 miliardi di lire

all’anno per 5 anni. Bilanci. I corrispettivi

degli incassi stadio, delle royalty Uefa

e delle cessione atleti coprono il gap di

40 miliardi con margini di redditività

che spiegano, insieme con la proprietà

dello stadio, il valore della società sul

mercato delle sponsorship e di Borsa.

Mano d’opera. Possibilmente olandese

per tre motivi: 1) ottimo rapporto qualità/

prezzo di mercato; 2) tendenza a

mettere su famiglia in Catalogna (quindi

gli ingaggi restano in casa in termini

di consumi); 3) telespettatori olandesi

potenziali clienti della futura tv del club.

Un punto questo che indirizza la campagna

acquisti: atleti stranieri, giovani e

nazionali (è il caso del francese Frédéric

Déhu). Spirito di azienda. È qualcosa

che val al di là del c.d. “spogliatoio”. Un

esempio? Gli anniversari dei figli dei calciatori

si festeggiano tutti insieme, con

la benedizione del presidente. Totale:

3mila miliardi di lire di valore, o meglio,

di passione.









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