Le 18 industrie italiane della serie A di
calcio raccolgono sponsorizzazioni per
circa 101,5 miliardi di lire. Secondo un
recente studio commissionato dal suo
presidente, il F.C. Barcelona (c.d. Barça),
che non ha mai avuto abbinamenti al
di fuori di quello tecnico (oggi Nike),
vale sul mercato delle sponsorship 25
miliardi a stagione, pari ad un quarto
dell’intera serie A e record assoluto nel
mondo. In base ad un altrettanto recente
sondaggio il 98% dei 103.038 soci, che
ogni 4 anni tirano i conti della gestione
in assemblea, ha detto “no” a pubblicità
sulla maglia blu-granata. E c’è di più. Lo
stesso campione ha risposto per il 92%
“no” all’ingresso del club in Borsa per
un valore di 2.936.583.000.000 di lire,
l’equivalente di una manovrina finanziaria
del governo italiano e 1.200 miliardi
in più di quelli proposti da Rupert
Murdoch per comprare il Manchester
United, il che vuol dire per ogni azione
del Barça posseduta un prezzo di scambio
di 28.500.000 lire.
Il presidente Josep Lluis Nunez non
può che assecondare le volontà degli
azionisti di questa cassaforte del pallone.
Stadio. Il Nou Camp è del Barça, vale
a dire dei 103.038 soci. Sopra l’erba del
terreno il calcio, sotto il cemento delle
tribune anche un esclusivo concerto di
violoncello.
Prodotto. Di qualità: ci devono essere
per ogni partita 4 o 5 giocate, anche
brevi ma rapide, che fanno applaudire
gli avversari. Budget annuo. Si aggirano
sui 200 miliardi di lire (campagna acquisti
compresa) i costi di gestione del club,
coperti per il 74,30% dalla sola televisione.
Diritti tv. Sono stati ceduti alla
società Via Digital per 160 miliardi di lire
all’anno per 5 anni. Bilanci. I corrispettivi
degli incassi stadio, delle royalty Uefa
e delle cessione atleti coprono il gap di
40 miliardi con margini di redditività
che spiegano, insieme con la proprietà
dello stadio, il valore della società sul
mercato delle sponsorship e di Borsa.
Mano d’opera. Possibilmente olandese
per tre motivi: 1) ottimo rapporto qualità/
prezzo di mercato; 2) tendenza a
mettere su famiglia in Catalogna (quindi
gli ingaggi restano in casa in termini
di consumi); 3) telespettatori olandesi
potenziali clienti della futura tv del club.
Un punto questo che indirizza la campagna
acquisti: atleti stranieri, giovani e
nazionali (è il caso del francese Frédéric
Déhu). Spirito di azienda. È qualcosa
che val al di là del c.d. “spogliatoio”. Un
esempio? Gli anniversari dei figli dei calciatori
si festeggiano tutti insieme, con
la benedizione del presidente. Totale:
3mila miliardi di lire di valore, o meglio,
di passione.