A partire dal prossimo 30 aprile, se
non interverranno nel frattempo delle
modifiche, gli enti sportivi dilettantistici
saranno tenuti a denunciare al
fisco i "compensi" (rimborsi spese ed
indennità di trasferta forfetarie, premi)
corrisposti nell'anno solare 2000. In
realtà all'appuntamento non mancheranno
anche quei sodalizi dello sport
professionistico che elargiscono queste
somme a volontari e dopolavoristi presenti
nei loro organigrammi.
La comunicazione degli importi
pagati avverrà attraverso la compilazione
del già collaudato modello 770, che
ogni anno permette al fisco di verificarne
la coincidenza con quelli dichiarati
nei rispettivi modelli 740 (oggi Unico)
dai percipienti. Sennonchè questi ultimi
sono dispensati dal denunciare i compensi
in questione di importo fino a 50
milioni di lire.
In altre parole ci troviamo quindi di
fronte ad un adempimento, la cui ratio
(l'incrocio dei dati ai fini della lotta
all'evasione) non verrà soddisfatta in
pieno.
Ci si domanda allora quali altri fini
intenda raggiungere questa fotografia
delle "retribuzioni" nello sport dilettante,
la prima in Italia.
Statistica. Nel febbraio scorso, presentando
la Guida del contribuente sportivo,
il dottor Busa del Ministero delle
Finanze (settore Contenzioso) annunciò
la nascita di una banca dati del fisco su
Onlus ed associazioni sportive dilettantistiche.
L'operazione potrebbe rappresentare
un ulteriore passo in quella
direzione.
Controlli. Ma in Italia ai censimenti
pensa l'Istat. Più realistico attendersi
quindi dal fisco utilizzi operativi dei
dati: a) un controllo sull'uso improprio
(formalmente) di una legge per i dilettanti
da parte delle srl e delle spa professionistiche;
b) l'accertamento delle
mancate ritenute fiscali sulla somma, di
importo compreso fra 10 e 50 milioni,
dei compensi erogati ad una stessa persona
da parte di diversi sodalizi all'oscuro
di queste pluricollaborazioni.
Inail. Se è vero che sarà obbligatorio
segnalare anche la qualifica del
percipiente, l'Inail potrebbe ritrovarsi
su di un piatto di argento l'elenco di
allenatori ed istruttori non professionisti
e senza contratto scritto, di cui
l'ente pretenderebbe la denuncia. Ogni
soggetto vale circa 180.000 lire a titolo
di premio annuo. Un toccasana per le
casse dell'Inail.
In conclusione sfuggire all'adempimento
è rischioso, considerato l'utilizzo
nel corso del 2000 di assegni e bonifici
per i pagamenti dei suddetti compensi,
a causa dei limiti all'uso dei contanti