Corsi e ricorsi in "rosso"

15 Giugno 2001

La settimana scorsa la stampa

nazionale ha collegato la retrocessione

a tavolino in seconda divisione (la

nostra serie B) delle società di calcio di

Marsiglia e di Tolosa alla questione dei

passaporti falsi.

Discorso che vale a metà per la

seconda, ma che non riguarda la prima.

Le due aziende sono state espulse dalla

prima divisione per motivi amministrativi

(squilibri finanziari).

Come in Italia anche in Francia la

gestione economica-finanziaria delle

società di calcio professionistiche viene

controllata da una Authority al servizio

della federazione: si tratta della

Direction Nationale de Contròle de

Gestion (Dncg), la corrispondente della

italiana Covisoc, con la quale stanno

facendo i conti numerosi club delle tre

serie nazionali.

Ai fini della iscrizione ai campionati

transalpini “pro” le aspiranti imprese trasmettono

all' Authority una prechiusura

di bilancio dell'anno sportivo in corso

ed un budget preventivo di quello successivo.

Al prossimo 30 giugno i deficit stimati

dagli amministratori di Marsiglia e di

Tolosa raggiungono rispettivamente 72

e 21 miliardi di lire. Troppi per la Dncg, e

così la federcalcio francese ha decretato

la retrocessione delle due società, salvo

un riequilibrio dei conti entro sei giorni

dalla data di notifica del provvedimento.

Ora anche in Francia si punta sulle

entrate del calciomercato, ma i tempi

per rimediare sono tuttavia ristretti.

A Tolosa interverrà anche la

Municipalità (si parla di circa 8 miliardi

di lire). Una prassi istituzionale nella

realtà sportiva transalpina che interessa

altri Paesi. In Spagna i debiti del club del

Real Madrid sono stati ripianati anche

con l'aiuto del Comune. Con tanti saluti

al principio comunitario della neutralità

delle politiche di contribuzione pubblica

alle imprese sul mercato fuori dalle

aree considerate depresse.

D'altronde il calcio di serie A indebitato

degli anni Ottanta chiese aiuto

direttamente allo Stato. Questo ultimo

ritoccò la percentuale del gettito dei

concorsi pronostici a favore di un pallone

che all'epoca aveva dalla sua la

“missione” di sostenitore finanziario dell'intiero

sistema sportivo nazionale.

Perso questo ruolo con la crisi del

totocalcio, venti anni dopo un football

nuovamente a corto di risorse finanziarie

difficilmente potrà battere cassa nei

palazzi pubblici. Lo fa da tempo il Coni,

alla soglia della bancarotta, attraverso

la richiesta al Governo di un minimo

garantito annuo per sostenere anche la

preparazione olimpica. Questa ultima,

in una ormai necessaria revisione del

modello sportivo nazionale, dovrebbe

essere affidata ai grandi gruppi industriali

del Paese.









Museo Alessandro Roccavilla

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