La guerra è troppo importante per
essere lasciata ai generali. Lo sport è
troppo importante per essere lasciato
(solo) ai giornalisti sportivi, agli allenatori
ed agli atleti.
La bottiglia di mezza minerale costa
5mila lire al Meazza perchè esordisce Ronaldo.
O perchè lo stadio non è dell'Internazionale
ed i costi del personale
scoraggiano comunque la società del
presidente Moratti a gestirne i servizi?
D'accordo, alla fine ciò che conta è
il risultato del campo per lo sportivo,
ma se questo ultimo non fabbrica i
soldi in casa, potrà essere interessato a
comprendere perchè la stessa acqua al
tifoso americano costa di meno pur con
Michael Jordan in campo.
Nel suo impianto il club Usa di basket
vende i servizi e la sua "immagine"
attraverso una linea di prodotti. Un affare.
E' il merchandising.
Una parola alla ribalta della cronaca
perchè legata al discorso dell'entrata
del calcio italiano in borsa alla ricerca
dei soldi dei nuovi investitori. Oltre alla
cessione di spazi pubblicitari e dei diritti
tv, con il merchandising la società ha
un'arma di persuasione in più nei confronti
dei potenziali azionisti.
Un'operazione non facile nel Paese
della contraffazione ed importatore
in dollari dei prodotti da vendere.
Un esempio? La maglietta di Galante:
129mila lire per quella ufficiale marca
"Umbro" al negozio Inter contro le
20mila per quella falsa alla bancarella.
Borsa a parte, con il merchandising
comunque lo sport cerca nuove entrate.
Anche in Biella.
Gli sportivi che seguono l'associazione
Pallacanestro Biella troveranno
presto al Palasport cittadino un punto
vendita per verstirsi come Minessi e C..
Nell'ultima stagione agonistica i ricavi
del sodalizio di Corso Risorgimento
sono stati garantiti dalle imprese (76%),
dalla biglietteria (20%) e da altri proventi
(4%). Aumentare questa ultima
percentuale anche attraverso il merchandising
è un ulteriore stimolo per il
club a continuare a puntare in alto.