E' tempo di esami

2 Luglio 1999

Per associazioni e società sportive di

varie discipline di squadra è questo il

tempo delle pratiche di iscrizione ai tornei

della prossima stagione sportiva.

Per le società professionistiche di calcio

e di pallacanestro, a tutela in primo

luogo dei dipendenti ed ai fini dell'ammissione

al campionato, viene richiesto

anche il rispetto di alcuni indicatori circa

lo stato di salute patrimoniale e finanziario

del soggetto.

Questo viene infatti espresso attraverso

una serie di parametri attualmente

differenti fra calcio e basket.

Per la pallacanestro due sono le condizioni

da soddisfare per l'ammissione al

nuovo anno sportivo:

a) al 31 dicembre di ogni anno il patrimonio

netto della società (capitale sociale

versato dai soci e le riserve al netto

di eventuali perdite) deve essere pari al

50% del valore contabile dei diritti all'uso

delle prestazioni sportive dei dipendenti

(parco atleti);

b) la situazione debitoria al 31 marzo

di ogni anno non deve essere superiore a

quella risultante in sede di primo bilancio

presentato all'organo federale di controllo

delle società (Com.te.c.). La copertura

dell'eventuale eccedenza debitoria dovrà

essere documentata e garantita alla federazione

entro un termine utile per il varo

dei campionati.

La federbasket quindi ignora per ora

l'aspetto economico dei ricavi di gestione

degli affiliati.

La federcalcio, viceversa, attraverso

l'organo di vigilanza (Co.vi.so.c.) impone

trimestralmente ai club di confrontare

ricavi e debiti. Ai fini dell'ammissione al

campionato il risultato di tale rapporto al

31 marzo di ogni anno non deve essere

inferiore a 3: in altre parole i ricavi della

gestione dell’anno precedente devono

essere pari a tre volte i debiti di quello in

corso, pena l'esclusione della società dal

torneo, che tuttavia è sanabile entro un

termine prestabilito.

La Figc, di fronte al difficile periodo

di una serie C che ha visto ridursi del

30-35% il contributo mensile federale, ha

deliberato alcune misure "agevolative"

per il calcolo del rapporto. Si tratta spesso

di palliativi che non bastano ad evitare il

ricorso al portafogli da parte dei soci per

un aumento di capitale sociale. O meglio.

Ai fini del buon esito del rapporto, un

versamento a fondo perduto risulta più

efficace. In numeri: una società con 100

di ricavi su 45 di debiti ha un rapporto di

2,23 che, dopo un versamento a fondo

perduto dei soci in banca di 10, salirà a

3,14 (110 : 35), risultato non garantito

con l'aumento di capitale (100 : 35 =

2,85). Un accorgimento che misura indirettamente

il grado di "mecenatismo" di

una classe dirigente, che spesso trova

nella appartenenza ad una nicchia (128

aziende in Italia) con una identità sociale

e culturale definite, la vera motivazione

per operare ai vertici di una industria dai

piedi di argilla.









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