Oggi ci occupiamo di due recenti fatti
economici che ci forniscono ulteriori
conferme circa il cambiamento imposto
all’azienda sport da parte di radio e
televisione.
Sì, anche la radio.
Fino ad oggi considerata sul panorama
delle telecomunicazioni lo strumento
debole nell’ azione di accerchiamento
dell’industria sportiva spettacolistica, la
radio continua a mantenere una significativa
utenza (soprattutto giovanile)
grazie alla consolidata formula musica
più cronaca.
E se un giorno quella sportiva di
grandi eventi in diretta diventasse patrimonio
di una sola stazione che, grazie a
questa esclusiva, potrebbe fare lievitare
alle stelle le tariffe dei passaggi pubblicitari?
E’ quanto sta avvenendo in Francia,
dove la Rmc Info di Alain Weill, che
mira a diventare la emittente sportiva
numero uno, ha acquistato in esclusiva
i diritti radio separati da quelli televisivi
della Formula 1 e dei Mondiali di calcio
nippo-coreani.
E non è finita.
Rmc Info sta chiedendo agli organizzatori
dei principali eventi francesi
(Roland Garros, Tour de France ...) di fare
altrettanto.
Il mondo radiofonico transalpino è
in allarme.
A breve ci sarà un incontro tra tra i
responsabili di RMC Info ed il Ministro
dello sport Marie George Buffet che, in
nome del diritto di cronaca, cercherà
di evitare questa sorta di eclissi fonica
dello sport e dei suoi campioni.
E ciò che è accaduto in questi ultimi
anni a livello televisivo alla disciplina del
tennis, le cui aziende del settore (abbigliamento
ed attrezzatura...) si stanno
ancora leccando le ferite (vedi Fila).
Il fenomeno ha interessato in particolare
il comparto maschile. Viceversa le
tenniste stanno facendo mai come ora
la fortuna anche di industrie collaterali
quali la cosmesi e quella del lusso.
Sta di fatto che sono finiti i tempi
in cui ci si vestiva alla McEnroe od alla
Becker e, tranne gli addetti ai lavori,
oggi come oggi ben pochi sanno quali
marche indossano i primi dieci tennisti
al mondo.
Morale: occorre cambiare strategia,
privilegiando altri soggetti corali al singolo
tennista.
La Lotto di Montebelluna (Tv) da
tempo l’ha compreso ed ha impostato
una serie di collaborazioni di sponsorhip
a sostegno di federazioni (una
decina), dei maestri (un migliaio di cui
250 in Italia) e soprattutto dell’associazione
internazionale di categoria dei
tennisti professionisti (l’Atp). Una sfida
ai colossi mondiali Nike ed Adidas.