Il 3 marzo scorso l'autorevole "Corriere
della Sera" aprì le pagine dell'economia
con la notizia: alla Snai, azienda che
opera nel business delle scommesse
sportive, l'A.c. Siena Spa (calcio C1) non
interessa più.
Il sindaco ha la soluzione in tasca:
spingere la polisportiva Mens Sana, già
"proprietaria" della omonima società
a responsabilità limitata (basket A1),
all'acquisto della équipe calcistica cittadina,
per indurre la Fondazione Monte
dei Paschi ad incrementare sostanzialmente
il contributo annuo riconosciuto
al sodalizio.
A parte l'intreccio fra l'ente-madre
non lucrativo (la polisportiva) e le sezioni
con fini di lucro (pallacanestro e forse
calcio), il coinvolgimento significativo
dell'istituto senese merita un approfondimento,
in considerazione:
a) della trasformazione giuridica in
corso delle fondazioni bancarie avviata
nel 1992 con la legge Amato-Ciampi;
b) del loro "peso specifico" in termini
politici (controllo assemblea dei soci
della banca nata dalla trasformazione)
ed economici.
Una recente indagine del Censis
quantifica in 70mila miliardi di lire il
patrimonio delle fondazioni bancarie
ed evidenzia che il 51% di esse eroga
annualmente per scopi sociali una
somma tra gli 800milioni ed i 5miliardi.
Dati che fanno capire il perchè dopo
sette anni si è resa necessaria una replica
legislativa (attesa per maggio) per ottenere
"con le buone maniere" lo scopo
della riforma Amato-Ciampi: assegnare
alla banca Spa l'esercizio dell'impresa
(raccolta del risparmio ed erogazione
del credito), scorporandola dalla fondazione,
neo ente non commerciale
dedito esclusivamente ad attività di
pubblica utilità e di beneficenza (scopi
istituzionali), con una partecipazione
di minoranza al capitale ed ai dividendi
della stessa società per azioni generata.
Risultato: una consistente fetta del
risparmio pubblico nelle mani di una
ex-banca, che per legge non può più
investire nell'impresa privata con fini
di lucro e risvolti sociali (la Srl o la Spa
sportiva) e non può ancora riconoscerle
dei contributi "pubblici" a fondo perduto.
Non a caso in Siena l'interlocutrice
della fondazione è la polisportiva (ente
non lucrativo) che, percepiti i contributi,
li girerà anche alle sezioni "industriali".
Meglio a questo punto nella stesura
dei nuovi decreti permettere a questi
enti "ufo" di partecipare, insieme con
la beneficenza, anche alla promozione
dello sviluppo economico del territorio
da imprenditori a favore di imprenditori.