Giochi di potere

9 Luglio 1999

Nell’industria sportiva moderna l’attività

di intermediazione procura all’organizzatore

sportivo due fattori della

produzione: la manodopera (gli atleti) e

la clientela (televisioni, sponsor, spettatori

e consumatori di gadget...).

In realtà l’evento sportivo viene ormai

gestito dalla società di intermediazione

a trecentosessanta gradi: dal progetto

di comunicazione (marketing, copertura

tv, licensing e merchandising...) alla cessione

di spazi pubblicitari e di immagine

(sponsoring), fino alla ospitalità di atleti,

pubblico e mezzi di informazione.

La scorsa settimana il panorama commerciale

dell’industria calcistica nazionale

ha visto l’ingresso a fianco della Spa

Torino Calcio della divisione francese

della ISL, società a livello mondiale nel

settore.

Nell’elenco degli eventi planetari

gestiti da questo colosso, il cui papà è

Horst Dassler (Adidas), mancano il football

italiano e la formula 1 (F1).

In Italia per ora sia le federazioni che

i club non si appoggiano, al di fuori

dell’attività di ingaggio degli atleti, ad

intermediari. Il recente sbarco italiano

in sordina di ISL nella città delle future

Olimpiadi invernali europee potrebbe

costituire tuttavia una testa di ponte

verso l’obiettivo del Campionato di calcio

più famoso nel mondo.

Ma i programmi del tedesco Dassler

potrebbero essere infranti proprio da un

altro tedesco, ben più famoso.

Boris Becker, sconfitto in Wimbledon,

appenderà la racchetta al chiodo con il

prossimo torneo di Stoccarda per dedicarsi

anima e corpo alla grande sfida:

strappare appunto al connazionale il

monopolio dell’intermediazione sportiva

mondiale.

La squadra di Boris è il frutto di una

oculata attività di pubbliche relazioni e

di investimenti mirati: la sua Tag-Heuer

(orologi, immobili ed elettronica) è

l’azionista di maggioranza della scuderia

McLaren, che è equipaggiata dai

motori Mercedes, di cui Becker è il testimonial.

Risultato: i diritti della F1 dell’amico

Bernie Ecclestone sono andati al

socio di Boris, il magnate tedesco della

comunicazione Leo Kirch. Questo ultimo

da anni è in trattativa con il gruppo

Mediaset. Una possibile futura alleanza

per mettere le mani sull’ambìto calcio

italiano prima di ISL. Nel tennis il primo

round è andato alla ISL, prescelta dalla

associazione mondiale (ATP) su consiglio

dell’ex manager di Boris, Ion Tiriac,

per gestire i super 9 tornei al mondo

dopo i 4 dello Slam. Ma il trio Becker-

Ecclestone-Kirch sta affilando le armi.

A livello internazionale l’Italia in questo

settore annovera Media Partners,

alla ribalta lo scorso anno per il braccio

di ferro poi perso con la Uefa per la

gestione della Champions League di calcio.

Un’altra partita destinata a riaprirsi









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