Il Centro Studi di Firenze della Figc/
Lega Professionisti di serie C e la Siae
hanno di recente reso pubbliche delle
statistiche di profilo economico che ci
permettono di comparare i dati elaborati
con quelli al 30 giugno scorso della
società Biellese Fc Srl.
Stipendi. Dividendo i 47 miliardi di
lire complessivi per la serie C2, si ottiene
il dato medio di 870milioni. La suddetta
risultanza riguarda la stagione
sportiva 1996/97. Considerato: 1) che
nel corso dell'esercizio chiuso al 30 giugno
scorso si sono registrati ritocchi ai
minimi contrattuali ed i primi aumenti
dei contributi previdenziali degli atleti
(Enpals); 2) il soddisfacente risultato
sportivo ottenuto sul campo nel primo
anno di attività fra i professionisti, il
dato della società bianconera pari a
765 milioni è senz'altro apprezzabile in
termini di rapporto Costo manodopera/
produttività.
Valore atleti prima squadra. Nell'era
della sentenza Bosman questa posta
patrimoniale di bilancio risulta poco
significativa. 96 i milioni al 30 giugno
per la Biellese contro i 240 di media.
Incassi biglietteria. I risultati dell'indagine
sono riferiti ai tre campionati
1997/98 della serie C2. L'incasso medio
del botteghino del girone A (4,5miliardi
per 18 club) è di 251milioni. La Biellese
Fc Srl ha raggiunto quota 393milioni al
netto dei tributi Siae (52).
Budget medio. Per la C2 è stato stimato
in 1,7miliardi. Con 1.730milioni il
club presieduto da Massimo Ghirlanda
è in linea.
L'analisi della Lega Professionisti di
serie C è stata fortemente voluta dal
presidente, Mario Macalli, nel tentativo
di gestire per la prima volta come Lega
i diritti tv del terzo settore del calcio,
e di ripartire i relativi proventi con il
criterio della mutualità fra le società
affiliate: 90 città per 12milioni di abitanti
ed un giro di affari al botteghino
di circa 46miliardi (quello del basket è
di 50miliardi). In termini di diritti tv dai
1.200 ai 1.500milioni a stagione. Questa
è la richiesta di Macalli ai network nazionali.
A fine mese la risposta. Una cifra
congrua? Di certo la ripartizione equa
del massimo fra i 90 club (17milioni a
testa) non soddisfa quelle società del
Sud Italia che incassano dalle televisioni
locali per i diritti di ripresa circa 40milioni
a stagione sportiva.