I nuovi dilettanti

8 Dicembre 1998

La Conferenza nazionale del volontariato

di Foligno nel week-end scorso si è

spaccata su di una questione: la gratuità

dell'opera del volontario.

Sono emerse le due anime del volontariato:

quella cattolica, lontana dal

concetto di fornitura di servizi, paladina

della gratuità all'estremo; quella laica,

impegnata a fornire servizi, favorevole

ad un meccanismo di copertura dei

costi vivi (rimborso spese) dell'operatore.

Un confronto destinato a continuare,

per intrecciarsi con il discorso di attualità

dei rimborsi forfettari non tassati

nel "volontariato sportivo", cioè lo sport

dilettantistico. Dall'insieme ne esce un

panorama generale per certi versi contraddittorio:

a chi dedica tempo, passione

e talvolta professionalità a soggetti

svantaggiati, il fisco in tutti questi anni

non ha esteso la disciplina dei rimborsi

di spesa forfettari esentasse previsti da

una legge del 1986 (la n. 80) a favore

per esempio di chi per analogia il

tempo, la passione e talvolta la professionalità

li dedica in una palestra o su di

un campo di gioco a dei giovani atleti,

strappati in certi casi alla difficile realtà

della strada. Giovani che cresceranno

e magari affiancheranno alla carriera

universitaria od a quella lavorativa la

pratica dilettantistica sportiva che, in

quanto tale, potrà beneficiare dei suddetti

rimborsi di spesa agevolati. Ai

quali ora aspirano anche gli stessi dirigenti

delle associazioni sportive, spesso

gli unici "volontari" nel senso cattolico

di cui sopra.

Ed allora in piena emergenza disoccupazione

non è un caso forse che

questo aspetto del terzo settore, ossia

il conflitto intorno alla gratuità della

prestazione di volontariato sportiva e

non, esca allo scoperto.

Di fronte a questo panorama il legislatore

sta prendendo coscienza che

l'impianto organizzativo del volontariato

sportivo e non è cambiato rispetto a

quello del periodo della riforma fiscale

degli anni Settanta. Ed in attesa della

riforma dello stato sociale, per quanto

riguarda lo sport da un verso si prepara

ad agevolare i dirigenti sportivi, dall'altra

con la Finanziaria 1999 dovrebbe

assegnare allo sportivo dilettante, in

barba ai regolamenti federali, un “compenso”

esentasse fino a 6 milioni annui

di lire.









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