Impatto Euro

14 Dicembre 2001

Anche per il mondo dell’associazionismo

sportivo minore (non professionistico)

si avvicina la scadenza dell’euro.

Questioni pratiche comuni alla generalità

dei cittadini e dei vari enti no-profit

si intrecciano con situazioni tipiche

del pianeta sport.

Su questo ultimo per esempio il

periodo di attività di numerose associazioni

molto spesso non va di pari passo

con l’anno solare, ma attraversa la data

del 31 dicembre, come la maggiore

parte dei contratti stipulati in lire nel

2001 con i collaboratori piuttosto che

con gli sponsor. Quale sorte subiranno

questi accordi? Decadranno allo scadere

del capodanno con l’arrivo della

nuova valuta? Salvo diversa pattuizione

tra le parti, essi sopravviveranno in

forza del principio della “continuità dei

contratti” contenuto in un Regolamento

dell’Unione Europea (n. 1103/97).

Piuttosto ciò che preoccupa il mondo

sportivo durante la fase di doppia circolazione

della valuta (1° gennaio /

28 febbraio 2002) sembra essere l’operazione

“resto” ai botteghni di stadi e

palestre; una volta valutata l’affluenza

potrebbe essere opportuno utilizzare

due casse distinte per moneta, indirizzando

il pubblico in base alla valuta di

pagamento.

Dal prossimo 1° gennaio l’euro sarà

invece l’unica moneta utilizzabile nella

compilazione delle “buste paga” di allenatori

ed atleti dilettanti retribuiti con i

compensi previsti dalla Legge n. 133/99,

mentre per tutti gli altri datori di lavoro

fino al 12 gennaio 2002 i cedolini

dei dipendenti potranno essere redatti

ancora in lire.

La gestione dell’attività sportiva a

cavallo del 31 dicembre comporta una

serie di accorgimenti non indifferente

anche per quanto riguarda la tenuta

della contabilità. In pratica i sodalizi

interessati dovranno forzatamente

effettuare una chiusura contabile in lire

al 31 dicembre, per poi eseguire una

riapertura al 1° gennaio 2002 di tutti i

conti (non solo accesi ad attività e passività,

ma anche a costi e ricavi) dopo la

conversione in euro dei relativi importi.

L’introduzione dell’euro cambierà poi

anche abitudini consolidate nel mondo

sportivo, come quella dei dirigenti di

richiamare le leggi fiscali in materia

in base ai tetti di spesa o di ricavo; ad

esempio la legge n. 398 (quella dei

360milioni di lire di proventi commerciali),

piuttosto che la legge n. 133 (quella

dei 10milioni dei compensi agli sportivi

dilettanti) diventeranno rispettivamente

la legge dei 185.924,48 euro e quella

dei 5.164,57. Con un pizzico di fatica in

più per memorizzare gli importi.









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