la "paghetta" agli sponsor

17 Novembre 2000

recente notizia del ritiro dalla Formula

1 di sei sponsor di alto profilo, per un

importo complessivo di 300miliardi di

lire.Motivo ufficiale: scarso rendimento

delle scuderie sponsorizzate.

Con tutto il rispetto per le parti in

causa, era tuttavia risaputo da tempo

che Prost, Bar e Minardi, come d’altronde

altri, non sono team competitivi a

livello di Ferrari e McLaren-Mercedes.

Averli scelti come veicoli pubblicitari

rappresentava un rischio fin dalla firma

dell’accordo.

Ed allora ci deve essere qualcosa di

altro dietro questa fuga dalla F1, in particolare

da parte di quelle aziende che

già operano od opereranno in futuro

ancora nel mondo dei motori.

E’ il caso della compagine iberica

Telefonica, che punta ancora in modo

significativo al motomondiale, dove

l’età media dei partecipanti e dei campioni

continua ad abbassarsi. Ed intanto

il motorino è ormai il regalo per la promozione

dei figli.

Pian piano il discorso si delinea: gli

adolescenti. Un target da sempre difficile

da catturare per il marketing, anche

perchè privo di un reale potere di acquisto.

M

a qualcosa sta cambiando. In questi

mesi un particolare consumo sta

accomunando padri e figli: la telefonia

mobile. In fondo il cellulare rappresenta

anche una sorta di “cordone ombelicale”

tecnologico fra la famiglia ed il

giovane fuori di casa.

Ben vengano allora il suo acquisto e

la “paghetta” settimanale per l’utilizzo.

Nel frattempo l’operatore si è assicurato

un nuovo cliente, pronto ad acquistare

i futuri derivati del radiomobile arricchiti

con altre funzioni (computer, radio,

televisione ...).

Ed allora forse non è un caso se al di

là delle Alpi l’avviamento al calcio dei

Zidane e C. in erba vede schierato, insieme

con la storica Coca-Cola, il gruppo

Cogetel, operatore parigino delle telecomunicazioni.

Una visibilità forte, ben diversa da

quella discreta del colosso americano

ormai affermato fra gli adolescenti, che

sfrutta tutti i canali della comunicazione:

spot tv, inserzioni sui giornali e

presenza di materiale promozionale sui

campetti di addestramento.

In Italia, dove il calcio è religione,

non sarà invece necessario uno scopo

ideale (tenere alto il prestigio del calcio

nazionale nel mondo) per supportare

il futuro lancio dei telefonini ufficiali

della squadra del cuore. Per piccoli e

... grandi!









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