Lavoro in affitto

18 Maggio 2001

Per quanto tempo durerà ancora l’attuale

sistema lavorativo nell’industria

sportiva professionistica dello spettacolo?

Esso ruota intorno ad un lavoratore

che la legge vuole dipendente, salvo

poi, in caso di suo trasferimento in

corso di contratto, trasformarsi:

a) in un “bene strumentale” produttivo

di plusvalenze per il cedente;

b) in un onere aggiuntivo all’ingaggio

per il nuovo datore di lavoro.

In nome della libertà di spostamento

di uomini e di beni l’antitrust europeo

aveva tuonato contro questo meccanismo.

Dopo l’intervento politico dei leader

comunitari in Nizza dello scorso

marzo, il duro confronto fra autorità del

calcio ed Unione europea si è concluso

con un compromesso: il lavoratore

sportivo, previo versamento di un congruo

risarcimento, si libera del rapporto

attraverso la risoluzione unilaterale del

contratto.

L’impianto del sistema lavorativo non

viene tuttavia modificato. Per la società

lasciata l’indennizzo del dipendente

sarà considerato come un provento al

pari delle plusvalenze.

Ma a quale titolo l’altro club imputerà

a bilancio la somma rilasciata al futuro

dipendente per liberarsi del contratto

corrente? Ed ancora, nei confronti del

calciatore recedente il fisco potrebbe

riservare un trattamento particolare,

imputando l’incasso della somma ricevuta

dal futuro club come reddito diverso,

e non riconoscendo il costo (per

altro non previsto dall’ordinamento)

pagato come dipendente al datore di

lavoro per svincolarsi. Per intenderci il

fisco spagnolo chiede 66 miliardi di lire

al calciatore Figo sulla somma ricevuta

la scorsa estate dal Barcelona e girata

al Real Madrid. Insomma distorsioni,

incongruenze e forzature che dovrebbero

stimolare la valutazione dell’opportunità

di una svolta: il lavoro interinale,

cioè in affitto, diventi il sistema

ordinario di questa industria.

D’altronde la nostra è una società che

si avvia sempre più a noleggiare beni e

servizi.

Questo il possibile panorama: atleti

in mano ad una agenzia dell’ente gestore

del torneo affittati in modo regolamentato

(le “scelte”) alle società affiliate

per uno o più campionati; per i club il

noleggio sarebbe un costo di esercizio

regolarmente fatturato.

Un sistema rivoluzionario per lo sport

capace di ridimensionare il potere dei

procuratori e di affrontare anche il tema

della formazione della manodopera,

che non è materia delle imprese di spettacolo

extra sportivo come d’altronde

la cessione reciproca di artisti: tante

Coverciano a livello regionale dove i

giovani dilettanti selezionati accedono

per formarsi ed entrare nella lista dell’agenzia.









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