Lazio Spa via... Ravenna

19 Maggio 2000

La visibilità ai vertici del calcio in

questi ultimi tre anni della Lazio Spa

merita un cenno in questa rubrica,

perchè essa è accompagnata da una

palpabile vita aziendale: calciatori nel

consiglio di amministrazione, offerta di

azioni ai dipendenti (stock-option), tentativo

di scalata al pacchetto azionario

di maggioranza dello sponsor straniero

(la sudafricana DelMonte), progetto di

acquisizione o di realizzazione di uno

stadio del calcio in Roma.

E' vero che buona parte di ciò deriva

dallo status di società quotata in Borsa

che tenta quanto più possibile di affrancare

il titolo in Piazza Affari dai risultati

del campo sportivo, legandolo ad altri

parametri. Ed è sotto questo punto di

vista che a questo osservatorio piace

attribuire idealmente uno scudetto a

Sergio Cragnotti, per aver contribuito

in un Paese refrattario alle innovazioni

che vanno oltre una moda di stagione,

a far compiere un passo alla rivoluzione

partita da Torino tanti lustri addietro e

che passa anche da Ravenna.

Pioniere le società finanziarie del

Gruppo Agnelli (Ifi ed Ifil) che fin dagli

anni 70 operavano sui mercati anche

attraverso i brand sportivi Ferrari e

Juventus. Erano epoche in cui non si

parlava ancora di sinergie, ma non si

poteva negare l'efficacia in termini consumistici

del rapporto simbiotico fra

due prodotti di massa (autovettura e

calcio).

Sul finire degli anni 80 Benetton,

Ferruzzi e Mediolanum affiancarono le

holding torinesi. Era l'inizio della rivoluzione

industriale dello sport italiano che

cominciava a farsi strada fra due limiti

di fondo: l'impreparazione del sistema

sportivo e la paradossale inconsapevolezza

dei protagonisti di incarnare lo

status di imprenditori sportivi.

Nei due business non americani che

si stavano profilando, calcio e Formula

Uno, Mediolanum e Benetton raggiunsero

affermazioni non casuali che

rimangono di stimolo per mantenere

posizioni di forza sui mercati sportivi e

su quelli sinergici (finanza e tv da una

parte, abbigliamento dall'altra).

E Ferruzzi? Gardini non puntò sul

calcio, rapito da una scolaresca ravennate

che vinse allori europei nella pallavolo

rosa anche grazie al suo sostegno.

Quindi il terzo gruppo mancava

all'appello. Ebbene Sergio Cragnotti

proviene da quella esperienza chiusasi

in modo tragico. L'operazione in Borsa

(primavera 1998) con la "sponda" della

liquidità della Cirio è figlia anche della

spregiudicatezza, del coraggio e della

lungimiranza di quel mondo. Che nato

contadino si industriò nel settore scelto

guarda caso per la sinergia laziale: l'alimento,

il bene di più largo consumo al

mondo con l'acqua.









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