L’eldorado dell’atletica

28 Agosto 1998

Si sono conclusi domenica scorsa in

Budapest i Campionati Europei di atletica

leggera.

Questa disciplina sportiva, anzi la

regina, da tempo sta precorrendo una

tendenza dello sport a livello mondiale:

palcoscenico europeo e primi attori

extraeuropei.

Se da un punto di vista sportivo assistiamo

infatti ad un declino del movimento

indigeno del Vecchio Continente,

viceversa sotto l'aspetto economico e

finanziario l'atletica ha trovato l' eldorado

proprio in Europa.

Essa richiama i campioni africani,

caraibici e dagli stessi Stati Uniti. Dove

l'atletica, Olimpiadi a parte, dopo la fine

della macchina da soldi Carl Lewis &

Santa Monica Athletic Club non trova

più mercato e sponsor per mettere in

piedi un meeting di valore.

Non è un caso. Oggi l'atletica è nelle

mani di quattro uomini tutti europei:

Primo Nebiolo (Ita), presidente della

federatletica mondiale; Jos Hermens

(Ned), titolare della Global Sports

Communication che controlla circa 130

atleti di primo piano, nonchè organizzatore

di eventi-spettacolo (la sfida

Gebreselassie contro Morceli da 1milione

di dollari); Kim McDonald (Gbr), titolare

della società Kim che gsetisce un

centinaio di atleti (kenyani in testa),

soprattutto le cosiddette "lepri" ingaggiate

nei tentativi di record; Andreas

Brugger (Swi), direttore del meeting

più ricco del mondo: quello di Zurigo

(budget da 7miliardi di lire, di cui 4,5 in

premi) che, insieme con quelli di Oslo,

Roma, Monaco/Montecarlo, Bruxelles

e Berlino costituiscono il circuito della

Golden League. Aggiungiamo un

quinto uomo: il principe Alberto di

Monaco, che ha ottenuto di ospitare in

Montecarlo la sede ufficiale della federazione

internazionale (Iaaf ).

Ed è lì piuttosto che in Londra, Zurigo

o Berlino che si fanno gli affari dell'atletica:

al mattatore della Golden League

circa 2miliardi e 439milioni di lire; di

milioni al fuoriclasse Gebreselassie ne

sono stati assicurati da contratto 990

per le partecipazioni alle gare estive.

D'altronde Adidas, Nike, Reebok e Puma

continuano ad investire cifre; l'atletica

non ha un grande mercato come

attrezzo rispetto a calcio o basket, ma

in termini di immagine è o.k.!









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