Se domandate a Sandro Turotti, direttore
sportivo dell'industria di spettacolo
Biellese F.C. - Srl, delle spiegazioni
approfondite sull'ottimo avvio della
squadra bianconera nel campionato di
calcio professionistico di serie C2, egli
vi risponderà con una parola: miracolo.
Scaramanzia? No. Sfiducia nel personale?
Ci mancherebbe, lo assume lui.
Ed allora? Ancora una volta il discorso
è economico: produttività, cioè il rapporto
tra il costo della manodopera ed i
risultati conseguiti in termini di classifica
e di bilancio societario.
Vediamo il perchè.
Un sodalizio sportivo produce spettacolo
ed incassa i corrispettivi dei
biglietti e degli abbonamenti. Sono i
ricavi tradizionali di questo settore dell'industria.
Le 128 aziende italiane del calcio professionistico,
che danno lavoro a più di
2.600 dipendenti, non hanno tali ricavi
sufficienti a coprire la spesa del personale.
I conti della stagione 1995/96 della
serie A parlano chiaro: 381miliardi di lire
di biglietteria contro 496 di stipendi. Il
discorso vale in proporzione per le categorie
inferiori. Cambiano gli zeri. Anche
quelli del contributo federale annuo e
degli altri proventi (sponsorizzazioni,
pubblicità, diritti tv, merdchandising,
contributi pubblici) con i quali si tenta
di raggiungere l'equilibrio fra entrate ed
uscite di bilancio.
In caso contrario garantiscono i soci.
Altrimenti interviene il Tribunale. In sintesi
si ha equilibrio quando: biglietteria
+ contributo federale + altri proventi =
costi fissi + costo personale. Conosciuti
a priori il contributo (600milioni di lire)
ed i costi fissi (500), se il sistema Biella
genera ricavi per 800, una sana amministrazione
significa, nel rispetto dei
tetti degli accordi sindacali, contenere
il costo della manodopera sotto il
miliardo. Uno dei più bassi di tutta la
serie C2.
Dall'economia al campo. Equilibrio
di bilancio non vuol dire promozione.
Dipende dal livello del punto di pareggio
tra entrate ed uscite. Sulla base dei
dati storici, quello della Biellese F.C. - Srl
a 1,4miliardi di lire è da posizione marginale
(cioè a rischio di permanenza)
sia sul mercato che nella classifica della
serie C2.