L’economia biellese per la prima volta
è destinataria di una domanda di sponsorizzazione
sportiva a 9 cifre, da parte
di una società locale iscritta al massimo
torneo della seconda disciplina in Italia.
In cambio viene garantita visibilità
nazionale e, in prospettiva, continentale.
Dinanzi a questa proposta, il nostro
distretto presenta uno scenario bifronte.
Da una parte un sistema industriale
nei confronti del quale, non avendo
esso come clientela il consumatore
finale, il fattore visibilità perde appeal.
Rispondendo ad altre esigenze (fiscali,
di immagine sociale…) esso ripiega
su interventi calibrati alla realtà locale.
D’altronde non è un caso se negli anni
’80 Biella venne “scoperta” dagli italiani
anche grazie ad Aiazzone, che vendeva
prodotti finiti di largo consumo, ed al
quale un mezzo di promozione sportivo
con ribalta nazionale avrebbe potuto
fare comodo. In queste situazioni sopperisce
talvolta il credito locale (Cassa
di Risparmio), là dove non è ancora
stato colonizzato dai colossi bancari
che, per ora, non corrono ad abbinare
il nome ed una clientela “di variegata
fede sportiva” ad una maglia, limitandosi
a fornire servizi (Banca Sella-Juventus
spa). Dove c’è invece un consumatore
finale, l’obiettivo è quello di legare il
marchio di nicchia ad una disciplina di
pari lignaggio (equitazione, vela…).
A fronte di questa sostanziale inerzia
in termini di marketing anche corale
(esiste un pool e quindi un marchio del
distretto da promuovere?), il Biellese
presente paradossalmente dei metasponsor,
cioé qualcosa di più di semplici
sponsor: l’azienda non si limita a
finanziare, ma diventa co-promotrice
e co-gestore dell’evento (esempio il
galà velico di Portofino). Target sociale
dello sport a parte, si tratta comunque
di condizioni che non trovano diretto
riscontro, come in particolare il comanagement,
in un contratto ordinario
di sponsorizzazione. Ma qualcosa sta
cambiando. Di fronte ad una industria
sempre più legata a variabili fuori dal
campo di gioco (borsa, cause in tribunale,
investimenti e gestioni immobiliari)
lo sponsor potrebbe richiedere un
ruolo attivo (metasponsor). Tronchetti
Provera (Pirelli) siede nel cda dell’Inter,
mentre al Bayern Monaco che sta per
lanciare la quotazione in borsa e la
costruzione di un nuovo stadio per il
2006, lo storico sponsor tecnico Adidas
ha chiesto di entrare nel capitale e nella
gestione societaria.