Ronaldo e la Cina

15 Maggio 1998

Si avvicinano i Mondiali di calcio in

Francia.

Se pronosticare la finale sul campo

è impresa ardua, così non è per quella

degli affari.

Contro la sicura finalista "Golia-

Adidas" (40% del mercato delle scarpe

per il football), la sfidante si è dichiarata:

"Davide-Nike" (9%).

Per la ditta dell'Oregon, attualmente

in crisi nel settore della scarpetta bianca

del basket alla quale la gioventù del

pianeta sembra avere voltato le spalle,

si tratta di un assaggio in vista del vero

obiettivo: il primato mondiale delle

vendite di articoli per il calcio nel 2002.

In altre parole il sorpasso della famosissima

marca delle "tre strisce".

Una strategia quella della Nike partita

da Eindhoven (Paesi Bassi) e che ha

come approdo la Cina via Parigi.

Andiamo con ordine.

La filiale in Europa della Nike si trova

nei Paesi Bassi. E' lì che intorno al 1994 il

manager Cees Van Nieuwenhuizen progetta

l'operazione sorpasso. La business

idea: clonare il vincente dream team

Usa di basket, olimpionico a Barcelona

92, su di un campo di calcio. Risultato:

il Brasile. E Michael Jordan? C'è un promettente

giovanotto proprio nel Psv

Eindhoven, un certo Ronaldo. A quel

tempo per la Nike vale 1miliardo e

mezzo di lire.

5 dicembre 1996. Una data storica

per un contratto di meta-sponsorizzazione

storico: 300 miliardi di lire alla

federcalcio brasiliana (Nike spende in

marketing 1.800 miliardi di lire all'anno).

Contropartita? Il calcio brasiliano

è della multinazionale americana: da

quello povero delle regioni interne del

Paese, interessato da un programma di

sviluppo firmato dalla ditta della virgola,

alla nazionale carioca. Questa ultima,

neo "Harlem Globetrotters", girerà per

dieci anni il mondo intero in base alle

esigenze Nike, passando da un aeroporto

all'altro (lo spot di questi giorni

del regista americano di origini cinesi

John Woo non è un caso). Con uno

scalo finale ben preciso: la Cina, dove

attualmente grazie al processo in chiaroscuro

di occidentalizzazione la Nike

sponsorizza già quattro club. Comprare

la nazionale di Pechino non dovrebbe

essere così costoso come per il mito

Brasile. E la resa stuzzicante: un mercato

di 1.200.000.000 di potenziali consumatori.

L'ipotetico esercito per affondare

Adidas.









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