Si perde oggi ma domani...

16 Luglio 1999

I corrispettivi delle cessioni dei diritti

televisivi alla trasmissione in chiaro o

criptata (sia in pay-tv che in pay per view)

costituiscono la prima entrata dell’industria

calcistica nei principali Paesi europei

occidentali.

Le televisioni di Stato e quelle private

cercano di coprire questi esborsi a favore

dell’organizzatore sportivo attraverso la

pubblicità e/o l’abbonamento incassato

dall’utente. Di fronte alle cifre miliardarie

che i due operatori televisivi digitali italiani

- Telepiù e Stream - hanno cominciato

a versare da tempo ad alcuni club per

l’esclusiva dei diritti (criptati) delle partite

della stagione sportiva iniziata lo scorso

1° luglio, vi domanderete circa la convenienza

di queste operazioni in termini

di ritorno economico per il network.

Interrogativo più che fondato.

Facciamo qualche numero: per rientrare

dei 100miliardi di lire per l’anno sportivo

1999/2000 riconosciuti da Telepiù alla Spa

Juventus di Torino, il network dovrebbe

praticare ai circa 35.100 abbonati bianconeri

al 30 giugno 1998 (su di un totale

di 130.000) un canone di abbonamento

annuo alle partite di 2.850.000 lire contro

una media sul mercato di 300.000.

Impensabile. Non a caso i bilanci degli

operatori televisivi europei sono in rosso

ed il ricorso alle assemblee straordinarie

per l’aumento dei capitali sociali erosi dalle

perdite è diffuso.

Canal Plus ha chiuso il bilancio al

31 dicembre 1998 con una perdita di

650milioni di franchi, ma ha inserito in

quello di previsione al 31-12-2000 un utile

di 1miliardo di franchi (300miliardi di lire).

Come si può spiegare tutto ciò?

1) Alle entrate derivanti dai telespettatori

occorre aggiungere quelle relative

agli spot pubblicitari che, per esempio, per

Telepiù bianco hanno raggiunto nel 1997 i

40miliardi di lire.

2) Lavorare in perdita oggi per guadagnare

domani. Cioè in quel futuro in cui

la televisione a pagamento avrà dalla sua

le leggi, i numeri ed i favori della massa

(2005/2007). Il telespettatore acquisterà il

singolo evento.

In Spagna per certi versi già succede.

L’ultima edizione della tradizionale partita

Real Madrid contro Barcelona è stata

acquistata da circa 300.000 utenti a 17.620

lire per un incasso totale di 5,2miliardi di

lire. Provate ora a moltiplicare le 17.620

lire per anche solo il 20% dei 14.394.000

contatti televisivi di Internazionale - Lazio,

finale di Coppa Uefa 1997/98, ed allora

vedrete che i conti tornano, se è vero che

per una partita di quel tenore il potenziale

incasso ammonta a 50,7miliardi di lire, cioè

a metà dell’esborso a titolo di diritti per 12

mesi. E capirete anche il perchè gli investitori

istituzionali continuano a concedere

soldi e fiducia ai gladiatori dell’arena televisiva

del 2000 (Berlusconi, Bertelsmann,

Cecchi Gori, Kirch, Lescure, Murdoch...) che

si combattono e si alleano per accaparrarsi

le esclusive in vista della rivoluzione dell’elettrodomestico

parlante.









Museo Alessandro Roccavilla

Privacy Policy - Cookie policy