S.O.S 8 per mille?

2 Novembre 2001

Di fronte al dissesto finanziario dello

sport italiano non mancano le proposte

di soluzione. Fra le ultime rese note

quella di aggiungere lo sport fra i destinatari

dell’ 8 per mille dell’Irpef versata

dai contribuenti in sede di tassazione

dei redditi (modello Unico).

Vi sono alcune perplessità al riguardo:

- al cittadino raggiunto da tempo

dalle notizie circa i notevoli ingaggi

e premi riconosciuti ai lavoratori

dello sport spettacolo (calcio in testa)

potrebbe sfuggire la percezione della

“povertà” del sistema;

- il dualismo tra i possibili garanti e

gestori dei fondi (Coni o Ministero per i

beni culturali?);

- il panorama disarticolato dei possibili

beneficiari (associazioni sportive,

federazioni, enti di promozione, forze

armate, comitato dello sport per tutti

...).

Quanto sopra potrebbe minare il rapporto

fiduciario che sta alla base di un

atto di liberalità. E questo può valere

oltre che per il cittadino, anche per il

soggetto impresa. Ma soprattutto ciò

che sembra sfuggire è che l’inquadramento

dello sport fra gli obiettivi meritevoli

di “carità” (intesa nel significato

anglosassone di sostenimento liberale

di uno scopo comunitario) sta nella

perniciosa sedentarietà delle giovani

generazioni. E che quindi lo sport da

aiutare in particolare è quello legato ai

primi passi nella scuola.

Il settore privato e quello misto

dovrebbero farsi carico di questo segmento

del sistema sportivo che, al di là

della sua povertà intrinseca di risorse,

non ha sponsor commerciali e paladini

nelle istituzioni sportive concorrenti.

La neo Authority del Terzo Settore

allora potrebbe:

a) sostenere chi invoca l’introduzione

nell’art. 33 della Costituzione del riconoscimento

statale, a fianco di quelli

dell’arte e della scienza, dell’insegnamento

dell’attività motoria;

b) farsi garante e gestore (trustee) di

un trust (patrimonio) senza fine di lucro

per lo sport per gli studenti che un

certo numero di aziende leader (banche,

assicurazioni, industrie...), in qualità

di settlor (donatori), alimenteranno

annualmente destinando parte degli

utili, in aggiunta ai fondi 8 per mille

Irpef dei cittadini;

c) richiedere l’estensione del disposto

dell’art. 38 del collegato fiscale (legge n.

312/2000), che prevede la piena deducibilità

dal reddito di impresa degli

investimenti per la cultura, ai passaggi

di fondi al suddetto trust sportivo.

L’obiettivo di base di questo ultimo

potrebbe essere il raggiungimento

annuale dei 40miliardi di lire che il progetto

Perseus ha garantito in questi

anni alle scuole aderenti ai campionati

sportivi studenteschi.









Museo Alessandro Roccavilla

Privacy Policy - Cookie policy