Vigilie di rivoluzioni

13 Novembre 1998

Mai come in questo periodo la

Giustizia in Europa è chiamata a decidere

su questioni interessanti il mondo

dello sport al di fuori del doping e dell'

evasione fiscale.

Nella primavera scorsa è toccato per

esempio al Consiglio di giustizia amministrativa

della Regione Sicilia dirimere

la controversia riguardante la liceità o

meno della sponsorizzazione effettuata

da una amministrazione provinciale a

favore di un sodalizio sportivo. Alla fine

una sentenza salomonica: sì all'abbinamento

dell'emblema pubblico con un

evento limitato nel tempo; disco rosso

viceversa a quello continuativo con una

associazione.

Dalla Sicilia ad un'altra isola; nel prossimo

gennaio la magistratura inglese si

troverà di fronte ad un caso non facile:

forte della recente sentenza di Bonn,

essa dovrebbe dare ragione all'antitrust

contro il monopolio della Premier

League sulla gestione dei diritti tv del

calcio a favore della libertà di commercializzazione

da parte dei singoli club,

salvo poi due mesi dopo dover decidere

circa la legittimità della delibera assembleare

degli azionisti del Manchester

Utd. di cedere società e diritti tv all'offerta

di BSkyB (Murdoch).

Non mancano poi le controversie di

fronte alla Corte europea: la società

inglese Enic contro l'Uefa; in caso di

vittoria della prima, una società non

calcistica potrà possedere partecipazioni

in due o più club iscritti alla stessa

competizione: l'anticamera all'acquisizione

di partecipazioni sportive libere.

Per intenderci in un futuro la squadra di

serie A militante in Superlega europea

che acquista la maggioranza del capitale

di una società come la Biellese Fc

Srl per garantirsi a zero lire un serbatoio

di atleti. E non è finita: se della sfida

Media Partners contro Uefa abbiamo

già scritto ("Ronaldo contro Hollywood"

del 16-10-1998), dall'Irlanda arriva l'ennesima

questione. Se Sam Hamman

avrà ragione della federcalcio irlandese,

il suo Wimbledon traslocherà la sede

legale da Londra in Dublino, per godere

delle agevolazioni fiscali governative

e magari per rappresentare il debole

calcio locale nella futura competizione

europea per club ricchi e solidi.









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