“No person shall by word of mouth or in writing spread reports likely to cause disaffection or alarm among any of His Majesty’s forces or among the civilian population.”
“Nessuna persona potrà parlando né scrivendo diffondere informazioni che possano causare malcontento o uno stato di allarme tra le milizie di Sua Maestà o tra i civili”
The Defence of the Realm Act*
*La Defence of the Realm Act (DORA) venne approvata nel Regno Unito l’otto agosto 1914, quattro giorni dopo che il Paese entrò in guerra. Causò una censura molto forte e in quel periodo numerosi attivisti pacifisti (Bertrand Russell, ad esempio) vennero imprigionati.
La Prima Guerra Mondiale fu un periodo molto difficile per il giornalismo e, diconseguenza, per i giornalisti. I quotidiani erano strumenti di propaganda e le notizievenivano filtrate attraverso una censura serrata: i governi non volevano permettere che la popolazione venisse a conoscenza di ciò che realmente avveniva sui campi di battaglia.
Negli Stati europei che erano in guerra la censura iniziò con l’aprirsi delle ostilità e, pur allentandosi gradualmente, rimase sufficientemente rigida da consentire il controllo sulla diffusione delle notizie. La complicità di potenti proprietari di testate giornalistiche favorevoli alla guerra ebbe grande influenza.
In Gran Bretagna Lord Kitchener, il Ministro britannico della Guerra, che già aveva disapprovato la presenza della stampa nella guerra in Sudan e nella Seconda Guerra Anglo-Boera, in seguito alle cui vittorie aveva ottenuto grande fama in patria, continuò a disprezzare i giornalisti, che non esitava a definire “ubriaconi”, e a ostacolarne il lavoro.
Dopo essere stato icona della propaganda nel Regno Unito con il proprio inconfondibile volto caratterizzato da un paio di grossi baffi neri stampato su migliaia di manifesti, imitati negli Stati Uniti con il leggendario Zio Sam e il motto “I want you”, Horatio Herbert Kitchener morì nel 1916 nel Mare del Nord dopo che la nave su cui viaggiava venne colpita da una mina tedesca. Il Governo del Regno Unito decise quindi di consentire a cinque giornalisti di lavorare nelle zone di guerra come corrispondenti ufficiali.
Riportiamo qui in sintesi le vite di quattro uomini, molto diversi tra loro, ma che ebbero tutti in comune il fatto di aver lavorato come giornalisti durante il primo conflitto mondiale.
Philip Gibbs
Sir Philip Armand Hamilton Gibbs(1 Maggio 1877 – 10 Marzo 1962) era un giornalista inglese e un prolifico scrittore che lavorò come corrispondente di guerra ufficiale durante la Prima Guerra Mondiale.
Giovinezza e prime esperienze
Nacque a Londra nel 1877, figlio di un funzionario statale. Gibbs ricevette una buona educazione e iniziò a sviluppare il suo talento per la scrittura. Il suo primo articolo venne pubblicato nel 1894 sul Daily Chronicle; cinque anni più tardi venne messo alle stampe il primo di molti suoi libri. Più tardi lavorò per il Daily Mail e il Daily Express.
Idee politiche

Era fermamente liberal e si interessò a molti movimenti del suo tempo, come quello delle Suffragette. Riteneva che la guerra si sarebbe potuta evitare con accordi tra la Triplice Intesa (Gran Bretagna, Francia, Russia) e gli Imperi Centrali (Germania, Austria-Ungheria, Impero Ottomano, Bulgaria).
Durante la guerra
Aveva trentasette anni e si trovava in Francia quando scoppiò la guerra. Si dimostrò pieno di risorse nel consegnare personalmente, superando i controlli delle autorità francesi e britanniche, i propri articoli a Londra. In un episodio in particolare, corruppe il commissario di bordo di un vaporetto con cui doveva attraversare un canale e riuscì addirittura a fare in modo che i propri pezzi fossero consegnati dall’Ufficio della Guerra stesso, con l’aiuto di un messo ufficiale del Re.
Gibbs venne arrestato più di una volta ma continuò a tornare al fronte. Quando nel 1915 fu arrestato a Le Havre, rimase in prigione per dieci giorni e venne minacciato di morte da un comandante inglese per via del suo comportamento pericoloso. Insieme ad altri quattro uomini (Percival Phillips, William Beach Thomas, Henry Perry Robinson and Herbert Russell) venne inserito tra i corrispondenti di guerra ufficiali. La ovvia conseguenza di ciò fu che dovette sottostare alla censura.
Il primo giorno della Battaglia della Somme (il primo Luglio 1916) portò 57470 perdite tra le file dei Britannici, di cui 19240 morirono. Gibbs, non piazzato idealmente sul campo di battaglia per poter avere una buona visuale, e inoltre soggetto alla censura, scrisse:
“Potremmo definire questa, complessivamente, una buona giornata per l’Inghilterra e laFrancia. Un giorno che promette bene per questa guerra.”
Herbert Russell inviò un telegramma alla Reuters in cui diceva:
“La giornata sta andando bene per Inghilterra e Francia.”
Russell più tardi affermò di vergognarsi profondamente di quello che aveva scritto. Gibbs difese il suo pezzo dicendo di aver provato a “risparmiare i sentimenti di quegli uomini e quelle donne i cui figli si trovano in Francia a combattere”.
Dopo la guerra
Partì poco dopo la guerra per un tour di letture negli Stati Uniti. Cominciò a lavorare come giornalista freelance, dopo aver dato le dimissioni dal Daily Chronicle per via del supporto dato dal giornale alla politica di Lloyd George nei confronti dell’Irlanda (Gibbs eracattolico). Continuò a lavorare come corrispondente di guerra anche durante la Seconda Guerra Mondiale. Morì a Godalming, nel Surrey, il 10 Marzo 1962.

 Charles Bean
Charles Edwin Woodrow Bean (18 Novembre 1879 – 30 Agosto 1968) era un corrispondente di guerra, docente, avvocato, giornalista e storico australiano.
Giovinezza e prime esperienze
Quando aveva dieci anni si trasferì in Inghilterra con la sua famiglia per i problemi di salute di cui soffriva il padre. Vinse una borsa di studio per Oxford, dove fece studi classici e di giurisprudenza. In questi anni modificò la sua prosa, cercando di scrivere in uno stile comprensibile da chiunque. Durante i primi anni del Ventesimo secolo diventò un giornalista e tornò in Australia.
Durante la guerra

Nel 1914 fu incaricato di scrivere per il suo giornale un commento quotidiano sulla crisi politica che viveva l’Europa. Nel mese di Settembre il governo dell’Impero invitò ogni colonia a scegliere un corrispondente ufficiale da unire alle sue truppe. Sir George Pearce, ministro della difesa, esortò l’Associazione Australiana dei giornalisti a nominare un loro membro. Bean vinse per pochi voti a discapito di Sir Keith Murdoch, giornalista del Melbourne Herald, nonché padre del celebre imprenditore e magnate degli affari RupertMurdoch.
Dopo essere stato in Egitto, il 25 Aprile 1915 si spostò in Turchia, dove testimoniò la battaglia di Gallipoli e dimostrò grande coraggio e dedizione nel prestare soccorso ai feriti sotto il fuoco nemico. Il 6 di Agosto fu ferito alla gamba destra ma, rifiutandosi di venire ricoverato, restò presso il campo di battaglia sino a quando non tornò a stare abbastanza bene da poter assistere da vicino ai combattimenti. Bean nei suoi articolispiegò come i valorosi soldati australiani in battaglia stessero dimostrando le qualità che aveva ammirato in loro quando si trovava ancora in Patria. Seguì la fanteria in Francia nel 1916, dove stette sino al 1918.
Dopo la guerra
Dopo la guerra pubblicò la Storia ufficiale dell’Australia nella guerra del 1914-1918. Con gli anni il suo atteggiamento verso la guerra cambiò e cominciò a considerarla con orrore e a temere lo scoppio di un nuovo, grande conflitto. Per questo appoggiò il progetto di Chamberlain di una conciliazione con Hitler. Ammise il proprio errore dopo l’invasionetedesca della Cecoslovacchia. Morì nel 1968.

Emil Ludwig
Nato Emil Cohn (Breslavia 1881 – Ascona 1948) era un autore tedesco.
Esperienze come scrittore
Ebreo tedesco nato in Polonia e uomo dai molteplici interessi, dopo aver studiato legge decise di ded,icarsi al suo lavoro di scrittore. Riscosse grande successo in Europa grazie alle sue celebri biografie, che combinavano fatti storici e di fantasia ed erano caratterizzate da
un’accurata analisi psicologica dei personaggi: Napoleone (1927), la sua opera più celebre; Bismarck (1927); Guglielmo di Hohenzollern (1927); Goethe (1928); Il figlio di un uomo (1928), biografia di Cristo che fece molto scalpore; Lincoln (1929); Hindenburg (1935); Cleopatra (1937); Roosevelt (1938); Tre ritratti di dittatori: Hitler, Mussolini, Stalin (1940); Beethoven (1943).
Oltre alle opere summenzionate, Ludwig scrisse anche opere teatrali e racconti brevi. Nel 1902 si convertì al Cristianesimo. Si trasferì in Svizzera nel 1906.
Durante la guerra
Durante la Prima Guerra Mondiale lavorò per il Berliner Tageblatt come inviato da alcune grandi capitali europee, come Vienna e Istanbul. Fu senz’altro un periodo decisivo nella sua vita, che lo portò ad avere una visione più internazionale dei fatti che stavano sconvolgendo l’Europa.
Dopo la guerra
Nel 1933 venne espulso dalla Germania Nazista e assunse la cittadinanza svizzera. In questo periodo aiutò molti scrittori tedeschi perseguitati e organizzò proteste internazionali contro il Terzo Reich. Si spostò poi negli Stati Uniti, dove nel 1940 fu nominato dal presidenteRoosevelt consulente per i rapporti con la Germania. Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, si recò in Germania da giornalista, ed è a lui che dobbiamo il ritrovamento delle bare di Goethe e Schiller, scomparse tra il 1943 e il 1944. Tornò ancora una volta inSvizzera e nel 1948 morì nei pressi di Ascona.
Ion Dic Dicescu
Ion Dic Dicescu (Maggio 1893 – 4 Gennaio 1938) era un giornalista socialista romeno chelavorò durante il primo conflitto mondiale.
Giovinezza e prime esperienze

Nacque a Bucarest da una famiglia umile, suo padre era un imbianchino. Dicescu aderì al movimento socialista nel 1909 e fu un membro del Partito Socialista Democratico Romeno dal 1910 al 1916.
Durante la guerra
In questo periodo scoppiò la guerra e, sebbene il suo Paese fosse ancora neutrale (la Romania entrò a far parte dell’Intesa nel 1916), Dicescu lavorò come corrispondente per il giornale di sinistra Adevarul. Quando la Romania entrò in guerra egli partecipò ai combattimenti, ritirandosi poi in Moldavia con il resto dell’esercito.
Dopo la guerra
Nel 1917 Dicescu, gravemente ferito, fu ricoverato in Russia, nazione alleata. Diventò un Bolscevico e lottò durante la Rivoluzione di Ottobre, che seguì a quella di Febbraio. Passò molti anni della sua vita lavorando come funzionario del nuovo governo sovietico, dopodiché si dedicò alla carriera accademica.Nel 1937 venne arrestato durante le Grandi Purghe e l’anno seguente arrivò la sua condanna a morte.