Nel dicembre 1916  i britannici godevano del dominio dei mari:  il loro blocco navale attuato nella Manica, praticamente  ineludibile,  impediva ai tedeschi di attaccare gran parte del fronte occidentale. I vertici tedeschi decisero quindi di intraprendere una guerra sottomarina, sebbene ciò aumentasse inevitabilmente il rischio di coinvolgere gli Stati Uniti d’America, già vicini politicamente all’Intesa: già nel maggio del 1915 infatti questi avevano affondato il transatlantico inglese Lusitania, provocando la morte di un migliaio di passeggeri, fra i quali un nutrito gruppo di americani.

 

 

Nonostante ciò il presidente americano Thomas Woodrow Wilson si era attenuto ad una linea politica di neutralità. Il 1º febbraio 1917 la Germania formalizzò la cosiddetta guerra sottomarina indiscriminata: da quel momento in avanti ogni nave diretta ai porti dell’Intesa sarebbe stata considerata un bersaglio legittimo. Pochi giorni dopo due mercantili statunitensi, più precisamente lo Housatonic e il Lyman M. Law, vennero affondati, il che portò gli Stati Uniti a rompere le relazioni diplomatiche con la Germania. Tuttavia, anche dopo gli affondamenti,  una parte non indifferente dell’opinione pubblica statunitense, in particolare le influenti comunità di origine irlandese (in odio alla Gran Bretagna) e tedesca, continuava a essere contraria all’intervento. Il ministro degli esteri tedesco Arthur Zimmermann decise comunque di inviare un telegramma all’ambasciatore della Germania in Messico, Heinrich von Eckardt, per cercare di convincere il paese a stringere un’alleanza nel caso di un ipotetico intervento nel conflitto mondiale da parte degli Stati Uniti. Al Messico si offriva un pronto appoggio economico e bellico, nonché l’annessione da parte di questo in caso di vittoria dei territori persi durante la Guerra Messicano-Americana del 1846-1848 (ovvero Texas, Nuovo Messico e Arizona).

„Wir beabsichtigen, am ersten Februar uneingeschränkten U-Boot-Krieg zu beginnen. Es wird versucht werden, Amerika trotzdem neutral zu halten. Für den Fall, dass dies nicht gelingen sollte, schlagen wir Mexiko auf folgender Grundlage Bündnis vor. Gemeinsame Kriegführung. Gemeinsamer Friedensschluss. Reichlich finanzielle Unterstützung und Einverständnis unsererseits, dass Mexiko in Texas, Neu Mexico, Arizona früher verlorenes Gebiet zurückerobert. Regelung im einzelnen Euer Hochwohlgeborenen überlassen. Euer Hochwohlgeborenen wollen Vorstehendes Präsidenten streng geheim eröffnen, sobald Kriegsausbruch mit Vereinigten Staaten feststeht, und Anregung hinzufügen, Japan von sich aus zu sofortigem Beitritt einzuladen und gleichzeitig zwischen uns und Japan zu vermitteln. Bitte Präsidenten darauf hinweisen, dass rücksichtslose Anwendung unserer U-Boote jetzt Aussicht bietet, England in wenigen Monaten zum Frieden zu zwingen. Empfang bestätigen.

Zimmermann“

Abbiamo intenzione di cominciare il primo di febbraio una guerra sottomarina illimitata. Tenteremo però di far rimanere neutrali gli Stati Uniti d’America. Nel caso non riuscissimo, facciamo una proposta di alleanza al Messico sulle seguenti basi: condurre la guerra comunemente, siglare la pace comunemente, un generoso supporto finanziario e l’accettazione da parte nostra della riconquista messicana dei territori perduti del Texas, del Nuovo Messico e dell’Arizona. La discussione dei dettagli viene lasciata a voi. Informerete il Presidente di quanto sopra riportato nella maniera più segreta, non appena si profili la certezza della guerra contro gli Stati Uniti d’America, aggiungerete suggerimenti su vostra iniziativa, inviterete il Giappone ad un’adesione immediata ed allo stesso tempo farete da mediatore tra il Giappone e voi stessi. Per favore richiami l’attenzione del Presidente sul fatto che l’utilizzo illimitato dei nostri sottomarini ci offre la prospettiva di costringere l’Inghilterra a siglare la pace in pochi mesi.

Firmato, Zimmermann.

Il telegramma venne intercettato e decifrato in maniera sufficiente a comprenderne il senso da Nigel de Grey e William Montgomery dell’unità di spionaggio della Marina Militare britannica denominata Room 40, comandata dall’ammiraglio William R. Hall.

Questo fu possibile perché il codice usato dai tedeschi (0075) era stato parzialmente cripto-analizzato usando, tra le altre tecniche, messaggi in chiaro catturati e una versione precedente del cifrario presa a Wilhelm Wassmus, un agente tedesco che operava in Medio Oriente. Il governo britannico, che voleva rendere pubblico il telegramma incriminante, si trovò ad affrontare un dilemma: se avesse prodotto apertamente il telegramma, i tedeschi avrebbero sospettato che il loro codice era stato decifrato; se non lo avesse fatto, avrebbe perso un’opportunità promettente di trascinare gli Stati Uniti nel conflitto.  A causa della sua importanza, il messaggio era stato inviato da Berlino all’ambasciatore tedesco a Washington, Conte Johann von Bernstorff, per inoltrare la trasmissione all’ambasciatore in Messico attraverso tre strade diverse. I britannici lo avevano ottenuto da una di queste poichè gli statunitensi avevano dato accesso alla Germania alle loro linee telegrafiche private diplomatiche, nel tentativo di incoraggiare l’iniziativa di pace del presidente Wilson.

 

I tedeschi non avevano paura di usarle perché i messaggi erano cifrati e perché per ragioni politiche gli Stati Uniti all’epoca non leggevano la corrispondenza diplomatica delle altre nazioni, garantendo delle linee sicure alle proprie ambasciate. Il cavo telegrafico andava dall’ambasciata statunitense di Berlino fino a Copenaghen, e da lì via cavo sottomarino negli USA, passando dalla Gran Bretagna (dove veniva tenuto sotto controllo). Per i britannici, rivelare la fonte del telegramma agli USA avrebbe anche significato ammettere che stavano intercettando le comunicazioni diplomatiche statunitensi.Inoltre,rendendo pubblico il messaggio gli stessi inglesi avrebbero rivelato al nemico tedesco che i propri servizi erano in grado da tempo di decifrare il codice segreto germanico, il che avrebbe significato perdere un importantissimo vantaggio bellico.

                    

I servizi segreti inglesi ipotizzarono che il telegramma del ministro Zimmermann una volta giunto all’ambasciata tedesca negli Usa, fosse stato trasmesso a quella in Messico tramite linee telegrafiche commerciali. La loro intuizione fu giusta. Riuscirono infatti ad ottenere una copia del messaggio dall’ufficio telegrafico pubblico di Città del Messico. Tutto questo grazie all’opera di un misterioso agente segreto, noto come Mr. H. (identificato poi con l’ambasciatore Inglese sir Thomas Hohler) Il messaggio inoltre era stato inviato da Washington utilizzando un codice criptografico datato, il che permise ai servizi segreti di decifrarlo completamente, probabilmente perchè l’ambasciata Messicana non disponeva di un cifrario più recente di quello che era stato trovato addosso a Wassmus.

E fu proprio quella copia telegrafica che gli inglesi rivelarono agli americani. Il testo fu reso pubblico, integralmente, tramite i maggiori quotidiani degli Stati Uniti, il 1° Marzo 1917. La sua divulgazione accentuò lo spirito anti-messicano (l’esercito Usa stava fronteggiando da tempo le incursioni del rivoluzionario Pancho Villa) e soprattutto quello anti-tedesco dell’opinione pubblica americana. Questa opinione tentò di essere smorzata dai diplomatici tedeschi, giapponesi e messicani, e dai pacifisti e dalle lobby pro-germaniche degli Stati Uniti, che denunciarono all’unisono il telegramma come contraffatto, ottenendo però l’effetto contrario. Da notare che il Messico, in ogni caso, aveva già declinato la proposta di alleanza germanica, in base anche allo studio voluto dal presidente messicano Venustiano Carranza, che giudicò irrealistico il presupposto di poter mantenere il controllo sui territori del Texas, dell’Arizona e del Nuovo Messico, dopo il conflitto mondiale. Ci sarebbe stata sicuramente un’altra guerra fra Messico e Usa, ed il presidente Carranza sapeva benissimo che il Messico non avrebbe mai potuto prevalere. Inoltre a causa della guerra civile n corso all’interno del paese il presidente temeva che a fazione politica rivale si sarebbe  potuta schierare in favore degli USA, sovvertendo il suo governo. Oltre al fatto che la Germania non avesse a disposizione le ricchezze promesse al Messico per supportare questo tipo di attacco , il patto dell’ABC (composto da Brasile,Argentina e Cile) aveva organizzato la conferenza delle Cascate del Niagara nel 1914, in seguito all’occupazione da parte degli USA di Veracruz, in modo da evitare uno scontro su larga scala dei due paesi. Se il Messico avesse deciso di attaccare di nuovo gli Stati Uniti avrebbe rotto gli accordi presi con il collettivo di internazionale che all’epoca “dominava” il Sud America. L’effetto di questa pubblicazione culminò poco più di un mese dopo nella dichiarazione di guerra degli Usa alla Germania, proposta dal presidente Wilson il 2 Aprile e votata dal Congresso americano il 6 Aprile 1917

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https://it.wikipedia.org/wiki/Woodrow_Wilson

https://it.wikipedia.org/wiki/RMS_Lusitania

https://it.wikipedia.org/wiki/Occupazione_statunitense_di_Veracruz


ARTICOLO REDATTO DALL’ALLIEVO BOTTURA NICOLA DELLA CLASSE V A DEL LICEO CLASSICO 


 

L’immane tragedia della Prima Guerra Mondiale venne innescata  dall’assassinio, a Sarajevo, dell’erede al trono dell’Austria-Ungheria, Francesco Ferdinando, e della consorte Sofia, da parte dell’estremista serbo-bosniaco Gavrilo Princip, il 28 giugno 1914. Vienna mandò a Belgrado un duro ultimatum, appoggiata dall’alleato tedesco. La sua non-totale accettazione determinò, un mese dopo, la dichiarazione di guerra dell’Impero Austro-Ungarico al Regno di Serbia, il 28 luglio 1914, la mobilitazione russa (Potenza protettrice della Serbia) ed a seguire,  per la logica delle Alleanze, le mobilitazioni di Germania, Francia, Inghilterra e lo scoppio delle ostilità. L’Italia dapprima si proclamò neutrale, fino al 24 maggio 1915.

Il mattino del 30 luglio 1914, l’Imperatore Guglielmo II ricevendo la notizia della mobilitazione  russa scrisse a margine del messaggio: «Dunque, anch’io devo mobilitare». Alla richiesta della Germania alla Russia di revocare la mobilitazione, la Russia rispose che sarebbe stato impossibile. A questo punto Guglielmo II, nell’eccitazione del momento, scrisse a margine della risposta russa:

«Io non ho più alcun dubbio che Inghilterra, Russia e Francia si siano messe d’accordo  per servirsi del conflitto austro-serbo come pretesto per intraprendere una guerra di annientamento contro di noi. La stupidità e l’inettitudine del nostro alleato [austriaco] sono serviti da trappola. Ecco che il famoso accerchiamento della Germania è finalmente divenuto un fatto compiuto, nonostante tutti gli sforzi dei nostri uomini politici per impedirlo. Il nostro dilemma di tener fede al vecchio venerando imperatore [austriaco] è stato sfruttato per creare una situazione che offre all’Inghilterra il pretesto che ha sempre cercato per annientarci, con fittizia apparenza di giustizia, con la scusa di aiutare la Francia».

Il Kaiser Guglielmo, pur impulsivo, contraddittorio e spesso fanfarone, aveva negli anni precedenti dato prova di moderazione, ad esempio circa le vicende del Marocco, tenendo a freno gli elementi del suo Governo e Stato Maggiore più convinti dell’inevitabilità di un conflitto armato. Quindi è falso che sia stata la Germania a provocare la WWI, semmai lo fu di più l’alleanza franco-russa, alla quale aveva poi aderito il Regno Unito. E nel 1919 non ci fu una prima “Norimberga” solo per il rifiuto dell’Olanda di consegnare agli anglo-francesi la Famiglia Imperiale degli Hohenzollern, rifugiatasi sul proprio teritorio.

Ma una volta che la parola era passata alle armi, s’impose la loro logica spietata, anche se, a dire il vero, il Kaiser, tra l’altro poco fiducioso nella vittoria finale, si era opposto ai bombardamenti aerei su Londra e, dopo l’affondamento del “Lusitania”, ordinò di sospendere tutta l’offensiva sottomarina, provocando le dimissioni (respinte) del Grande Ammiraglio Tirpitz.

Il “Telegramma Zimmermann” fu quindi un inaspettato regalo agli interventisti di Washington. Ed una sciocchezza maiuscola. Il Presidente messicano, Venustiano Carranza, valutò le reali possibilità di una riconquista degli Stati ceduti a metà ‘800 e giunse alla conclusione che la cosa non avrebbe funzionato. Occupare i tre Stati avrebbe causato futuri problemi e la guerra sicura con gli USA; il Messico non sarebbe stato inoltre in grado di accogliere una numerosa popolazione di discendenza inglese all’interno dei suoi confini e la Germania non avrebbe potuto fornire gli armamenti necessari per le ostilità che sarebbero sorte.

Il sentimento popolare negli Stati Uniti a quell’epoca era generalmente anti-messicano ed anti-tedesco. Il generale John J. Pershing aveva per lungo tempo dato la caccia al rivoluzionario Pancho Villa, che aveva compiuto diverse incursioni oltre confine. Era una grossa spesa per il Governo statunitense. La notizia del telegramma esacerbò la tensione tra USA e Messico, poiché una tale ipotesi avrebbe ovviamente ostacolato l’elezione di un nuovo Governo messicano più amichevole nei confronti degli interessi statunitensi.

Più rilevante, comunque, la circostanza che nei mesi precedenti l’intervento:

Nel momento in cui sulla scena della storia immense masse umane si autodistruggono, un piccolo numero di uomini radunati intorno al Presidente statunitense Wilson e al governo inglese contribuisce a orientare le decisioni.Insieme alle motivazioni ideali, la potenza dell’alta finanza svolgerà un ruolo importante nel portare gli Stati Uniti in guerra.  Tre banche di New York concentrano la maggior parte degli interessi finanziari statunitensi: la Kuhn Loeb and Company, prima banca mondiale; la J.P. Morgan (estensione americana della Rothschild londinese); la National City Bank (banca della dinastia Rockfeller). I loro dirigenti sono Benjamin Strong per la Morgan, Frank A. Vanderlip e Cleveland H. Dodge per la National City Bank, Salomon Loeb e i fratelli Warburg e Schiff per la Khun. Ad alcuni di essi Wilson deve tutto: la carica di Governatore del New Jersey nel 1910 e la “distruzione mediatica” del suo avversario repubblicano, William Taft, nella corsa alle presidenziali. E’ anche grazie a essi che il principale consigliere di Wilson, il colonnello House, ha potuto organizzare il Council for Foreign Relations (uno dei più antichi Think tank americani), al quale appartiene un altro influente consigliere di Wilson, Justice Louis Brandeis, Presidente del Comitato provvisorio sionista. Attraverso il Federal Reserve Act del 1913, Wilson ha dato a questi uomini ciò che essi attendevano da tanto tempo: una banca centrale per unificare il capitale americano. Ma il progetto degli “uomini del presidente” va ben al di là dell’unità del capitalismo a stelle e strisce. Si tratta in effetti di fare dell’America il motore di una nuova mondializzazione, fatto che implica la necessità di rompere con la regola del vecchio equilibrio di potenze e di favorire una riorganizzazione della geopolitica mondiale intorno alla finanza anglo-americana. Per alcuni si tratta anche di punire gli autocrati russi e di farla finita con l’aristocrazia austro-tedesca che ribadisce in ogni circostanza la supremazia del “guerriero” sul “mercante”… La fine del 1916 determina per gli Europei la conclusione di un processo evolutivo che si conclude con la perdita del controllo dei loro destini. Questa ‘perdita’ avviene per tre ragioni principali. In primo luogo, le promesse fatte dai belligeranti dei due blocchi alle potenze di secondo rango, per convincerle a entrare in guerra al loro fianco, hanno trasformato la conclusione del conflitto in una questione di sopravvivenza per diversi Stati multinazionali (Imperi Austro-Ungarico, Ottomano e Russo). In secondo luogo, la configurazione dei blocchi avversi compromette ormai ogni possibilità di pace separata. Da ultimo, qualsiasi nuova combinazione interna all’Europa sembra esaurita: una rottura dell’equilibrio delle forze non può condurre a un vantaggio decisivo per nessuno dei due schieramenti.  Di conseguenza, è a partire dal 1916 che i fattori esterni all’Europa prendono il sopravvento sui fattori interni; un fatto, questo, che determinerà l’intervento americano.                                  

(Da: Generale di Divisione Massimo Iacopi, 1917. Il grande gioco americano)

 



Il Telegramma Zimmermann

Jeffrey T. RICHELSON

La più spettacolare operazione d’intelligence della Prima Guerra Mondiale è stata l’intercettazione, la decodificazione e la successiva utilizzazione del Telegramma Zimmermann. Nel gennaio 1917, la guerra, che ormai si protraeva da due anni e mezzo senza una chiara supremazia di uno dei due fronti, stava attraversando un momento cruciale. Milioni di persone erano state uccise, ferite o mutilate. La situazione interna dei Paesi belligeranti era in rapido declino e gli Stati Uniti cercavano di tenersi fuori del conflitto. All’inizio della guerra il Presidente Woodrow Wilson aveva proclamato la neutralità ed era stato rieletto nel 1916 sulla base dello slogan: “Ci Ha Tenuti Fuori dalla Guerra”. I britannici erano ormai praticamente convinti che, nonostante la presenza di un gruppo fortemente favorevole alla guerra guidato da Theodore Roosevelt e dal senatore Henri Cabot Lodge, gli americani sarebbero rimasti fuori del conflitto a meno che non si fosse verificato un evento in grado di unire il popolo e spingere il Paese in guerra.
Il Telegramma Zimmerman rappresentò appunto questo evento. Il 16 gennaio 1917, il Ministro degli Esteri tedesco, Arthur Zimmermann inviò un messaggio cifrato all’Ambasciatore Johann A. von Bernstorff a Washington che doveva poi trasmetterlo al Ministro tedesco Heinrich J.F. von Eckhardt in Messico (1) .
Il messaggio per la trasmissione a Washington era stato cifrato utilizzando il Codice 7500. Tuttavia, von Eckhardt non disponeva di tale codice. Dopo averlo ricevuto, egli lo decifrò e, avendo cambiato data e protocollo, lo ricodificò utilizzando il Codice 13040 (2) .
L’intercettazione britannica del messaggio avvenne grazie alle misure adottate dopo lo scoppio della guerra al fine di interferire con le comunicazioni a lunga distanza della Germania. Prima della guerra, la corrispondenza diplomatica tedesca diretta all’emisfero occidentale si svolgeva attraverso cavi transatlantici e via radio. Poche settimane dopo l’inizio della guerra, tutti i mezzi per le comunicazioni rapide, ad eccezione di quelli via radio, a disposizione della Germania vennero messi fuori uso grazie alle iniziative militari e diplomatiche dei britannici (3) .
I tedeschi disponevano di canali di comunicazione alternativi, che comportavano tuttavia gravi problemi. La potente stazione radio di Nauen, situata fuori Berlino, veniva monitorata da quattro stazioni di ascolto britanniche. Un altro canale di trasmissione includeva le stazioni di ricezione di Sayville, Long Island e Tuckerton (New Jersey). In conformità con la neutralità degli Stati Uniti, tutti i messaggi trasmessi o ricevuti da queste stazioni venivano sottoposti al vaglio del Governo statunitense, con il codice o i codici usati e copia integrale del testo di ciascun messaggio (4) .
Un altro canale di comunicazione veniva fornito dal Governo svedese. I messaggi venivano trasmessi da Berlino a Stoccolma via radio e quindi, via cavo, a Buenos Aires e poi a Washington. I messaggi risultavano parte del traffico svedese, nonostante in realtà presentassero una cifratura tedesca alla quale ne veniva aggiunta un’altra superficiale (5) .
L’ultimo canale a disposizione dei tedeschi per le comunicazioni radio passava attraverso il governo USA. Durante i periodi più critici, le comunicazioni cifrate tedesche venivano trasmesse da Berlino a Washington e da Washington a Berlino dal Dipartimento di Stato. Le comunicazioni, mascherate come traffico statunitense, venivano inviate senza che gli Stati Uniti avessero i testi integrali o i codici. I tedeschi convinsero il Dipartimento di Stato che questo sistema rappresentava l’unico mezzo per garantire la sicurezza delle comunicazioni tra Berlino a Washington. I messaggi tedeschi, tuttavia, non venivano ricodificati con il codice del Dipartimento di Stato, venivano semplicemente apposti un preambolo, l’indirizzo e la firma di un messaggio statunitense; poiché il codice USA generalmente era composto da gruppi di lettere, mentre il codice tedesco era composto da numeri, i britannici potevano facilmente distinguere i messaggi tedeschi dal traffico USA (6) .
L’importanza del messaggio spinse Zimmermann ad adottare misure speciali per garantire che giungesse a destinazione. Originariamente doveva essere inviato tramite la Svezia e con il sottomarino Deutschland. Il sottomarino subì un ritardo e Zimmermann scelse il Dipartimento di Stato quale via alternativa, inviando una versione modificata del messaggio che appariva riguardare le sue reazioni alle recenti proposte di pace del Presidente Wilson (7) .
La mattina del 17 gennaio, due giorni prima che il messaggio venisse inviato da Washington in Messico, William Montgomery e Nigel de Grey, due criptoanalisti che lavoravano presso la sezione diplomatica della “Room 40”, consegnarono a Blinker Hall una copia del telegramma parzialmente decifrata usando il Code 7500. In quel momento i britannici lavoravano su entrambi i codici ma, mentre erano riusciti ad interpretare quasi globalmente il 13040, avevano ottenuto minor successo con il 7500, che si presentava molto più complesso ed era in uso da meno tempo. Inoltre, il traffico inviato con il 7500 era piuttosto limitato in quanto al codice non era stata data ampia diffusione (8) .
L’incapacità della “Room 40” di decifrare pienamente il 7500 era dimostrata dalle numerose parti lasciate in bianco nel testo del telegramma intercettato:Segretissimo all’attenzione personale di sua Eccellenza e da consegnare al Ministro Imperiale in (Messico?) con n. 1 *** attraverso un canale sicuro.
Proponiamo di iniziare il 1° febbraio una guerra sottomarina ad oltranza. Tuttavia, nel fare ciò dovremmo cercare di mantenere gli Stati Uniti neutrali *** ? Se non riuscissimo a mettere in atto questo progetto, potremmo proporre al (Messico?) un’alleanza basata sui seguenti punti:
(condotta) congiunta della guerra
(condotta) congiunta della pace
Vostra Eccellenza, dovrebbe informare il Presidente segretamente (che ci aspettiamo) una guerra con gli Stati Uniti (probabilmente) ( *** Giappone) e nello stesso tempo di negoziare tra noi e il Giappone *** (frase indecifrabile, possibilmente “per favore dica al Presidente”) che *** i nostri sottomarini costringeranno l’Inghilterra a firmare la pace in pochi mesi. Accusare ricevuta.
Zimmermann (9)Montgomery e de Grey, nonostante gli sforzi, riuscirono a decifrare solo parte del testo. Il significato dell’intercettazione fu, tuttavia, immediatamente chiaro. Il messaggio, anche se parziale, poteva spingere gli Stati Uniti ad entrare nel conflitto. Tuttavia, qualora avesse comunicato il messaggio agli Stati Uniti, Hall sarebbe stato costretto a rivelare anche come era stato ottenuto, provando che i britannici leggevano i messaggi dei Paesi neutrali, quali erano gli Stati Uniti. Quest’ultima implicazione avrebbe provocato risentimento e avrebbe messo a repentaglio gli sforzi britannici miranti ad un’alleanza con Washington. Inoltre, fornire il messaggio nella sua forma alterata avrebbe potuto causare dubbi sulla sua autenticità con conseguenti accuse alla Gran Bretagna di aver ideato il telegramma (10) .
D’altra parte, se Hall fosse riuscito a dimostrare che il telegramma era stato acquisito in Messico, i tedeschi avrebbero dedotto che soltanto la versione consegnata a von Eckardt era stata decifrata. In quel caso i tedeschi probabilmente avrebbero continuato ad utilizzare i loro codici e la Room 40 avrebbe continuato a decifrarli. Inoltre, Hall poteva sapere o supporre che Eckardt non disponeva del Codice 7500 e che quindi von Bernstorff avrebbe dovuto ritrasmettere il messaggio di Zimmermann con un codice di più facile accesso, con il risultato di rendere disponibile la versione integrale del telegramma (11) .
All’inizio di febbraio un funzionario britannico in Messico, tramite un agente della stazione telegrafica di Città del Messico, aveva acquisito il telegramma cifrato con il Codice 13040, già interpretato dalla Room 40 (12) .
Il testo integrale era il seguente:

A partire dal 1° febbraio intendiamo avviare una guerra sottomarina ad oltranza. Nonostante ciò cercheremo di mantenere gli Stati Uniti neutrali. Nel caso ciò non si verificasse, faremo al Messico una proposta di alleanza sulle seguenti basi: gestione congiunta della guerra e gestione congiunta della pace; offerta di un generoso aiuto economico e del nostro riconoscimento della riconquista dei territori perduti in Texas, Nuovo Messico e Arizona. I dettagli conclusivi potrà definirli Lei.
Lei informerà il Presidente [del Messico] di quanto sopra con la massima segretezza non appena l’entrata in guerra degli Stati Uniti sarà certa, aggiungendo che egli dovrebbe, di sua iniziativa, invitare il Giappone ad aderire immediatamente e nello stesso tempo mediare tra noi e il Giappone.
Per favore richiami l’attenzione del Presidente verso il fatto che l’impiego ad oltranza dei nostri sottomarini offre l’opportunità di costringere l’Inghilterra a firmare la pace entro pochi mesi. Accusare ricevuta.
Zimmermann (13)
Nonostante i britannici fossero in possesso del testo integrale, contenente le considerazioni sul recupero da parte messicana dei territori del Texas, Nuovo Messico e Arizona, nutrivano tuttavia ancora dubbi sull’opportunità di passarlo agli Stati Uniti. Anche dopo la rottura delle relazioni con la Germania, avvenuta all’inizio di febbraio a causa della guerra sottomarina ad oltranza, non vi erano indicazioni circa l’intenzione degli Stati Uniti di entrare in guerra in tempi rapidi (14) .
Infine, la Gran Bretagna ruppe gli indugi. Il 22 febbraio Hall mostrò a Edward Bell, funzionario dell’Ambasciata statunitense responsabile per i rapporti con i servizi di intelligence britannici, il messaggio di Bernstoff a von Eckhardt. Due giorni dopo l’Ambasciatore Walter Hines Page telegrafò il contenuto a Wilson, con la fantasiosa spiegazione circa l’intercettazione e la decodificazione che Hall aveva fornito a Page.
Come era prevedibile, gli inglesi non posero alcun veto alla diffusione pubblica del telegramma (15) .
Il 1° marzo il New York Times titolava così: “La Germania alla ricerca di un’alleanza contro gli Stati Uniti; a tal fine interpella Giappone e Messico; il testo completo della proposta è stato reso pubblico”. Sotto questo titolo era riportata la versione integrale del telegramma Zimmermann. Il Washington Post titolava: “Sventato complotto tedesco per conquistare gli Stati Uniti con l’aiuto di Giappone e Messico: particolari sul piano, avviato a Berlino il 19 gennaio, promosso da von Bernstoff, nelle mani del Presidente” (16) .
L’impatto come prevedibile fu dirompente. Tuttavia, alcuni senatori obiettarono sull’autenticità del telegramma. Il Segretario di Stato Robert Lansing telegrafò allora a Page: “Questo Governo non nutre alcun dubbio sull’autenticità del messaggio, sarebbe tuttavia molto proficuo se il Governo britannico Le consentisse di…… decifrare personalmente il messaggio originale di cui noi abbiamo ottenuto copia dall’ufficio telegrafico di Washington…… Garantisca (al Ministro degli Esteri Arthur Balfour) che il Dipartimento ha esitato prima di fare questa richiesta, ma ritiene che in tal modo rafforzerà concretamente la sua posizione e il Dipartimento potrà così dichiarare di aver ottenuto il telegramma Zimmermann tramite i suoi (17) “.
La risposta di Page del 2 marzo informava Lansing che Bell aveva decifrato personalmente il telegramma Zimmermann ed avrebbe provato la sua autenticità. Questa testimonianza non fu necessaria. Il 3 marzo, per motivi che rimangono ignoti, Zimmermann eliminò ogni dubbio riconoscendo l’autenticità del telegramma. Poco più di un mese dopo, il 6 aprile 1917, gli Stati Uniti entrarono in guerra (18) .
Probabilmente gli Stati Uniti sarebbero comunque entrati nel conflitto a fianco della Gran Bretagna alla luce della guerra sottomarina avviata dalla Germania. Tuttavia, tale strategia di guerra non coinvolgeva tutti. Inoltre, per quando gli Stati Uniti sarebbero stati pronti a entrare in guerra, le Potenze Centrali avrebbero potuto già essere uscite vittoriose dal conflitto. Il telegramma, tuttavia, indicava l’esistenza di una chiara minaccia per i territori USA nel sud-ovest e nell’ovest, facendo sì che la Germania rappresentasse una minaccia concreta per gli abitanti di quei territori. Molti ritennero che una vittoria tedesca avrebbe significato l’annessione da parte della Germania di alcune zone del Paese. Si trattava di una evidente indicazione dell’ostilità tedesca e contribuì a trasformare la “guerra dell’Europa” in una “grande guerra per la democrazia” (19) .
Il Segretario di Stato Lansing concluse che il telegramma aveva maggiore valenza della ripresa della guerra sottomarina tedesca al fine di unire l’opinione pubblica americana. Poneva “il popolo solidamente a sostegno del Governo” e rendeva la guerra “inevitabile, anche se non popolare, poiché non vi potevano essere più dubbi circa le intenzioni del Governo tedesco ai danni degli Stati Uniti” (20) .

(*) Tratto da “A Century of Spies. Intelligence in the XXth Century” di Jeffrey T. Richelson, Oxford University Press, 1995.
Traduzione a cura della Redazione.
(1) Henry F. Schorreck, “Il telegramma che cambiò la storia”; Cryptologic Spectrum, Estate 1970, pagg. 22-23.
(2) Ibid., pag. 26.
(3) Ibid. pag. 24
(4) Ibid. pag. 25; William F. Friedman e Charles J. Mendelsohn, The Zimmermann Telegram of January 16, 1917 and Its Cryptographic Background (Washington D.C.: War Department Office of the Chief Signal Officer, 1938), pag. 6.
(5) Schorreck, “Il telegramma”, p. 26.
(6) Schorreck , “Il telegramma”, pag. 27.
(7) Ibid; Friedman e Mendelson, “The Zimmermann Telegram”, pag. 7-9.
(8) Schorreck, “Il telegramma”, pag. 27.
(9) Ibid.
(10) Ibid.
(11) Ibid. pag. 28.
(12) Ibid.
(13) Barbara W. Tuchman, The Zimmermann Telegram (New York Ballantine 1984), pag. 146.
(14) Schorreck, “Il telegramma”, pag. 28.
(15) Ibid. pag. 29.
(16) “Germany seeks an alliance Against Us; Asks Japan and Mexico to join her; Text of her proposal made public”, New York Times, March 1, 1917, p. 1; Jules Witcover, Sabotage at Black Tom: Imperial Germany’s secret war in America – 1914-1917 (Chapel Hill , N.C.: Algonquin Books of Chapel Hill, 1989), pag. 222.
(17) Schorreck , “Il telegramma”, pag. 29.
(18) Ibid.
(19) Ibid., pag. 24.
(20) Ibid.