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PROCESSO E MORTE DI SOCRATE

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http://www.raiscuola.rai.it/articoli/socrate-processo-e-morte/4597/default.aspx


Nel 399 a.C. Socrate, uno dei più grandi filosofi di ogni tempo, venne denunciato da tre esponenti del partito democratico ateniese, Anito, Meleto e Licone. Paradossalmente, Socrate accettò la condanna e non tentò la fuga da Atene. Come si è arrivati al punto di voler punire una delle menti più brillanti del mondo antico?

Socrate entra nella vita politica della sua città nel 406 a.C., quando, eletto sotto forma di sorteggio nel comitato dei pritani (i 50 consiglieri incaricati di governare la città), si trova a dover fronteggiare le accuse popolari in seguito alla battaglia delle Arginuse, vinta ma a caro prezzo: duemila morti. La votazione per condannare a morte gli strateghi della nefasta battaglia risulta a favore della punizione eterna quasi all’unanimità, perché l’unico che vota a sfavore di essa è proprio Socrate. La filosofia favorisce l’affermarsi delle personalità individuali, si schiera, sempre e decisamente contro la massa facendo emergere il singolo, colui che possiede opinioni e pensieri propri, e, in virtù di questi assume, nei confronti del mondo che lo circonda, una posizione diversa, e soprattutto, nuova. Non per niente la libertà più preziosa, è quella di pensiero.
L’indipendenza spirituale, è la base d’ogni altra emancipazione. E’ profondamente sbagliato pensare, inoltre, che la filosofia affranchi solo il filosofo, infatti, a parte l’ovvia constatazione che a tutti gli uomini è dato riflettere e quindi sono in grado di liberarsi, conoscersi ed elevarsi, da soli, al disopra della massa, è sufficiente che il pensiero di un solo essere umano giunga a formulare una certa idea, perché questa si diffonda promuovendo un generale miglioramento delle condizioni dello spirito.
La filosofia raggiunge questi risultati grazie all’antidogmatismo che la contraddistingue, ogni risultato finale, ogni convincimento è perennemente messo in discussione. Ecco, perché, la filosofia è sempre stata odiata e perseguitata, dal potere costituito. La filosofia è oppressa, perché libera, perché pensiero cosciente, libertà che mira a produrre altra libertà, nessuna struttura politica può a lungo tollerarla. la linea di difesa che tenne Socrate nel processo che lo vedeva imputato di due pesanti accuse: quella di empietà (asebeia) e quella di corrompere i giovani. Contro la seconda accusa, in particolare, Socrate si difese, chiamando a testimoni gli stessi Ateniesi in merito al carattere pubblico del suo insegnamento. Ma a nulla gli valse, perché l’accusa di corrompere i giovani aveva come sottofondo politico l’altra, non esplicitata se non dopo la sua morte, di essere stato maestro di Crizia e Alcibiade, figure esecrate nella restaurata democrazia ateniese, l’uno come capo dei Trenta Tiranni, l’altro per essere passato a Sparta e aver preso le armi contro la patria. 

SITOGRAFIA


http://www.storiologia.it/grecia/grek042.htm

https://www.skuola.net/filosofia-antica/socrate-vita-pensiero-processo.html

https://doc.studenti.it/versione/latino/morte-socrate.html


ARTICOLO DI EDOARDO DIDIONI DELLA CLASSE III D DEL LICEO LINGUISTICO