Opera Omnia. This is the collected works of the German mathematician and philosopher Gottfried Leibniz (1646-1716). Leibniz discovered calculus (after, but independently of Newton) and combinatorial analysis. He also created a calculating machine which could divide, multiply and find square roots unlike Pascal’s simpler adding and subtracting machine. This is the title page of the first edition (1768), published in Geneva.

L’Encyclopédie, nasce dall’idea di un libraio parigino, André Le Breton, di far tradurre a Denis Diderot la Cyclopaedia, o Dizionario universale delle arti e delle scienze (1728) dell’inglese Ephraim Chambers. A Diderot  si affiancò per la parte scientifica il giovane Jean d’Alembert, già affermato matematico. Prese quindi corpo l’idea di promuovere la diffusione di una cultura nuova, critica e completa, riguardante tutti gli aspetti dell’attività umana.

Nasce così l’Enciclopedia un’opera originale e collettiva: il progetto di Diderot e di d’Alembert, infatti, coinvolse ben presto tutti i maggiori personaggi del movimento illuminista francese, come Voltaire, Montesquieu, Rousseau, Buffon, d’Holbach, Quesnay, Turgot, Helvétius. I collaboratori, complessivamente, superarono il numero di centosessanta, tra i quali non pochi erano aristocratici e  membri del clero. Questa impresa rappresentò il più grande monumento dell’illuminismo francese e contribuì ad affermare il francese come lingua internazionale. 

Il primo volume venne pubblicato nel 1751 ma la pubblicazione dovette ben presto interrompersi a causa delle aspre opposizioni della chiesa, in particolare dei Gesuiti; ma grazie agli appogi di cui l’imprsa godeva a corte l’opera potè proseguire fino alla pubblicazione del settimo volume quando l’opposizione della redazione dell’opera si rafforzò a causa della guerra dei sette anni, infatti alcuni collaboratori vennero accusati di avere legami con il nemico, il re filosofo Federico II di Prussia. Fu così che l’Alembert decise di abbandonare l’impresa nel 1758, l’anno seguente l’Enciclopedia venne con dannata dal parlamento di Parigi e i librai persero il privilegio di stampa del’opera; tuttavia nell 1766 l’opera venne ripresa per poi essere completata da Diderot e pochi amici nel 1772.

L’Encyclopédie  è composta da 17 volumi di testo contenenti 72 000 articoli, scritti da più di 130 autori  tra i quali figurano i più eminenti filosofi del XVIII secolo e da 2 569 tavole raggruppate per tema all’interno di 11 volumi di tavole. 

Qui a fianco è riportata la pagina dell’Encyclopédie con lo schema del “Sistema Figurato del Sapere Umano”, una struttura che organizza le conoscenze dell’uomo in tre macroaree: la Memoria fatta di Storia, la Ragione che si dedica all Filosofia e l’Immaginazione capace di creare la poesia; 

Diderot come abbiamo appena detto suddivide il sapere umano in tre macroaree a loro volta suddivise in diversi rami della conoscienza; prima di trattare i vari argomenti Diderot scrisse una breve introduzione così da dare qualche dettaglioin più al lettore su ciò che avrebbe letto; ad esempio quello sulla poesia. 

 

 

 

POESIA: I. NARRATIVA — II. DRAMMATICA — III. PARABOLISTA 

Per Poesia intendiamo qui ciò che è fantasia. Poiché non può esserci versificazione senza poesia e poesia senza versificazione, abbiamo creduto di dover considerare la Versificazione una qualità dello stile; facendola rientrare nell’arte oratoria. Per contro, faremo risalire l’Architettura, la Musica, la Pittura, la Scultura, l’Arte dell’incisione, ecc., alla Poesia; non essendo errato dire di un pittore che è un poeta, di un Poeta che è un Pittore; di uno Scultore o Incisore che è un pittore in rilievo oppure dell’incavo, che il Musicista è un pittore che usa suoni. Il Poeta, il Musicista, il Pittore, lo Scultore, l’Incisore, ecc., imitano o contraffanno la Natura; il primo adopera il discorso; il secondo i colori; il terzo il marmo, il bronzo, ecc., e l’ultimo, uno strumento o la voce. La Musica è Teorica o Pratica: Strumentale o Vocale.
La Poesia ha come la Natura le sue mostruosità; vanno tra essi annoverate tutte le produzioni dell’immaginazione sregolata, e queste produzioni possono rientrare in tutti i suoi generi.


Ecco dunque tutta la parte poetica della conoscenza umana, che può essere fatta risalire all’immaginazione. Ma c’è una considerazione a cui non ci riferiremo mai abbastanza: il numero dei sistemi possibili della conoscenza umana è vasto quanto è vasto il numero delle menti umane, e nella certezza rientra solo il sistema che esiste nella comprensione divina da cui sia escluso ogni arbitrio.

LE TAVOLE: La raccolta di tavole che accompagna i volumi di testo è una strordinaria utopia perchè «tutto in essa è trasparente, limpido, senza mistero;  I muri delle fabbriche, dei laboratori, delle botteghe vengono abbatutti per mostraci quanto di solito vi si fa furoi dalla vista dei passanti, permettono quindi di vedere il mondo naturale e gli artefatti creati dall’uomo nella loro realtà senza aggiungervi nè togliervi niente;  tutte le tavole sono accompganate da spiegazioni senza le quali sarebbe diffcile riuscire a comprenderle a pieno.

Il primo volume con le tavole sulle scienze, le arti liberalii e le arti meccaniche con la loro spiegazione apparve solamente nel 1762 ossia undici anni dopo la pubblicazione del primo volumedi testo. Diderot era fermamente convinto che un’occhiata all’oggetto o una sua fedele rappresentazione potesse essere assai più utile sul piano informativo; aveva perfettamente compreso quanto fosse necessario il disegno tecnico, indispensabile per una razionale divulgazione di argomenti pratici. Furono inviati disegnatori negli opifici a riprodurre, con la massima cura, machine, utensili e tutto ciò che poteva servire per aumentare la chiarezza della descrizione; 

Quanto hai processi produttivi, il numero di illustrazioni sarebbe diventato infinito se fossero stati rappresentati tutti i passaggi, la rappresentazione infatti si limitava ai momenti essenziali dell’operaio e dunque alle fasi dela lavorazione che erano più facili non solo da disegnare ma anche ma anche da spiegare.

Tavola grafica (planche) 4 – Pianta e prospetto del forno.

Fig.1 – Schema geometrico del forno.

  •  A, il forno.
  • B, la volta che comunica con la cappa.
  • C D, luogo per lo sparecchio del forno.
  • E, Scala per discendervi.
  • TT, porte del forno per caricarlo.
  • V, spazio del tampone, e inizio del canale che comunica con l’imbuto.
  • PQRS, la fossa in cui sono piazzati 4 modelli di campana, le cui proporzioni sono quelle di formare l’accordo perfetto do mi sol do. Si vede l’imbuto alla cui estremità si distingue l’estremità alta dei cappelli e l’orifizio dei getti e degli sfia
  • Fig.2 – sezione frontale del forno e coppa della fossa, tagliato da un piano verticale, passante a metà della sua lunghezza.
  •  PQRS, coppa della fossa.
  • V, bocca del forno.
  • TT, soglie delle porte,
  •  tt,i comignoli.

Fig. 3 – sezione posteriore del forno dal lato della cappa.

  • C, la cappa al di sopra della griglia in cui c’è una porta D, da cui si ritirano le braci.
  • TT, le soglie delle porte del fornello.
  • tt i comignoli.

 

L’opera, per i tempi di enorme portata, occupò circa mille operai nell’arco di 24 anni. Ci furono 2.250 sottoscrittori per una tiratura di 4.250 copie, un numero nettamente sopra alla media di circa 15000 . Visto l’elevato prezzo d’acquisto, si può supporre che il lettore tipico dell’opera facesse parte della classe borghese, dell’esercito, dell’amministrazione statale o della Chiesa. In conclusione, l’impresa fu un vero successo editoriale: per 1.158.000 lire spese, ne furono guadagnate 2.162.000, praticamente raddoppiando l’investimento. 

 


AETICOLO DI CECILIA CAMPRA DELLA CLASSE IV B DEL LICEO CLASSICO


 

Qui vicino a noi ne è conservata una copia infatti la biblioteca del santuario di Graglia vanta un’edizione integrale dell’Enciclopedia, pubblicata tra il 1771 ed il 1773.