La prima rivoluzione scientifica che scombussolò completamente la visione del mondo, sebbene non molto conosciuta, può essere considerata quella teorizzata nel VI secolo a.C. dal grande filosofo Anassimandro di Mileto. In quel periodo era diffusa l’opinione comune che tutto dipendesse dagli stati d’animo degli dei, ma Anassimandro non era d’accordo. Ciò che ha caratterizzato questa rivoluzione non sono state tanto le risposte alle quali si è giunte, quanto invece le domande che si è dovuto porre non avendo tra le mani strumenti moderni e sofisticati, e soprattuto non avendo a disposizione le conoscienze già accertate come nel caso di Einstein, Newton o Copernico. Anassimandro può essere considerato il vero iniziatore della scienza, e come dice Plinio, “Rerum fores aperuisse, traditur primus”, si tramanda che fu il primo ad aver aperto le porte della natura.

Andiamo ad analizzare  il pensiero di Anassimandro, riassumendo solamente le idee attribuite a lui.

 

  • I fenomeni meteorologici derivano da cause naturali. L’acqua piovana è l’acqua dei mari e dei fiumi, che evapora a causa del calore del sole, viene portata via dal vento e poi cade a terra. I temporali e i fulmini sono causati dalla collisione e dalla scissione delle nuvole. Ad esempio, i terremoti sarebbero causati da una crepa nella terra, dovuta a un surriscaldamento o a forti piogge

 

 

 

 

 

 

 

  • La Terra è un corpo di dimensione finita che fluttua nello spazio. Non può cadere perché non ha una direzione specifica verso cui cadere e non è “controllata da nessun altro corpo”

 

 

 

 

 

  • Il Sole, la Luna e le stelle ruotano intorno alla Terra compiendo giri completi. Sono trasportati da enormi ruote simili a “ruote di carro”. Queste ruote sono vuote all’interno (proprio come le ruote di bicicletta), piene di fuoco e hanno dei buchi verso l’interno: le stelle sono il fuoco che vediamo attraverso questi buchi. La ruota è probabilmente usata per spiegare perché le stelle non cadono. Le stelle si trovano nel cerchio più vicino, la Luna nel cerchio centrale e il sole nell’ultimo cerchio, con distanze proporzionali rispettivamente ai numeri 9, 18 e 27. Si suppone che i numeri assumessero il valore di “molto lontano”, “ancora più lontano” e “lontanissimo”

 

 

  • L’insieme delle cose che formano la natura provengono tutte da un’unica origine o “principio”, vale a dire “ápeiron” (ἄπειρον), ossia “l’indistinto”
  • La trasformazione delle cose è dovuta alla “necessità”. Ciò determina come un fenomeno si sviluppa nel tempo 
  • Quando il caldo e il freddo si sono separati dall’ápeiron, nasceva il mondo. Questo ha generato l’ordine del mondo. Una specie di fiamma avvolgeva “come la corteccia di un albero” l’aria e la Terra. Quindi, questa si è rotta ed è rimasta a formare i cerchi del Sole, della Luna e delle stelle. La Terra, prima coperta dall’acqua, si è poi gradualmente asciugata
  • Tutti gli animali provenivano originariamente dal mare, oppure dall’umidità originale che in passato ricopriva la Terra. Pertanto, i primi animali erano pesci, o una specie di pesce. Quindi, dopo essersi prosciugata la terraferma, si sono trasferiti lì e si sono adattati alla vita. Gli uomini in particolare non possono nascere nella loro forma attuale, perché i bambini non possono essere autosufficienti, quindi qualcuno deve dar loro da mangiare. Sono derivati ​​da altri animali che hanno la forma di pesce

 

 

  • Anassimandro ha compilato la prima mappa del mondo conosciuto. Successivamente questa carta sarà sviluppata da Ecateo, un altro abitante di Mileto. La carta di Ecateo è alla base di tutte le carte antiche
  • Anassimandro ha scritto il primo libro sui fenomeni naturali in prosa. I primi lavori sull’origine e la struttura del mondo (come la teologia di Esiodo) erano sempre scritti in poesia

 

 

 

 

  • Si conferisce solitamente ad Anassimandro il merito per l’introduzione dello gnomone nel mondo greco. Uno gnomone è fondamentalmente un bastone piantato verticalmente sul terreno, che può misurare la lunghezza dell’ombra permettendo di conseguenza di capire l’altezza del sole sopra l’orizzonte. Con l’aiuto di questo strumento, è possibile sviluppare un’astronomia complessa sul moto del Sole
  • Alcuni autori gli attribuiscono la prima misura dell’inclinazione eclittica. Ciò è molto probabile se, come sembra, usasse lo gnomone in modo sistematico, perché l’inclinazione dell’eclittica è la prima grandezza naturale misurata con lo gnomone.

 


ARTICOLO DI SATTA ALESSANDRO DELLA CLASSE III A DEL LICEO CLASSICO


BIBLIOGRAFIA

Rovelli C., Che cos’è la scienza. La rivoluzione di Anassimandro, s.l., Mondadori, 2017, 202 pp.