MARCIA DELLE DONNE SU VERSAILLES

La marcia delle donne a Versailles, conosciuta anche come la marcia di ottobre, fu una delle manifestazioni più significative e importanti del periodo della Rivoluzione francese.  L’evento è stato condotto dalle donne dei mercati di Parigi il 5 ottobre dell’anno 1789, le quali iniziarono a ribellarsi per i prezzi alti e per la carenza di pane. Le loro manifestazioni trovarono un punto d’incontro con le attività dei rivoluzionari, cui scopo erano delle riforme politiche liberali e una monarchia costituzionale in Francia. Le donne del mercato e insieme agli alleati divennero migliaia di persone e, incoraggiati dagli agitatori rivoluzionari, saccheggiarono l’armeria della città in cerca di armi e marciarono verso il Palazzo di Versailles. La folla assediò il palazzo e riuscì a trattenere il re Luigi XVI in uno scontro feroce e drammatico. Il giorno successivo, la folla costrinse il re, la sua famiglia e la maggior parte dell’Assemblea francese a tornare a Parigi con loro. Questi eventi hanno posto fine all’indipendenza del re e significava un nuovo equilibrio di potere, sostituendo i precedenti ordini privilegiati dall’aristocrazia francese e favorendo la gente comune del paese nota come “Terzo Stato”. Fu così che alla testa di questo gruppo numeroso che sempre più stava trovando consenso in poche ore si misero uno dei vincitori della Presa della Bastiglia, ovvero l’usciere Stanislas Maillard, e una giovane ragazza di Liegi, Theróigne de Méricourt, che durante lo scoppio della rivoluzione era stata tra le figure più decise e volenterose, tra gli assedianti più coraggiosi.

L’EPOCA CHE FA DA SFONDO…  

Nel 1774,  a causa dello scarso raccolto, il direttore finanziario di Luigi XVI, Anne Robert Jacques Turgot revocò il controllo del mercato del grano, che fu la causa principale della carestia che portò alla Guerra della farina avvenuta nel 1775. La carestia è sempre stata una paura della classe sociale del Terzo Stato e le voci sul “Pacte de Famine”  (La teoria sosteneva che gli alimenti, in particolare i cereali, fossero volutamente rifiutati, a beneficio di gruppi di interesse privilegiati. Durante questo periodo i cittadini francesi ricavavano gran parte del loro nutrimento dal grano) sono ancora dilaganti e le persone ci credevano. Le uniche voci sulla scarsità di cibo innescarono le rivolte di Réveillon, avvenute nel 1789. Nell’estate del 1789, la voce di una cospirazione per distruggere i raccolti di grano per far morire di fame la popolazione causò la Grande Paura, avvenuta nel 1789. Il decennio della rivoluzione francese all’inizio di ottobre, 1789-1799, era appena iniziato e il potere rivoluzionario della violenza non è stato ancora pienamente realizzato. Tre mesi prima, avvenne l’assalto alla Bastiglia. 

I civili francesi,  specialmente quelli della capitale a Parigi, sentivano il desiderio di partecipare alla politica e al governo. I più poveri di loro erano interessati soprattutto alle questioni alimentari poiché la maggior parte di loro utilizzava quasi metà del loro guadagno per pagare il pane. Nel frattempo, il re e i membri dell’Assemblea nazionale costituente si trovavano nella corte di Versailles e stavano decidendo quali cambiamenti fare all’interno del sistema politico francese. Nelle settimane successive alla caduta della Bastiglia, i rappresentanti riformisti avessero una legislazione radicale, compresi i decreti di agosto (avevano ufficialmente abolito la posizione favorevole dei nobili e delle autorità clericali) e la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino. Loro cercavano esclusivamente di creare una costituzione che durasse per sempre, ma fino ad allora i monarchici e i conservatori non riuscirono a resistere alla forza dei riformatori, i quali a settembre migliorarono in modo radicale.  La base dei riformatori si trovava a Parigi e loro supponevano che i deputati monarchici cercavano di spostare la sede dell’Assemblea nella città di Tours, o altri ancora temevano che il re decidesse da un momento all’altro di scioglierla: effettivamente, il re stava considerando quest’opzione. Il colmo avvenne il 18 settembre quando il re rilasciò una dichiarazione che autorizzava solamente una parte del decreto e successivamente il 4 ottobre dichiarò di essere in possesso di alcune riserve sulla Dichiarazione dei diritti dell’Uomo. 

LA STRATEGIA

La marcia è stata pensata in un modo strategico. Il marchese di Saint-Huruge, oratore del Palais-Royal, ha promulgato una marcia per manifestazione di massa a Versailles in agosto col fine di deportare i deputati ostruzionisti, i quali proteggevano il potere di veto del re. Tutti erano a conoscenza dell’idea di una marcia su Versailles e venne persino discussa sulla pagina del Mercure de France (5 settembre 1789). Le minacce incendiarie sono estremamente alte e molti nobili e stranieri sono fuggiti dall’atmosfera opprimente.

UN PRANZO REALE

In seguito alla morte della  della maggior parte delle guardie francesi,  durante l’assalto alla Bastiglia, la protezione era dovuta solamente a La Garde du Corp e le Cent- Suisses. Verso  la fine di settembre 1789, si  ordinò di inserire il Reggimento delle Fiandre ( fanteria convenzionale dell’esercito reale) per garantire maggior sicurezza. Il 1° ottobre,  si organizzò un banchetto di benvenuto per le nuove guardie: la famiglia reale fu presente per una durata molto breve durante il ricevimento. 

LA MARCIA  

La mattina del 5 ottobre, una giovane donna suonò un tamburo in marcia ai margini di un gruppo di donne del mercato. Le donne infuriate obbligarono una chiesa a suonare le campane, collocata nel punto di partenza nei mercati della parte orientale della capitale ovvero Faubourg Saint-Antoine. Avanzavano sempre di più e il numero delle partecipanti continuava ad aumentare, infatti si unirono anche altre donne di mercati vicini, le quali erano in possesso di coltelli e armi improvvisate. Nel frattempo, la folla si riunì all’Hotel de Ville (il municipio di Parigi) per richiedere pane e armi con orribili imprecazioni. Tra la folla si trovava Stanislas-Marie Maillard, eroe della Bastiglia, il quale suscitò la rabbia delle donne, afferrò il suo tamburo e gridò “à Versailles!”, ricevendo un ruolo di leadership. Lui salvò Pierre- Louis Lefebvre- Laroche, un prete chiamato comunemente Abbé Lefebvre, poiché era stato appeso a un lampione in seguito ad aver cercato di salvaguardare il suo deposito di polvere da sparo. Le donne sacceggianp le case e il municipio, in questo modo riuscirono a procurarsi le armi; Maillard riuscì a impedire che l’intero edificio venisse brucato. Lui cercò di conferire un certo ordine al procedimento mentre si trovava capo della folla fuori dalla città.  Nel frattempo, mentre la folla marciava verso Versailles, la Guardia Nazionale si recò presso la Place de Grève a capo del marchese de La Fayette. Lui scoprì che un gran numero dei suoi soldati erano in favore alla marcia e volevano unirsi ai rivoluzionari, minacciando molte volte di abbandonare le file dell’esercito. Il governo municipale parigino ordinò a Lafayette di condurre i movimenti, in modo che si fossero trasformati anche loro in una folla anarchica. Ordinò inoltre di reclamare al re di tornare a Parigi in modo volontario e in modo che la gente si tranquillizzasse: Lafayette mandò a Versaille un cavaliere in modo che comunicasse tutto al re.

L’ARRIVO A VERSAILLES 

Versailles è una città che si trovava a breve distanza a piedi da Parigi, circa 21 chilometri a nord-est.Il popolo era molto energico e, nel loro linguaggio “poissard” aggressivo, parlavano sul fatto che volevano riportare il re a Parigi.La folla appena arrivò a Versailles si trovarono i membri dell’assemblea, i quali erano convinti che fossero poche persone e una semplice manifestazione. Robespierre riuscì a parlare al popolo, promettendo che il re avrebbe parlato e in questo modo si calmarono. In questa situazione, Robespierre si fece notare moltissimo e da questo momento iniziò il suo periodo di fama politica.  Vennero scelte 5 donne come rappresentanti e si presentarono dinanzi al re per richiedere le proprie necessità. Il re promise di accettare le proposte e, mostrandosi disponibile e gentile, diede l’ordine di aprire le porte dei magazzini reali in modo che la folla potesse sfamarsi. Il popolo, non soddisfatto pienamente, decise di invadere il palazzo: verso le sei del mattino, i manifestanti hanno trovato un cancello del palazzo incustodito ed entrarono. Stavano cercando la camera da letto della regina e, non appena le guardie reali, lo vennero a sapere, corsero a chiudere e a sbarrare tutte le porte. La Cour de Marbre sparò contro gli invasori e colpirono un giovane manifestante, uccidendolo: questa cosa suscitò la rabbia dei protestanti. Miomandre e Tardive Et du Repaire, due guardie reali, vennero uccise dalla folla poi che cercarono di fermarla. La regina intanto corse, con le sue dame, nella camera da letto del re e si nascose: François Rouph de Varicourt e Jean-François Pagès des Huttes, erano due guardie del corpo del re vennero uccise quando tentavano di salvare la regina Antonietta.   le loro teste decapitate vennero posti su delle picche. In un secondo momento, le vecchie guardie francesi,  le quali  a parte alle reclute della milizia della Guardia Nazionale di Lafayette,  e le guardie del corpo reale Riuscirono a parlare e comunicare tra di loro.

I due gruppi Riuscirono a riconciliarsi e venne stabilita una pace tranquilla all’interno del palazzo. Nonostante la riappacificazione delle guardie,  la folla   continuava a non calmarsi. Lafayette riuscì a convincere il re a comunicare con la folla. Quest’ultima gridò “Vive le Roi!” non appena il re e tutta la famiglia reale uscirono sul balcone che dava sulla piazza.  Essi comunicarono e promisero che sarebbero tornati presto nella capitale. Lafayette aggiunse al cappello della guardia del corpo più vicina del re, una coccarda tricolore  e questo gesto suscitò alla gioia del Popolo. 

 

IL RIENTRO A CASA

 

Il 6 ottobre del 1789,  verso l’una del pomeriggio circa,  la carrozza della famiglia reale varcò l’ingresso della città accompagnata dalla folla. Oramai, il re era completamente al servizio del popolo, gesto visto come una vittoria su l’ancien régime. 

 

 

MADAME CHERET

È una delle protagoniste della marcia più importanti.  in seguito a ciò che ha vissuto,  decide di scrivere un resoconto. La mattina del 5 ottobre del 1789,  venne richiesto dalle donne del mercato un colloquio con il capo della Guardia Nazionale,   il marchese de Lafayette.  Principalmente richiedevano  il prezzo del pane venisse abbassato e che il re la regina ritornassero a Parigi,  in modo che il popolo li sentisse più vicini. I membri dell’assemblea  permisero alle rappresentanti   diverse richieste:

  • il costo della carne Non doveva superare gli otto soldi alla libbra
  • veniva concesso un nuovo permesso per esportare i grani
  • Il grano doveva avere una tassa non troppo elevata, in modo che il pane potesse essere comprato da tutti i cittadini 

Madame Chéret scrisse che le donne vennero  non dalla folla parigina.

 

 

 


sitografia:

https://it.wikipedia.org/wiki/Marcia_su_Versailles#:~:text=La%20marcia%20delle%20donne%20su,nella%20storia%20della%20rivoluzione%20francese.

la marcia su Versailles
La marcia delle donne su Versailles

ARTICOLO DI BEATRICE SANDULACHE DELLA CLASSE IV I DEL LICEO LINGUISTICO