Pitagora (Πυθαγόρας; Samo, tra il 580 a.C. e il 570 a.C. – Metaponto, 495 a.C. circa), filosofo, matematico e scienziato greco, fondò nel 530 a.C. a Crotone una delle più importanti scuole di pensiero della Grecia Antica, la quale prese il nome da lui stesso: la Scuola Pitagorica. Questa scuola fu fondata sul modello delle comunità orfiche e di alcune sette religiose che Pitagora stesso aveva incontrato durante i suoi viaggi, e si basava principalmente sulla matematica, la musica, l’astronomia e la filosofia. La scuola nell’antica Grecia non era un semplice gruppo di persone che si trovavano a studiare, era bensì intesa come un vivere insieme, una comunità che condivide idee, modi di vivere e opinioni. 

Pitagorici

In questa scuola, infatti, si osservava una particolare dieta, basata su concetti filosofici ed esistenziali più profondi, ideata da Pitagora e seguita da tutti i suoi discepoli. Va ricordato infatti che si tratta di un orizzonte in cui l’uomo era tutt’uno con la natura, non ancora diviso, scisso o separato da essa. La dieta di Pitagora pone l’accento sui principi dell’armonia e dell’equilibrio tra corpo e mente, e ogni alimento è stato scelto o scartato per una particolare ragione. Quello di Pitagora è uno stile di vita basato su pratiche ascetiche e sulla purificazione di spirito e corpo, dunque fu importante scegliere una dieta adeguata. Dal punto di vista filosofico si traduce nell’idea del mondo come un cosmo,tutto ordinato, regolato da precise leggi matematiche, poiché i numeri sono i principi primi che costituiscono il tessuto della realtà.

I Pitagorici erano vegetariani: le notizie relative a questa dieta provengono da fonti antiche della portata di Giamblico, Diogene Laerzio e Porfirio, filosofi posteriori a Pitagora. Diogene scrive che Pitagora fa colazione con pane e miele al mattino e cena con verdura cruda o cotta la sera, gradisce frutta secca e fresca e cereali (in particolare il miglio). Scarta infatti la carne: secondo Pitagora questa appesantisce il corpo e lo spirito, causando turbamento e deconcentrazione. La carne, impediva lo sviluppo armonico dei bambini e impoveriva le facoltà intelletuali e spirituali degli adulti. Mangiare verdure ed eliminare del tutto la carne è un ottimo modo per disintossicare l’organismo e sentirsi bene con sè stessi, dice il filosofo. 

La scelta di non mangiare carne veniva anche dall’idea di Pitagora che gli animali non andassero mai feriti o uccisi, in quanto creature viventi come noi, dice infatti: “Mai sacrificare animali agli Dei o ferire animali ma promuovere in tutti i livelli una cultura di rispetto e protezione nei loro riguardi”. Fu visto dar da mangiare pannocchie agli orsi e non venne mai attaccato dalle belve. Ai suoi discepoli disse:”Amici miei…ci sono campi di frumento, mele così abbondanti da piegare i rami degli alberi, uva che riempie le vigne, erbe gustose e verdure da cuocere, c’è il latte e il miele odoroso di timo; la terra offre una grande quantità di ricchezze per le quali non si provoca spargimento di sangue o morte…”.

I pitagorici avevano anche una dieta per saziarsi e dissetarsi quando si recavano a fare pellegrinaggio, usavando cibi che smorzavano la fame e la sete: per la fame si usavano semi di papavero,sesamo, cipolla, steli di asfodeli, foglie di malva, farina di orzo e ceci, tutti ingredienti mangiati con miele dell’Imetto. I cibi che smorzavano la sete invece erano semi di cocomeri e malva, uva passa profumata, fiore di coriandro, fragola selvatica, formaggio grattugiato e grasso di latte, il tutto mescolato con miele delle isole.

Pitagora sconsigliava l’uso di legumi, funghi, aglio e tutti i cibi ricchi di proteine. I fagioli, pur non essendo di origine animale, contenevano proteine naturali in eccesso, causando evidentemente uno sforamento proteico nella dieta.

Era proibita assolutamente la consumazione delle fave. Poteva trattarsi di una precauzione contro il favismo  una grave forma di anemia causata dall’ingestione di fave, oppure semplicemente questo legume era considerato impuro, e la sua consumazione era nota portare sfortuna: la fava ha infatti uno stelo privo di nodi, e questo faceva sì che fosse direttamente a contatto con la terra, con il mondo sotterraneo dell’Ade: si diceva che le anime risalissero sulla Terra dall’aldilà proprio attraverso la fioritura della fave. Le fave erano utilizzate nei rituali del culto dei morti. Ai pitagorici era proibito persino toccarle, e sembra che lo stesso Pitagora, inseguito, abbia preferito farsi uccidere piuttosto che attraversare un campo di fave.

Pitagora evita le fave

 


Consigliati: 

https://www.valdovaccaro.com/lestremismo-alimentare-di-pitagora/ 

Fonti:

https://www.viaggiecibo.it/la-dieta-pitagorica/ 

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Scuola_pitagorica

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Pitagora 

https://hashtagfilosofia.wordpress.com/2018/05/02/dieta-di-pitagora-equilibrio-tra-spirito-e-corpo/ 

http://alimentazioneegliilluminati.blogspot.com/2012/08/pitagora-e-lalimentazione.html?m=1 

https://www.focus.it/cultura/curiosita/fave-pitagora-pitagorici-divieto 


ARTICOLO DI HAILIE CELSO DELLA CLASSEIII A DEL LICEO CLASSICO