Nella filosofia la causalità è la relazione tra due fenomeni tali che il primo, ossia la causa, indica l’esistenza del secondo, l’effetto. Quindi la causa è la ragione per cui un qualcosa  è ed è così com’è.

Tale concetto fu poi elaborato dagli atomisti con Leucippo, grazie al quale iniziò la tradizione filosofica occidentale che ha lo scopo di interpretare razionalmente i fenomeni naturali. Loro vedevano nei fatti empirici una connessione necessaria che era d’origine fisica, ossia materiale, mentre Platone e gli stoici sostenevano che fosse d’origine immateriale.

Per Platone invece la causa stava nell’ambito meta-empirico, così che le cose particolari dipendessero da delle idee che le definivano. La causa chiamata da lui “idea del bene” nella Repubblica indicava l’essere delle realtà; nel “Filebo” e nel  “Timeo” parlò anche di una intelligenza-causa, secondo la quale dal disordine il mondo materiale è stato condotto all’ordine, ovvero al bene.

 Uno studio ampio sulle cause ce lo offre invece Aristotele, che considera il sapere legato alla conoscenza delle cause (come  dice la conosciuta frase latina “verum scire est scire per causas”). Egli afferma che ogni mutamento ha sempre una causa, ovvero una spiegazione. Così l’essere vivente muta da giovane a vecchio per una qualche causa, per una ragione intrinseca al suo essere “vivente”. L’ “uomo” può essere maschio o femmina, giovane o vecchio, bianco o nero…  perché è nella sua natura la possibilità di assumere certe caratteristiche piuttosto che altre. Secondo Aristotele esistono quattro tipi di cause,  le quali spiegano la natura delle cose: la causa materiale, formale, efficiente e finale. Ma andiamo a spiegarle meglio nel dettaglio…

La causa materiale è la materia di cui un qualcosa è fatto e dà un ordinamento all’oggetto. Ad esempio è il marmo se si sta parlando di una statua. La frase latina che la descrive  meglio è “id ex quo”, ossia ciò di cui la materia è fatta.

 

La causa formale (in latino “id quo”, ossia “ciò per cui”) è la forma di una cosa, la figura che dà la materia. Prendendo come esempio una statua, la causa formale è la figura stessa dell’oggetto; tuttavia la forma dei viventi non si limita solo a quella esteriore, ma è anche l’insieme delle relazioni che in lui avvengono e lo tengono in vita.

 

 

Per causa efficiente (in latino “id a quo”, cioè “ciò da cui”) si intende chi o ciò che ha prodotto l’oggetto: se si prende sempre come esempio una statua  la causa efficiente è l’artigiano che la scolpisce. Invece per gli uomini essa è interna, perchè hanno al loro interno il principio del proprio mutamento. Con questo termine si indica anche la causa del movimento (in greco “archè”).

    La causa finale è il fine, lo scopo per cui le cose sono create. In latino è espressa con “id cuius gratia”, ossia “ciò in vista del quale le cose sono generate”. Lo scopo per una statua è ad esempio ornare un ambiente, celebrare qualcuno, o provocare piacere a chi la osserva… Per un vivente la causa finale è portare a compimento la propria forma e mantenerla in vita: il fine spiega la natura dei viventi. 

Questi sono altri esempi delle quattro cause aristoteliche, derivante tutte da uno stesso oggetto.

 

 

 

 

In realtà  queste quattro cause non sono tutte sullo stesso piano, poichè la causa formale e quella finale sono per così dire più “elevate e nobili” della causa materiale ed efficiente. Ciò dipende dal fatto che la loro conoscenza equivale all’essenza razionale della cosa, ossia la sostanza. La causa infatti dipende dalla sostanza: la forma e il fine danno senso alla realtà. All’interno dei principi causali inoltre vi è sempre l’omogeneità tra causa ed effetto.

Possiamo dire quindi che l’aitiologia, ossia la causalità permette di giungere alla scienza oggettiva della realtà, dato che così si conosce il perchè, le cause dei fatti. Solo la scienza delle cause può condurre dal particolare all’universale. Non ci si può infatti affidare soltanto all’esperienza, in quanto è sempre limitata dai dati di fatto e dall’individuo che la compie, di conseguenza  soggettiva e particolare.

 

 


Sitografia:

https://it.wikipedia.org/wiki/Causa_(filosofia)

https://www.platon.it

https://www.filosofico.net/4cause.html

http://ebook.scuola.zanichelli.it/


ARTICOLO REDATTO DA CERRI MICHELLE DELLA CLASSE III A DEL LICEO CLASSICO