Il socialismo indica un complesso di ideologie e orientamenti politici  che puntano a una trasformazione della società verso l’uguaglianza e la proporzionalità di tutti i cittadini economicamente, socialmente e giuridicamente parlando, con un sistema economico che pensa a tutta la popolazione.

Il comunismo è un’ideologia che raggruppa una serie di idee economiche, filosofiche, sociali e politiche che puntano a creare una società comunista caratterizzata dall’eliminazione delle classi sociali e della proprietà privata dei mezzi di produzione, dalla partecipazione collettiva del popolo al governo e dalla completa emancipazione di tutti gli uomini.

In origine tutte le dottrine di matrice socialista puntavano alla realizzazione dei loro obiettivi attraverso l’eliminazione delle classi sociali e l’abolizione totale della proprietà privata dei mezzi di produzione e di scambio. Infatti, fino al 1848 i due termini erano considerati sinonimi.

Nel 1848, con il Manifesto del Partito Comunista di Marx ed Engels, si differenziano i due termini con “socialismo utopistico” e “socialismo scientifico“, chiamato anche “comunismo” per evidenziare le differenze con il primo.

LA STORIA DEL SOCIALISMO

Già nello scritto di Platone La Repubblica, nel movimento dei millenari nel Medioevo e nello scritto di Tommaso Moro L’Utopia erano presenti idee di matrice collettivistica. Queste idee diventarono popolari durante rivoluzione inglese del 1640, e anche tra alcuni sanculotti radicali della rivoluzione francese del 1790.

I primi socialisti erano quindi utopistici con visioni di società ideali basate sull’eguaglianza materiale dove gli esseri umani cooperavano nella produzione per il beneficio di tutti e lo stato veniva sostituito da un sistema di autogoverno.

L’emergere delle idee socialiste nel Regno Unito e in Francia, e più tardi in Germania e in Italia, fu una conseguenza della rivoluzione industriale. Lo sviluppo dell’industria manifatturiera e delle industrie formò infatti una classe operaia che i socialisti chiamarono proletariato (lavoratori che non avevano nulla al di fuori della prole, cioè i figli). I principi socialisti si svilupparono con l’obiettivo di produrre ricchezza senza sfruttamento, il socialismo ottenne quindi molta popolarità nella classe lavoratrice.

Molti non-socialisti dei ceti alti e medi svilupparono il liberalismo con la convinzione che un ceto medio illuminato potesse riformare il capitalismo per produrre giustizia sociale. In Francia nel 1830 e in Inghilterra nel 1832, le idee politiche liberali trionfarono, riducendo la popolarità del movimento socialista.

IL MARXISMO 

In Germania, il liberalismo fu terribilmente sconfitto nella fallita rivoluzione del 1848 e ciò portò alla nascita di una nuova corrente del pensiero socialista portata alla luce da Karl Marx e Friedrich Engels con il Manifesto del Partito Comunista pubblicato a Londra nel 1848, i quali svilupparono un’ideologia che essi chiamarono “socialismo scientifico“, noto come marxismo.

Al contrario dei socialisti utopici, Marx affrontò la questione del potere e formulò teorie per far funzionare il sistema socialista. Marx credeva che il capitalismo potesse essere rovesciato solo dalla rivoluzione, per essere poi seguito dalla fondazione della dittatura del proletariato (contrapposta al capitalismo). Marx credeva che il proletariato fosse la sola classe con i mezzi e la determinazione per portare avanti la rivoluzione. Diversamente dai socialisti utopici, che spesso idealizzavano la vita campestre e deploravano la crescita dell’industria, Marx vedeva la crescita del capitalismo e di un proletariato urbano una fase necessaria del socialismo.

 

La separazione dei termini comunismo e socialismo, in area marxista, avvenne con Lenin, che con la rivoluzione bolscevica (1917) e la costituzione dell’Internazionale Comunista (1919), si distaccò dal socialismo organizzando partiti comunisti. I partiti socialisti, ormai orientati in senso riformista e inseriti nei sistemi democratici, presero invece le distanze dal marxismo e dal leninismo  recuperando le istanze liberali , formando il socialismo democratico, la socialdemocrazia e il socialismo liberale che oggi mirano a un miglioramento socialista all’interno della società e al raggiungimento di un sistema economico misto.

Alla fine del XX secolo, anche i più grandi partiti comunisti, spesso altrettanto orientati in senso riformista e inseriti nei sistemi democratico-borghesi, presero gradualmente le distanze dal marxismo inteso nell’originale senso rivoluzionario.


ARTICOLO DI GIADA LINGUA DELLA CLASSE IV D DEL LICEO LINGUISTICO


SITOGRAFIA:

https://it.wikipedia.org/wiki/Storia_del_socialismo#Il_primo_socialismo

https://it.wikipedia.org/wiki/Socialismo

https://it.wikipedia.org/wiki/Comunismo

https://it.wikipedia.org/wiki/Manifesto_del_Partito_Comunista