Durante la crisi finanziaria della monarchia francese del XVIII secolo arriva in Francia un uomo che sembra aver la soluzione per risolvere la crisi.

 

John Law e la rivoluzione francese

Mentre la situazione economica in Francia è disastrosa e il re, il duca di Orleans, sembra voler dichiarare bancarotta, arriva a Parigi John Law che sembra promettere di aver la soluzione.

Ai funerali del Re Sole, la polizia fu obbligata a distribuire cipolle per fare piangere la folla che assisteva indifferente ai funerali. In breve tempo suo nipote, Philippe duca d’Orléans, spazzò via ogni traccia di quella corte cupa. Scettico, diffidente e sagace, il duca era un lavoratore inesauribile, in grado di affrontare ogni sera un’orgia in compagnia degli intimi e della duchessa di Berry, la figlia favorita, si diceva, da ogni punto di vista. La Principessa Palatina, madre del duca, ne era disgustata:” Qui le dame bevono più degli uomini e mio figlio ha una maledetta amante che beve come una spugna e gli è infedele. Lui passa tutte le notti in quella brutta compagnia fino alle tre o le quattro del mattino”. Sul tavolo verde il gioco del lanzichenecco aveva messo fuori moda il ballo, trasformando gli squisiti cortigiani in ossessi ipnotizzati dalle carte, pronti a insultarsi o bestemmiare.

Tuttavia, quella dissipata atmosfera non riusciva a cancellare gli immensi debiti accumulati da Luigi XIV. Il Regno di Francia era sull’orlo del tracollo, ma c’era qualcuno che vedeva quella nazione in pericolo come un immane tavolo da gioco su cui misurarsi. Quando si incontrarono, probabilmente a un festino, il Reggente non sapeva chi fosse quello scozzese, attraente e particolarmente simpatico.  Non era facile catturare l’attenzione del duca in quei momenti in cui detestava sentire parlare di affari. Ma John Law di Lauriston ci riuscì. Parlava francese molto bene e con una sola punta di accento inglese ed era da ogni punto di vista uno di quei personaggi seducenti e imprevedibili che dominarono il Settecento.

Nel corso della sua vita Law fu un avventuriero onesto, niente del suo passato parlava in suo favore. Era fuggito dall’Inghilterra dopo aver ucciso in un duello un aristocratico. Si manteneva con una sequenza impressionante di vincite al gioco che dopo un po’ causava la sua espulsione. Si facevano molte ipotesi sul motivo per cui non aveva sposato la donna che gli diede due figli, ma nessuno riusciva a spiegarlo. Quello che però la gente ignorava erano le sue straordinarie capacità di calcolo e gli incessanti studi di economia con cui sperava di cambiare le sorti della Francia. Solo un uomo spregiudicato come il duca d’Orléans avrebbe potuto lasciarsi affascinare dalla sua idea di saldare i pesanti debiti dello Stato introducendo la carta moneta.  Le monete correnti, d’oro e d’argento, non erano più sufficienti per il nuovo slancio dell’economia. Era compito dello Stato garantirne il valore ed essere pronto eventualmente a cambiare le banconote con oro o argento. Il folgorante successo dell’innovazione fece salire alle stelle il valore delle azioni, incrementando investimenti e speculazioni. La frenesia aveva contagiato ogni stato sociale. Montesquieu disse:” Ho visto una nazione pervertita in un istante, dall’ultimo al primo dei suoi sudditi”. Sembrava che tutti volessero trarne vantaggio, solo Law continuava a mantenere un tenore di vita discreto.

Durante la sua giovinezza John Law girovagò per l’Europa, continuando a esercitare una delle sue grandi passioni, il gioco d’azzardo. Frequentò le corti e i circoli più in vista ad Amsterdam, Venezia, Firenze, Genova, Torino e Parigi. Quegli anni di fuga furono importanti perché gli diedero il tempo di studiare approfonditamente l’economia e di elaborare di quello che divenne noto come Sistema di Law. Che cos’è il sistema di Law?

Per spiegare il Sistema di Law, si deve iniziare dalla storia economia dell’Europa in quegli anni. Nell’Inghilterra del XVII secolo il denaro in circolazione era limitato a causa della scarsità dei metalli preziosi. Le numerose guerre richiedevano grossi investimenti, e la popolazione, in aumento, necessitava sempre di maggior denaro. Numerosi erano anche gli sprechi e gli sfarzi nelle numerose corti d’Europa. John Law aveva compreso che la situazione era molto grave e preoccupante.  Nei suoi studi aveva sviluppato un suo sistema, secondo lui infallibile, per risolverla: riteneva che il denaro fosse una funzione più che un valore, aveva dunque ipotizzato di sostituire i metalli preziosi con un materiale meno prezioso: la carta. Il valore dei biglietti di carta sarebbe stato garantito da quello della terra, tramite l’istituzione di una banca fondiaria. La banca avrebbe certificato il valore del terreno e rilasciato al proprietario un documento a garanzia. La moneta fiduciaria inoltre sarebbe stata molto più stabile di quella in metallo, perché regolata da un potere centrale. Law sosteneva che il valore della moneta non era intrinseco, ma dipendeva dalla sua domanda e dalla sua offerta e i biglietti di banca sarebbero stati garantiti dalla terra, l’unico bene di valore e quantità certi e stabili. Nel suo sistema Law aveva anche pensato di impiegare le somme derivanti dallo sfruttamento delle terre nella promozione del commercio, della pesca, della manifattura e per la costruzione di infrastrutture. Si trattava di una vera rivoluzione finanziaria. Law scrisse e pubblicò le sue idee in numerosi volumi: è del 1705 il trattato di economia Money and Trade Considered. With a Proposal for Supplying the Nation with Money che nel 1720 venne tradotto in francese con grande successo. Law fece poi uscire in Francia alcuni trattati sul credito e sulla finanza.

Dopo aver girato per l’Europa con Lady Katherine Seigneur, John Law decise nel 1713 di tornare per la terza volta a Parigi. Questa volta la Francia era pronta per il suo sistema: la pace era stata firmata e il debito pubblico continuava a crescere, il Paese aveva urgentemente bisogno di risollevare le proprie finanze. Lo scozzese non perse tempo e mandò una serie di lettere al duca d’Orléans per illustrare le proprie idee per sistemare la situazione, tratte da Trade e Money. Il vero problema della Francia per l’economista era la mancanza di denaro: il commercio e il denaro dipendono l’uno dall’altro, quando il denaro scarseggia, l’economia languisce.


Lezioni di Storia alla Locanda – John Law l’economista del futuro

Oggi con John Law che risolse a tutti gli effetti la crisi monetaria del debito pubblico francese 50 anni prima della Rivoluzione ma che affosso per 2 secoli l idea della carta moneta di banca

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Secondo Law si doveva istituire una banca nazionale per emettere moneta cartacea per aumentare il credito e la circolazione di denaro. In questo modo i pagamenti sarebbero stati molto più semplici rispetto a quelli in moneta, e si avrebbe avuto con certezza il valore reale del bene acquistato.

Sebbene inizialmente Law fosse stato allontanato da Re Luigi XIV perché non era cattolico, fu richiamato l’anno seguente quando, alla morte del Re Sole il primo settembre 1715, fu nominato Reggente Filippo II di Borbone duca d’Orléans. In un periodo in cui il paese era in profonda crisi e gli sfarzi, i vizi e i capricci avevano l’attenzione principale di Filippo d’Orléans, fu abbastanza facile per John Law ottenere il favore del Reggente. 

Per cercare di risanare il debito pubblico, che equivaleva a 10 anni di sole entrate, John Law decide di procedere a piccoli passi. Per prima cosa viene creata una banca privata che prende il nome di Banca Generale, che inizia a emettere azioni, su cui paga una grossa rendita. La gente contenta inizia a comprare sempre più azioni, le quali iniziano a circolare e aumentare di prezzo. Il reggente e Law decidono che le azioni della banca possono essere accettate dal fisco come pagamento delle imposte: tutti vogliono le azioni. Inoltre a sua volta la banca accetta in pagamento i vecchi pagherò, i vecchi biglietti di zecca, e così pian piano il debito pubblico diminuisce perché la banca accetta le vecchie cambiali. 

Il successo di Law è evidente, e tutti sono entusiasti. A questo punto la banca inizia a emettere biglietti di banca, e non più azioni, che vengono ugualmente accettati dai cittadini francesi. Lo scopo dello scozzese è quello di arrivare a mettere fuori legge il denaro d’oro e d’argento, per utilizzare solo i biglietti di banca. 

 

Col tempo il debito pubblico inizia a diminuire e la banca inizia a stampare sempre più biglietti, di cui il valore viene garantito dal capitale della banca. Tuttavia, poiché la banca non poteva garantire tutti i biglietti di banca sul capitale che aveva in cassaforte, Law assicura che i biglietti vengono garantiti dal fatto che, data la grande espansione coloniale, arriveranno in Francia enormi ricchezze dall’America.  Per questo motivo sull’onda dell’entusiasmo Law fonda una compagnia commerciale, gemella della Francia, che detiene il monopolio di tutti i commerci delle colonie. E poiché anche questa si rivela un’idea geniale dello scozzese, il Reggente affida alla compagnia il monopolio nella riscossione delle imposte. Come si può immaginare il costo delle azioni continua a salire e la gente si arricchisce, nasce una delle prime bolle finanziarie, la bolla del Mississippi.  John Law è celebrato da tutti e riveste la carica di presidente della banca Generale, presidente della compagnia del Mississippi e infine diventa anche ministro delle finanze. 


Il Sistema di Law o del Mississippi

Uno dei personaggi più controversi di inizio Settecento, le cui teorie monetarie sono state riscoperte solo nella seconda metà del Novecento, dopo più di due secoli di oblio: John Law, il “più innovativo mascalzone finanziario di tutti i tempi”.

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Law, per favorire i biglietti di banca, vieta di tenere in casa più di 500 franchi in oro.  Questo però inizia a creare malcontento tra la gente e diventa un tema centrale per l’opinione pubblica.  Fatti due conti qualche grosso speculatore decide di andare in banca per farsi scambiare i biglietti in oro. I primi sono alcuni grandi nobili principi come il duca di Borbone, cugino del re. Dopo qualche giorno folle di persone si recano alla Banca Generale per cambiare i biglietti in oro. I primi giorni la banca paga, ma dopo chiude e il Reggente è costretto a dire che i biglietti sono fuori corso, e nessuno verrà pagato. 

Il tesoriere e il direttore vengono mandati alla Bastiglia, mentre Law grazie a una soffiata riesce a scappare a Venezia.


John Law cambiò l’economia del mondo attraverso il suo sistema e la diffusione della moneta cartacea. Lo fece in nome del benessere, della prosperità generale e della sua ambizione. Fu audace e spericolato. Per raggiungere questo obiettivo rischiò tutto, e tutto perse”. Comincia così il libro di Silvia Maria Busetti intitolato “John Law. Vita funambolesca e temeraria di un genio della finanza”.

Busetti, giornalista economica che ha collaborato con ‘Affari e Finanza’, ‘Business Insider’ e ‘The Boston Globe’, racconta la vita dell’uomo che causò la prima grande crisi bancaria della storia. Ma c’è anche chi lo celebra come “il geniale e visionario banchiere scozzese che introdusse la moneta cartacea in Francia con largo anticipo sui tempi”, “l’antesignano dei monetaristi, un economista di alto livello”.
La sua teoria monetaria, critica verso i soldi in metallo e a favore delle banconote è stata a lungo trascurata a causa del fallimento del cosiddetto “Sistema di Law”, che lo scozzese mise a punto nella Francia di Luigi XV per sostenere le finanze del sovrano. L’idea di istituire una banca di emissione di denaro venne a Law durante un viaggio in Olanda, quando apprese il funzionamento della Banca di Amsterdam. L’intenzione era stampare moneta offrendo terreni in garanzia, un progetto che riuscì a realizzare quando si trasferì in Francia e venne introdotto alla corte di Luigi XV. Qui, il re fronteggiava una difficile situazione economica: gli sperperi del suo predecessore Luigi XIV, il Re Sole, avevano quasi esaurito la ricchezza del regno. Al sovrano le idee di John Law parvero innovative e redditizie e vedendovi un mezzo per risanare le proprie finanze decise di appoggiarle.

Ottenuti i finanziamenti, nel 1716 Law aprì a Parigi la Banque Générale, autorizzata a emettere biglietti di banca che venivano poi usati per coprire la spesa pubblica e rimborsare i debiti del re. A garanzia non vi erano terreni ma giacimenti d’oro che, secondo Law, si trovavano nel possedimento francese oltreoceano della Louisiana. .


La vita spericolata di John Law, genio della finanza nell’età dei lumi da FILODIRITTO

https://www.filodiritto.com/la-vita-spericolata-di-john-law-genio-della-finanza-nelleta-dei-lumi

 


Sitografia

https://it.wikipedia.org/wiki/John_Law

https://www.filodiritto.com/la-vita-spericolata-di-john-law-genio-della-finanza-nelleta-dei-lumi

https://www.youtube.com/watch?v=K2zzNbzIcuw


 

Bibliografia

Busetti S. M., John Law, vita funambolesca e temeraria di un genio della finanza, Liberilibri, Macerata, 2020

 


ARTICOLO DI ANTONIO MARCO CAMURATI DELLA CLASSE IV B DEL LICEO CLASSICO