Savinien Cyrano de Bergerac è stato un filosofo, scrittore, drammaturgo e soldato francese del Seicento. È nato intorno al 6 Marzo 1619, dotato di un temperamento bizzarro e fantasioso, discendeva da un’antica famiglia parigina di piccola nobiltà. La maggior parte della sua infanzia la trascorse a Saint-Forget, e dopo cinque anni di studi presso un curato a Mauvières, visse a Parigi nel collegio di Presles-Beauvais. Dato che la nativa patria di Mauvières portava anche il nome di Bergerac, per via di un’antica famiglia di guasconi che aveva posseduto la città tra il XV e il XVI secolo, uscito dal collegio ormai diciottenne decise di assumere il nome di Cyrano de Bergerac. Lui non era un guascone, al contrario di molti suoi compagni, e probabilmente il mito delle sue origini guascone fu coltivato da lui stesso in vita, dato che l’irruenza dei soldati guasconi era allora molto ammirata. Stabilitosi a Parigi, ebbe modo di leggere le opere di filosofi e artisti in odore di eresia come Campanella, il Moro, il Castiglione e Luciano che erano poi gli ispiratori delle opere fantastiche di Bergerac. All’età di 20 anni ebbe il suo primo duello, successivamente a questa esperienza decise di entrare come cadetto nella compagnia delle Guardie. Nel 1630 fu di guarnigione a Mauzon e nel 1640 partecipò all’assedio di Arras, dove si rese celebre per la spavalderia e i numerosi duelli. Sempre ad Arras si procurò due ferite, una al collo ed una alla guancia.

Una volta lasciato l’esercito, si dedicò alla letteratura, entrando nel collegio di Lisieux e frequentando l’ambiente mondano parigino dei libertini, dove conobbe Molière e Gassendi. La fama di Cyrano esplose però in tutta Parigi quando si sparse la voce che, insieme al cavaliere Lignieres, aveva costretto alla ritirata tutti gli uomini del conte de Guinche, lasciando sul campo due morti e sette feriti.

Colpito non ancora ventiseienne dal mal francese e costretto di conseguenza ad abbandonare ogni furore bellico, si ributtò sugli studi ed ebbe modo di leggere Galileo, Niccolò Copernico e Pierre Gassendi. A 33 anni, malato, solo e in cattive condizioni economiche, si mise sotto la protezione del duca di Arpajon.

All’età di 36 anni morì, nel 1655 a Sannois, a causa delle gravi ferite riportate in seguito ad una caduta dalla trave. Cyrano De Bergerac fu uno dei più estrosi scrittori del Seicento francese, con una personalità veramente eclettica: prima di morire scrisse persino un Trattato di fisica. Fu un libertino quando ancora quel termine stava ad indicare un’avanguardia culturale, una nuova filosofia di vita. La sua è stata una figura dibattuta e assai controversa: è stato considerato alternativamente un martire del libero pensiero, uno scienziato incompreso, un libertino senz’arte né parte, un razionalista militante e perfino un alchimista e un iniziato.

I SUOI ROMANZI FANTASTICI 

Le opere più importanti di Cyrano de Bergerac sono considerati i suoi romanzi fantastici, ritenuti precursori dell’odierna fantascienza: per esempio Gli Stati e Imperi del Sole. Si tratta di racconti fantastici, estremamente vivaci. Il racconto, nella più tipica e schietta prosa barocchista, è quello di un viaggio meraviglioso, realistico e poetico, nei paesi della Luna e del Sole. È un pretesto per l’esposizione di ardite teorie filosofiche, scientifiche e religiose: il movimento della terra, l’eternità e l’infinità dei mondi, la costituzione atomica dei corpi, i principi fisici dell’aerostato. Le conoscenze di Alchimista furono molto stimate da importanti studiosi dell’Ermetismo come per esempio Fulcanelli e Eugène Canseliet.

Nel 2004, l’organizzazione del Premio Rosny, riconoscimento della della fantascienza in lingua francese, ha deciso di istituire il Premio Cyrano alla carriera, che nella sua prima edizione era stato assegnato a Robert Sheckley.