44 A.C., Cesare, dopo aver sottomesso i popoli della Gallia, viene nominato dittatore. Concupito dalla regina egizia Cleopatra VII, si fa convincere a trasformare la repubblica romana in monarchia e a trasferire ad Alessandria la capitale del regno. Ma il palladio, la statua maledetta che Enea portò con sé a Troia, ha ben altri progetti per i figli della lupa. Di omicidio, di congiura in congiura, il palladio sceglie i suoi “campioni” della distribuzione, come il folle imperatore Caligola. Ma quando nel 325 D.C. l’imperatore Costantino convoca il primo concilio ecumenico a Nicea, è chiaro che il cristianesimo ha ormai vinto sugli dei olimpici della tradizione. Al palladio non rimane che scatenare tutto il suo odio, evocando a Roma l’avversario del Dio unico: Satana!

In nome della ragion di Stato, Filippo IV il Bello, re di Francia, ha dato sua figlia Isabella in sposa a Edoardo II di Inghilterra. Ma il matrimonio non è felice, a causa dell’arroganza e delle tendenze sessuali del sovrano inglese. Umiliata in quanto donna e aristocratica francese, la calcolatrice e spietata Isabella prima aiuta il suo amante Roger Mortimer a guidare la rivolta dei baroni inglesi contro la corona, poi fa eliminare il marito per legittimare sul trono il figlio Edoardo III. Una regina di sangue che la Storia ricorderà come “la Lupa di Francia”.

L’epoca cristiana non era ancora cominciata, quando ad Alessandria nacque Cleopatra, figlia bastarda di Tolomeo XII Aulete, sovrano d’Egitto. Diventò regina a diciassette anni, quando ancora non era una donna adulta, e dovette imporsi alla testa di un mondo patriarcale. Ma gli uomini ai vertici del regno si rivelarono deboli e il loro mondo ben presto si sgretolò. L’Egitto, decadente, si crogiolava nella Pax romana e Cleopatra imparò a guidare il popolo, imponendogli il suo sesso e il suo sangue. Ma re Tolomeo XIII, di cui Cleopatra era sorella e sposa, e che guidava il Paese al suo fi anco, pretese tutto il potere per sé. Spinto dall’eunuco Potino e dal generale Achilla, egli la scacciò dal trono d’Egitto e la costrinse a fuggire fino in Giudea. All’orizzonte si profilava una violenta tempesta, che da Roma incombeva sull’Egitto portando con sé il sangue di Pompeo e il furore e la sete di gloria del leggendario console Giulio Cesare. Il primo volume della trilogia dedicata alla celebre “Regina fatale”.

Per quasi mezzo secolo, Solimano fu uno degli uomini più potenti al mondo e, di certo, anche il più temuto. Dopo le grandi vittorie che inaugurarono il suo regno e tennero a bada tutti gli avversari, sia in Oriente che in Europa, l’era di Solimano coincise con l’apogeo dell’Impero ottomano, con la sua corte fastosa e la sua leggendaria capitale, Costantinopoli. Ma il lungo regno di Solimano venne messo a repentaglio da varie difficoltà: le minacce alle frontiere, l’ambizione dei figli e la morte del suo unico vero amore. Ormai vecchio, il sultano si vide costretto a riprendere il cammino di guerra per assicurare un futuro alla sua dinastia, nonostante il sangue già versato dei legittimi eredi.

560. Di umili origini, la bella e ambiziosa Fredegonda entra alla corte di Sissons come servitrice della regina Audovera, terza moglie di Chilperico I, re della dinastia dei Merovingi. Ma Fredegonda ha ben altre aspirazioni: sedotto il re, ottiene in segreto da lui la promessa di matrimonio. Mentre ella trama per liberarsi della regina in carica, le sue ambizioni vengono ostacolate dal desiderio di Chilperico di farsi alleata la principessa visigota Brunechilde, vedova di suo fratellastro Sigberto I. Fredegonda ha un solo obiettivo: impossessarsi del potere assoluto, a costo di scatenare una guerra fratricida dagli esiti incerti, abusando delle strategie più vili. Ella diventerà colei che la storia chiamerà la “Regina Sanguinaria”.

Nel 1137 Alienor D’Equitaine diventa regina di Francia a 15 anni. Umiliata in pubblico dalla sua matrigna, trattata come una bambina dal consigliere del re, tenuta fuori dagli affari politici del regno, la ragazza giura di riprendersi il posto che le spetta. Donna politica, intrigante, amante perfida e sublime, deciderà il corso della storia.