PROPOSTA CLIL FILOSOFIA-LINGUA TEDESCA

 

Così parlò Zarathustra, un libro per tutti e per nessuno (Also sprach Zarathustra, ein Buch für Alle und Keine) Una delle maggiori opere di F. Nietzsche, composta tra il 1883 e il 1884, e pubblicata nel 1891. Dopo dieci anni di solitaria meditazione, Zarathustra, vuole «tramontare», ossia tornare fra gli uomini a portare il suo insegnamento, le cui idee fondamentali sono la «morte di Dio», vale a dire l’inaccettabilità di fondamenti e valori metafisici tradizionali, il «superuomo», ossia la necessità di superare l’uomo quale è venuto determinandosi storicamente per produrre l’«oltreuomo» (Übermensch), e l’«eterno ritorno dell’uguale», negazione del significato storico-lineare degli eventi. Zarathustra critica e ridefinisce i valori, gli istinti e i rapporti umani, dall’altruismo (fuga da sé stessi verso l’altro) fino allo Stato, la donna («il riposo del guerriero», «il più freddo dei mostri freddi») e l’amico (superiore alla donna). Nella seconda parte dello scritto la vita è riportata alla «volontà» di creare valori più alti, contro i «nemici della vita» quali i preti o i «predicatori dell’eguaglianza».

Incipit di “Così parlò Zarathustra”

Originale (Also sprach Zarathustra)

Als Zarathustra dreissig Jahr alt war, verliess er seine Heimat und den See seiner Heimat und ging in das Gebirge. Hier genoss er seines Geistes und seiner Einsamkeit und wurde dessen zehn Jahr nicht müde. Endlich aber verwandelte sich sein Herz, – und eines Morgens stand er mit der Morgenröthe auf, trat vor die Sonne hin und sprach zu ihr also:
“Du grosses Gestirn! Was wäre dein Glück, wenn du nicht Die hättest, welchen du leuchtest!
Zehn Jahre kamst du hier herauf zu meiner Höhle: du würdest deines Lichtes und dieses Weges satt geworden sein, ohne mich, meinen Adler und meine Schlange.
Aber wir warteten deiner an jedem Morgen, nahmen dir deinen Überfluss ab und segneten dich dafür.”

Traduzione

Quando Zarathustra ebbe trent’anni, lasciò il suo paese e il lago del suo paese e andò sui monti. Qui gustò il suo spirito e la sua solitudine, per dieci anni, senza stancarsene. Ma alla fine il suo cuore si trasformò – e un mattino egli si alzò con l’aurora, andò dinnanzi al sole e gli parlò.
“Grande astro! Cosa sarebbe la tua felicità se non avessi coloro ai quali risplendi!
Per dieci anni sei venuto quassù alla mia caverna: saresti saturo della tua luce e di questo cammino senza di me, della mia aquila e del mio serpente.
Noi però ti abbiamo atteso ogni mattino, ti abbiamo alleggerito della tua sovrabbondanza e di ciò ti abbiamo benedetto.”

[Mondadori, traduzione di Maria Francesca Occhipinti]


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http://www.filosofico.net/nietzsccardonefranc.htm


Also Sprach Zarathustra. Un modulo CLIL di Filosofia in lingua tedesca


Così parlò Zarathustra”, uno dei cinque libri titanici dell’umanità secondo T.E. Lawrence, è, nel “sistema Nietzsche”, l’esplosione del suo genio linguistico e un’opera misteriosa, nella sua abbagliante chiarezza, che illumina le opere precedenti e susseguenti come il sole i suoi pianeti. È, in una corona di tutte opere scettiche, un’opera affermativa, in cui Nietzsche raggiunge le sue dimensioni ottime e massime, facendo rifulgere le sue grandissime doti di moralista, poeta, psicologo e profeta. È il vangelo della purezza, che si contrappone al vangelo della carità, l’esaltazione della vita nella sua tragica caducità contro ogni trascendenza, un inno alla grandezza con radici terrestri e la sua fenomenologia nel mondo, la sua “storia ideale eterna” iscritta nell’accidentato cammino del suo divenire terreno e del martirio che incombe a chi si mette sul suo sentiero solitario. È il vero Ecce homo, non sbandierato al pubblico, ma sussurrato a se stesso in timore e tremore.