Firenze 1820 – Londra 1910

Riverita e detestata, riformatrice e conservatrice, l’eminente vittoriana nasce durante un soggiorno dei genitori, ricchi proprietari terrieri, a Firenze: da qui il nome Florence, poi abbreviato in Flo. Del resto la sorella, nata a Napoli l’anno prima, aveva ricevuto quello di Parthenope, abbreviato in Parthe. Le ragazze crescono in Inghilterra, fra la tenuta di Embley Park dove Flo si sente prigioniera – scrive nel diario e a conoscenti -, quella estiva di Lea Hurst, e gli appartamenti di Londra due volte all’anno per i ricevimenti. Una governante insegna loro musica, recitazione e ballo; William impartisce alle figlie lezioni di greco, latino, italiano, francese, tedesco, storia, filosofia e matematica. L’impegnativo corso di studi appassiona Flo e la lega al padre, ma annoia Parthe che si ribella e si rifugia da Fanny. Devota e possessiva verso la sorellina, Parthe aiuterà poi la madre nei suoi tentativi di frustrarne le imprese, considerate non confacenti a una signora. In età di matrimonio Flo respinge ben tre pretendenti, l’ultimo dei quali sposerà Parthe. A 17 anni si era sentita “chiamata da Dio a servire l’umanità” e a 24 annuncia alla famiglia che diventerà infermiera. All’epoca è un lavoro da sguattere con una reputazione di brutalità e alcolismo, Fanny e Parthe sono scandalizzate e lo saranno sempre. Trovano inammissibile che una giovane perbene si immerga nei “libri azzurri”, i primi rapporti sulla salute pubblica inglese pubblicati dal 1844 al 1852. Nel 1847 William finanzia invece il viaggio della sua prediletta – in compagnia degli amici Charles e Selina Bracebridge – attraverso l’Italia, l’Egitto, la Grecia e la Germania. A Roma, Flo incontra l’uomo politico Sidney Herbert del partito conservatore, intermittente ministro per la guerra dal 1845 al 1861; con lui stringe un’amicizia che durerà con qualche screzio fino alla morte premature di lui. A Kaiserswerth, vicino a Dusseldorf, visita un ospedale per i poveri gestito da diaconesse luterane, che descrive con ammirazione in The Institution of Kaiserswerth on the Rhine, e nel quale torna pochi mesi dopo come studentessa per prendere il diploma di infermiera.


Nel 1853 lascia definitivamente Embley Park. Il padre ha deciso di versarle una pensione annua di 500 sterline (circa 40.000 euro del 2010), perché possa essere indipendente, abitare a Londra e prendere la direzione di un ricovero per gentildonne prive di risorse. Con il contributo della zia Mai, sorella del padre, lo rinnova da cima a fondo – impianti idraulici, biancheria, vitto, contabilità – e forma il personale. L’esperimento su piccola scala le sarà presto utile.
Nel 1854 l’Impero britannico, alleato della Turchia, entra in guerra contro la Russia che vuol conquistare Costantinopoli, e manda una spedizione in Crimea. I primi successi sono seguiti da notizie allarmanti sui soldati feriti e malati lasciati morire senza assistenza. Il 21 ottobre, con l’autorizzazione di Sidney Herbert, di nuovo ministro della guerra, Flo parte insieme a 38 infermiere tra cui la zia Mai per Scutari, sede dell’ospedale militare britannico.

Trova diecimila soldati in condizioni disumane di sporcizia e di abbandono che si contagiano l’un l’altro con malattie infettive; mancano tutte le attrezzature, persino l’acqua è razionata, I rifornimenti sono rallentati da regolamenti assurdi, e gli alti ufficiali si disinteressano di truppe divenute inutilizzabili. La storia è nota: lavorando giorno e notte con il suo seguito, Miss Nightingale impone procedure igieniche e razionali. I comandi militari non tollerano di veder usurpata la propria autorità. Cercano di sabotare il successo dell’intrusa, un’arrogante, e screditarla presso il suo amico ministro, ma è appoggiata in patria dal quotidiano «The Times» che narra della “Signora della Lampada”, l’angelo che anche di notte veglia e assiste.
L’angelo torna nel 1855 a Londra e chiede che una commissione indaghi sull’assistenza medica militare, mentre un comitato presidiato dal duca di Cambridge raccoglie donazioni per un fondo Nightingale.

Aiutata da Harriet Martineau, scrittrice e giornalista affermata, e dalla sua cerchia di intellettuali, Miss Nightingale esige anche una riforma completa della sanità militare. Si ammala di brucellosi, si riprende anche se resterà inferma, per il momento riparte per la Crimea a battagliare contro l’alto comando, indaga sulla sanità pubblica e militare in India, rientrare a Londra, scrive dossier per le sottocommissioni parlamentari e ministeriali nelle quali le donne non son ammesse e circa 15 mila lettere: a politici, personalità influenti, giornalisti e a un notevole di numero di parenti. Forma un proprio “cabinetto” strategico di amici e sostenitori che appoggiano i suoi progetti, mantengono i contatti con i politici e, soprattutto, raccolgono i dati clinici che lei analizza e, per rendere le statistiche comprensibili ai non addetti, rappresenta in grafici suggestivi: le famose “torte” e istogrammi più sofisticati. Dei progressi della medicina sa poco, crede nelle virtù salvifiche dell’igiene, di un ambiente sano e di una dieta appropriata, non nei microbi, eppure il suo best-seller Notes on Nursingche distingue tra terapia e assistenza, resta tuttora valido.


Perennemente esausta e instancabile, nel 1860 realizza un sogno: la Training School of Nursing all’interno dell’ospedale St Thomas di Londra (oggi The Florence Nightingale School of Nursing and Midwifery del King’s College). Accetta soltanto le 15 candidate migliori, ma è una svolta: alle infermiere è riconosciuta una professionalità diversa da quella medica e altrettanto indispensabile. Non retribuita, è ancora una professione per gentildonne che non devono guadagnarsi da vivere. L’anno prima Miss Nightingale era stata eletta Fellow of the Royal Statistical Society, la prima di altre onorificenze concesse per la prima volta a una donna che amava definirsi “un uomo d’azione”. Fedele a poche amicizie femminili, circondata da uomini che tratta alla pari e ai quali impartisce spesso ordini spazientiti (perfino Sidney Herbert non era mai abbastanza solerte), nelle sue lettere critica spesso le donne. Eppure da ventenne, quando rifletteva su come tradurre in pratica la chiamata ricevuta da Dio, aveva scritto Cassandra, un breve saggio nel quale esprimeva il timore di restare inascoltata e contestava le convenzioni sociali che riducono le donne alla pigrizia mentale e a sottovalutare le proprie capacità. Non era certo il suo caso.


Nel 1861, diploma la prima infermiera americana e fa da consulente agli stati dell’Unione che stanno combattendo contro la Confederazione una sanguinosa guerra civile. La richiesta era arrivata da Simon Cameron, ministro della guerra, e dalla sovrintendente degli infermieri militari che aveva appena nominato: Dorothea Dix detta “l’angelo dei campi di battaglia”. A Natale però, Miss Nightingale sembra in punto di morte. Non cammina più, bisogna trasportarla di stanza in stanza. Lentamente le tornano le forze, ricomincia a scrivere saggi e rapporti densi di statistiche per invocare più servizi sociali. Si trasferisce a Mayfair, un quartiere elegante di Londra, dove riceve pochi visitatori tra i quali l’amica di gioventù Elizabeth Blackwellcon la quale fonda nel 1869 il Women’s Medical College di New York. Sebbene viva da reclusa, la sua fama cresce.

Nel 1872 Henry Dunant crea la Croce Rossa Internazionale ispirato, dice, dal lavoro di lei, e nel 1883 la regina Vittoria le conferisce la Croce Rossa Reale e la formidabile Miss Nightingale che dileggiava il gusto maschile per le medaglie, la accetta. Per fede monarchica o sfinimento? A 75 anni perde la vista, è costretta a letto, e il 13 agosto 1910 si addormenta verso mezzogiorno per non svegliarsi più.

Fonti, risorse bibliografiche, siti

Florence Nightingale, Notes on Nursing (link al testo completo), prima edizione americana, D. Appleton and Co., New York, 1860, Digital Library, Università statale della Pennsylvania

Giles Lytton Strachey, Florence Nightingale, in Eminenti Vittoriani, Rizzoli, 1988, <a
href=”
http://www.bartleby.com/189/201.html “target=”_blank”> (link al testo completo) testo originale, 1918, Bartleby

Manzoni E., A cent’anni dalla morte di Florence Nightingale: un’eredità che prepara il futuro. In «L’infermiere»,
1(2): 9-11, 2010

Manzoni E. (1996). Storia e filosofia dell’assistenza infermieristica. Milano, Msson 1996

Mowbray P., Florence Nightingale and the Viceroys London, Haus publishers, 2008

 

Nacque a Firenze il 12 maggio 1820, e da questo derivò il suo nome. Poco tempo dopo, però, lei e la sua famiglia si trasferirono in Inghilterra. I Nightingale erano benestanti, e quindi diedero alle proprie figlie un’educazione di prima categoria, portandole agli eventi sociali più importanti, ma quello che più piaceva a Florence erano la matematica e la scienza.

In un’occasione i genitori portarono lei e sua sorella in viaggio per l’Europa, cosa molto comune tra le signorine di buona famiglia dell’epoca come parte della loro formazione culturale. Per Florence significò trovare la sua vera vocazione di vita. Passando per i vari Paesi, si interessò ad annotare le statistiche relative alla popolazione e al numero di ospedali sul suo diario personale. Fu allora che si rese conto che voleva diventare infermiera.

I genitori si opposero. Da una ragazza come lei ci si aspettava che si sposasse con un buon pretendente e non lavorasse (men che meno come infermiera), perché era una cosa che facevano le donne delle fasce sociali più basse.

Florence respinse varie proposte di matrimonio e alla fine riuscì a entrare in una scuola infermieristica in Germania, verso il 1850. Al termine degli studi tornò a Londra e iniziò a lavorare in un ospedale di Harley Street, dove venne rapidamente promossa sovrintendente.

NIGHTINGALE

Internet Archive book images – Public domain

La guerra di Crimea

Quando scoppiò la Guerra di Crimea nel 1853, la quantità di morti dell’esercito inglese aumentò vertiginosamente. Il segretario di Stato per la Guerra, Sidney Herbert, decise di chiamare la Nightingale, che conosceva da tempo e nella quale confidava per aiutare i soldati. Era la prima volta che una donna si incaricava di una cosa simile, e Florence riunì più di 30 infermiere di vari ordini religiosi per andare a Scutari, in Turchia.

Quando arrivarono, il panorama era ben più terrificante di quanto avevano immaginato. Era tutto molto sporco (pavimento coperto di escrementi, acqua contaminata per la vicinanza a una grande cloaca, roditori e insetti ovunque, ecc.), e questo non solo non aiutava il recupero delle truppe, ma le danneggiava. C’erano infatti più morti per malattie infettive che per le ferite di guerra.

La prima cosa che fece Florence fu una profonda pulizia del luogo e un miglioramento della ventilazione. Poi installò una lavanderia per garantire sempre lenzuola pulite, una cucina per far fronte alle richieste speciali di alimentazione e perfino una biblioteca per l’intrattenimento.

Le piaceva anche fare delle ronde di notte con una lampada (una cosa che non faceva alcuna infermiera della sua epoca) per assicurarsi che i pazienti fossero comodi e assistiti nel miglior modo possibile. I soldati apprezzavano il suo senso di carità e il modo rispettoso e compassionevole di trattarli, per cui alcuni cominciarono a chiamarla “la signorina della lampada”, e altri “l’angelo di Crimea”. Il risultato si fece presto notare: molti meno morti.

NIGHTINGALE

British library – Public domain

La foto della Nightingale con la sua lampada venne pubblicata su vari quotidiani britannici e le diede una grande popolarità. Per questo, quando terminò la guerra e tornò in Inghilterra venne accolta come un’eroina. Lei, però, non voleva la fama, al punto da usare uno pseudonimo per non essere riconosciuta. Usò anche il denaro che le aveva conferito la regina Vittoria per il suo servizio per far costruire un ospedale e una scuola di infermeria.

Su di lei sono stati scritte anche poesie e canzoni, facendo sì che molte donne (indipendentemente dal loro status sociale) volessero imitarla, trasformando così quella dell’infermiera in una vocazione onorevole a livello sociale e gli ospedali in luoghi puliti e spaziosi in cui i malati potessero riprendersi.

Purtroppo in Turchia contrasse la cosiddetta “febbre di Crimea” e non si riprese mai totalmente. Dovette rimanere a letto dai 38 anni alla morte, ma non fu un ostacolo per portare avanti la sua opera umanitaria per altri decenni. Durante la guerra, come quando era bambina, aveva annotato molte cose che le servirono per gli studi di epidemiologia.

Scrisse vari libri per le persone con scarse risorse che non potevano avere grande accesso alla medicina con raccomandazioni casalinghe, e ricevette la visita di politici e personaggi importanti, che consigliava a livello di salute pubblica e funzionalità degli ospedali in tempo di guerra.

A 87 anni Florence divenne la prima donna a ricevere l’Ordine di Merito del Regno Unito. Tre anni dopo morì nella sua casa di Londra. Il suo funerale fu intimo e semplice, come lei stessa aveva richiesto.

Le sue conoscenze di scienza e matematica furono senz’altro fondamentali per ottenere tutti i meriti che le vennero attribuiti, ma furono il suo spirito di generosità e la sua preoccupazione per i più bisognosi a ispirarla a metterli in pratica. Per questo il giorno della sua nascita, il 12 maggio, è la Giornata Mondiale dell’Infermeria, per ricordare la donna che aiutò migliaia di persone a dare il cuore in questa nobile professione.

 

 

Florence Nightingale was a trailblazing figure in nursing who greatly affected 19th- and 20th-century policies around proper care. She was known for her night rounds to aid the wounded, establishing her image as the ‘Lady with the Lamp.’

Who Was Florence Nightingale?

Florence Nightingale was born in Florence, Italy, on May 12, 1820. Part of a wealthy family, Nightingale defied the expectations of the time and pursued what she saw as her God-given calling of nursing. During the Crimean War, she and a team of nurses improved the unsanitary conditions at a British base hospital, greatly reducing the death count. Her writings sparked worldwide health care reform, and in 1860 she established St. Thomas’ Hospital and the Nightingale Training School for Nurses. A revered hero of her time, she died on August 13, 1910, in London.

Background and Early Life

Florence Nightingale was born on May 12, 1820, in Florence, Italy, the city which inspired her name. The younger of two daughters, Nightingale was part of an affluent British clan that belonged to elite social circles. Her mother, Frances Nightingale, hailed from a family of merchants and took pride in socializing with people of prominent standing. Despite her mother’s interests, Florence herself was reportedly awkward in social situations and preferred to avoid being the center of attention whenever possible. Strong-willed, she often butted heads with her mother, whom she viewed as overly controlling.

Florence’s father was William Edward Nightingale (having changed his original surname, “Shore”), a wealthy landowner who would be associated with two estates—one at Lea Hurst, Derbyshire, and the other at Embly, Hampshire. Florence was provided with a classical education, including studies in mathematics along with German, French and Italian.

From a young age, Nightingale was active in philanthropy, ministering to the ill and poor people in the village neighboring her family’s estate. Nightingale eventually came to the conclusion that nursing was her calling; she believed the vocation to be her divine purpose.

When Nightingale approached her parents and told them about her ambitions to become a nurse, they were not pleased and forbade her to pursue appropriate training. During the Victorian Era, where English women had almost no property rights, a young lady of Nightingale’s social stature was expected to marry a man of means to ensure her class standing—not take up a job that was viewed by the upper social classes as lowly menial labor.