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Acadia è un nome,  di origine micmac, che i primi nuclei di Francesi, conferirono alla regione del Canada compresa tra l’estuario del fiume San Lorenzo e la Nuova Scozia. Dopo la conquista inglese nel 1755, gli oriundi francesi (Acadiani, circa 10.000) furono in buona parte deportati nel Maine o nella Louisiana, sulla costa a Ovest del fiume Mississippi

Per la grande deportazione degli acadiani s’intende quel trasferimento forzato di acadiani (in Canada, popolazione francofona, che si era installata, agli inizi del Seicento, nella regione dell’Acadia), tra il 1755 e il 1763. Questo provvedimento fu ordinato dal governatore Charles Lawrence. Fu una vera pulizia etnica, dato che migliaia di acadiani morirono in quegli anni ed altrettanti furono dispersi nel Nordamerica, in Francia e in Inghilterra.

Con il Trattato di Utrecht del 1713 l’Acadia passò sotto dominio britannico. Venne così creata la provincia della Nuova Scozia. La deportazione degli acadiani avvenne in un’epoca di grande tensione politica tra la Francia e la Gran Bretagna, culminata con lo scoppio della guerra dei sette anni. In precedenza il governo britannico chiese agli acadiani francofoni un atto di fedeltà. Gli acadiani, d’altra parte, offrirono la neutralità. Nel 1730 il governo britannico accettò il giuramento di neutralità. Nel 1749 Edward Cornwallis chiese ancora un atto di fedeltà e, sebbene senza successo, non prese iniziative drastiche. Peregrine Hopson continuò ad avere una politica conciliante con gli acadiani.

Quando Charles Lawrence occupò il posto di governatore della Nova Scotia, prese iniziative più decise verso gli acadiani, imponendo un atto di fedeltà verso il governo britannico. Dopo la conquista da parte britannica di Fort Beauséjour di circa trecento acadiani che combatterono per conto dei francesi, Lawrence fece un ultimo tentativo per convincere gli acadiani ad accettare l’atto di fedeltà, ma gli acadiani ancora una volta rifiutarono. Quindi il governatore decise di deportare gli acadiani in varie parti del Nordamerica britannico, in Louisiana, in Francia e in Gran Bretagna.

Durante il 1755, circa settemila acadiani vennero deportati. I deportati furono tenuti in navi prigione per diverse settimane, prima di venire trasferiti al loro destino. A migliaia ne morirono. Prima della deportazione si stima che il numero di acadiani fosse di ventitremila. Dopo la deportazione il numero di ridusse a diecimila. Solo cinque-seimila acadiani riuscirono a sfuggire alle deportazioni. Ci fu anche un tentativo di resistenza acadiana, con a capo Joseph Broussad, detto “Beausoleil”. Negli anni successivi le case degli acadiani furono bruciate dai britannici e la popolazione acadiana fu sostituita da coloni britannici. Nel 1766 una parte di acadiani si trasferì in Louisiana, all’epoca sotto controllo spagnolo, ma fino al 1763 ancora possedimento francese.

Il francese acadiano (français acadien) è la varietà di francese parlata dagli acadiani, nome che tradizionalmente designa i francofoni residenti nelle province marittime del Canada (Nuovo BrunswickNuova ScoziaIsola del Principe Edoardo). Esso è tuttavia parlato anche in alcune zone limitrofe del Québec (Baie des chaleurs, Basse-Cote-Nord, Iles de la Madeleine) e nelle comunità francofone dello Stato del Maine (USA).

In tutto il resto del Canada francofono la varietà parlata è invece quella québecoise, con l’eccezione di Terranova, dove è presente una piccola comunità francofona che mantiene un dialetto proprio, detto appunto francese di Terranova.

Come le altre varietà linguistiche derivate dalla colonizzazione francese del Nordamerica esso ha seguito, a partire dalla lingua parlata dai primi coloni, una propria evoluzione rispetto al francese della madrepatria. È possibile in particolare ravvisare alcuni tratti arcaizzanti, che riflettono caratteristiche proprie del francese seicentesco e settecentesco, tanto che ai francofoni europei l’acadiano suona per certi versi simile alla lingua in cui scrivevano le proprie opere Rabelais e Molière: ciò è dovuto alla situazione di isolamento dall’originaria madrepatria in cui si ritrovò l’Acadia (come del resto il Quebec) in seguito al passaggio di queste terre alla corona inglese. Per questo motivo, quando è parlato nella sua forma dialettale più stretta, il francese acadiano è solo parzialmente comprensibile da parte degli altri francofoni, non solo da quelli europei, ma anche da quelli canadesi.

Il motivo per cui le varietà di francese acadiana e québecoise siano rimaste distinte nei secoli, nonostante siano parlate in aree geografiche confinanti e circondate da territori anglofoni, risiede probabilmente nel fatto che, sia ai tempi della Nuova Francia sia sotto la successiva dominazione inglese, l’Acadia ed il Quebec rimasero realtà amministrative distinte, ciascuna caratterizzata da una propria identità separata.

Dal francese acadiano è derivato anche il francese cajun, la varietà di francese parlata dalle comunità francofone della Louisiana, dove numerosi acadiani si rifugiarono dopo essere stati espulsi dal governo coloniale britannico durante la guerra franco-indiana. La parola “cajun” è un anglicismo derivato dalla pronuncia acadiana della parola acadien (acadjonne).


Tous les cinq ans, depuis 1994, a lieu le Congrès mondial des Acadiens. Ce Festival de culture acadienne et cadienne, a pour objectif de rassembler la diaspora acadienne répartie aux quatre coins du monde. Il donne lieu à une série de spectacles, de conférences et même de rassemblements familiaux qui durent plus de dix jours. Le 15 août est la fête nationale de l’Acadie, décidée en 1881. Cette journée est aussi celle de l’Assomption, la fête catholique de la Vierge Marie.

Acadiens et Cadiens : unis par l’histoire et la langue française

Mais qu’est-ce donc qu’un Acadien ? Et un Cadien ? Si la question peut sembler naïve pour un Nord-américain, elle ne l’est pas pour de nombreux francophones à travers la planète qui ne savent pas toujours ce que ces termes recouvrent vraiment. Les Acadiens ont-ils un pays ? Une langue ? Un drapeau ? Quelle est leur origine ? 

La région du Canada actuel, nommée “Arcadie” par un explorateur au service du Roi de France en 1534, fut ensuite désignée sous le nom d’Acadie à la fondation de l’empire colonial du royaume de France d’Amérique du Nord, en 1604. Les Acadiens sont donc les descendants des premiers Français de cette colonie, avec pour capitale Québec. Deux autres régions de la “Nouvelle France” furent ensuite constituées : le Canada et l’Acadiane (la Louisiane). Ce dernier territoire fut établi en 1699 sous le règne de Louis XIV et peuplé de Français au cours du XVIIIème siècle. 
 

(Carte : Wikipedia — Creative Commons)

Les habitants de l’Acadie sont les Acadiens et ceux de la Louisiane, les Cadiens. En 1884, un drapeau de l’Acadie fut adopté, toujours utilisé officiellement dans le cadre de l’Etat canadien et du Québec :
 

Langues et cultures communes 

Les Cadiens et les Acadiens d’aujourd’hui ne sont pas des citoyens d’une nation établie mais les représentants d’une culture, d’une langue et d’une histoire, conservées durant quatre siècles. Des différences existent bien entendu entre les Acadiens du Québec et les Cadiens de Louisiane, ou encore les Acadiens d’autres Etats américains. Celle du “territoire linguistique” est la plus marquée : les premiers sont toujours en “territoire francophone”, au Québec, alors que ceux de Louisiane ou du Maine “résistent”… dans un environnement forcément anglophone, puisque américain.

Pour autant, la culture cadienne et le “parler français” de Louisiane, malgré un recul marqué au cours du XXème siècle, reviennent “à la mode” depuis quelques années.

Extrait de l’article du 30 janvier 2018, “En Louisiane, les francophonies éclatées” :

La langue, la culture cadienne et acadienne sont très importantes pour ceux, qui — avant de s’en revendiquer, les vivent au quotidien. Mais elle va au-delà. David Cheramie, le réprésentant des Cadiens de ce 6ème Congrès des Acadiens, souligne dans une interview donnée au journal Acadie nouvelle, la vivacité de cette culture, qui pour lui, intègre aussi la culture créole.